La prima avventura natalizia di Cammello Caramello

Cammello Caramello viveva sul comodino di Danilo, proprio accanto alla finestra da cui si vedevano le luci di Pesaro riflettersi sul mare d’inverno. Era un cammello di peluche morbido e un po’ stropicciato, con due gobbe che sembravano fatte apposta per nascondere segreti.

La notte della Vigilia, mentre Danilo dormiva profondamente, Caramello si svegliò di colpo: aveva sentito un tintinnio. Non un tintinnio qualunque, ma quello preciso, inconfondibile, dei campanelli delle renne di Babbo Natale.

«Oh no…» pensò Caramello. «Se Babbo Natale arriva e trova tutto in disordine, Danilo rischia di non ricevere il suo regalo!»

Così, con la sua solita goffaggine, iniziò a sistemare la stanza. Ma ogni volta che aggiustava qualcosa, combinava un guaio peggiore:

  • rimise a posto i libri… facendoli cadere tutti a cascata;
  • cercò di piegare una coperta… e finì avvolto come un cannolo;
  • provò ad accendere l’albero… e fece lampeggiare tutte le luci della casa.

Proprio quando stava per arrendersi, dalla finestra entrò una piccola renna, la più giovane della squadra di Babbo Natale. Si chiamava Stellina.

«Hai bisogno di aiuto» disse con voce squillante. «Forse un pochino» ammise Caramello, con le orecchie basse.

Insieme, lavorarono in silenzio: Stellina sistemava, Caramello teneva la torcia; Stellina piegava, Caramello reggeva; Stellina decorava, Caramello… cercava di non fare troppi danni.

Quando tutto fu pronto, un bagliore rosso illuminò la stanza. Babbo Natale in persona apparve sulla soglia.

«Ben fatto, Cammello Caramello» disse con un sorriso. «Non importa se combini guai. L’importante è che il tuo cuore è sempre al posto giusto.»

E lasciò sotto l’albero un pacchetto speciale, con un biglietto: “Per Danilo e il suo amico Caramello, che rendono il Natale più allegro.”

Da quella notte, Caramello non fu più solo un peluche: divenne il piccolo guardiano del Natale di casa.

Rosalba Angiuli

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