
Il Consiglio comunale, proseguito nelle ore serali con la discussione e votazione del Bilancio, ha approvato il DUP, Documento Unico di Programmazione.
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Il Consiglio comunale si è aperto con l’interrogazione della consigliera Marchionni sul “Trasferimento scuola infanzia Mille Colori ed accorpamento con scuola infanzia Peter Pan” a cui ha risposto l’assessora alle Politiche Educative Camilla Murgia: «Dalla presentazione dell’interrogazione ad oggi sono stati fatti diversi incontri con le famiglie delle scuole interessate» ha detto prima di ricordare i dati sulla denatalità: «Dati già portati a conoscenza dei dirigenti scolastici e che prevedono un 48% di denatalità per il nostro territorio: fra 5 anni (al massimo 10, per le scuole secondarie di primo grado) la popolazione giovanile della città andrà a dimezzarsi. Da qui la necessità di riprogrammare il servizio educativo 0-6 anni anche alla luce delle nuove esigenze». E ancora, «Le nostre scelte vanno comunque a confermare la copertura del 38-40% delle scuole comunali sul bacino complessivo della città – spiega Murgia -, il resto rimane alle scuole paritarie convenzionate con il Comune e alle statali». Sulla Peter Pan, «È una scelta che risponde alla mappatura del territorio, ma soprattutto alla necessità della scuola primaria Carducci di attivare il tempo pieno a partire da settembre 2026, in risposta alle richieste delle famiglie del centro storico. L’attivazione del tempo pieno richiede la disponibilità di spazi idonei, che attualmente sono occupati dalla scuola dell’infanzia. Lo spostamento della Mille Colori è pertanto previsto da settembre 2026. A tutela delle famiglie, sarà previsto un punteggio aggiuntivo – come già avvenuto in occasione di altre statalizzazioni o riorganizzazioni delle scuole dell’infanzia – per coloro che intendano effettuare una nuova iscrizione cambiando scuola. Per chi invece sceglierà di rimanere, sarà garantito un servizio di trasporto che dalla scuola primaria Carducci accompagnerà i bambini di 4 e 5 anni (attuali 3 e 4 anni) nella nuova sede. Alla luce di queste esigenze organizzative e delle misure di accompagnamento previste per le famiglie, non è possibile accogliere la richiesta di mantenere la scuola dell’infanzia Mille Colori negli attuali locali oltre la scadenza prevista».
Per soddisfazione, Marchionni: «Spero si possa realizzare la possibilità di far concludere il percorso ai bambini che sono in ciclo in questo momento. Quello che l’assessora ha detto sulla denatalità è un dato di fatto, mi spiace che l’Amministrazione abbia iniziato a raccogliere i numeri solo da gennaio 2025, quando il trend va avanti da qualche anno. Da parte nostra, massima disponibilità a collaborare purché la programmazione sia almeno triennale, è fondamentale per evitare questo tipo di difficoltà».
Si è parlato poi dell’interrogazione presentata dai consiglieri Anniballi, Bernardi, Dominic, Nobili, Palazzi, Perugini, Tommasoli, Vastante, Lugli, Fabbri e Mariani sulla “Chiusura punto prelievi piazza Redi” a cui ha risposto l’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi che ha detto: «Confermiamo che non siamo stati informati dall’Ast o dalla Regione delle decisioni che vengono prese in merito al trasferimento di servizi, conseguenti alla riorganizzazione degli stessi per necessità legate alla realizzazione dell’ospedale. Per quanto riconosciamo che le decisioni siano in capo all’Ast e alla Regione, riteniamo che informare l’Amministrazione comunale sia doveroso e utile perché permetterebbe di evitare infatti allarmismi e proteste basate su informazioni non verificabili». La condivisione di informazioni con il Comune di Pesaro, per Pandolfi, servirebbe «anche a cercare di evitare disagi ai cittadini, come nel caso dei trasferimenti in via Redipuglia, con le proteste dei cittadini e i problemi di viabilità. Anche in quest’ultimo caso essere informati avrebbe aiutato non poco a evitare polemiche ma anche a programmare interventi mirati. Nello specifico dell’interrogazione, appena ricevuta dai nostri uffici, il 15/12, formalmente, abbiamo richiesto un incontro con il Direttore Generale dell’Ast, anche in ragione di quanto richiesto nell’interrogazione e cioè “l’istituzione un tavolo di confronto al fine di garantire la massima trasparenza”. In attesa di risposta, abbiamo appreso a mezzo stampa che non è intenzione della Regione e dell’Ast lo spostamento del punto prelievi di piazza Redi; di fatto un cambio di rotta. Prendiamo atto che da un lato Regione e Ast lamentano un uso dei media (e non di canali istituzionali) da parte della politica, dall’altro le stesse prediligono la stessa modalità (e non quella istituzionale), come strumento di comunicazione. Restiamo in attesa di una risposta della Regione e dell’Ast al Comune, e di poterci confrontare sul caso specifico e su tutte le questioni che si presenteranno da qui ai prossimi anni legate ai lavori del nuovo ospedale, alla gestione dei servizi trasferiti, alle fasi di cantiere e alle interferenze che avranno sul Quartiere e sulla città intera. Temi che saranno portati all’attenzione dell’assessore regionale, nei primi giorni del nuovo anno».
La consigliera Rocchi: «Ci auguriamo che su temi come i trasferimenti del punto prelievi e altri servizi venga attivato un confronto con il Comune, nell’interesse della comunità».
A concludere lo “spazio” dedicato all’interrogazioni è stata quella sulla “Gestione del verde pubblico” posta da Redaelli a nome dell’intero gruppo consigliare. L’assessora alle Manutenzioni Mila Della Dora ha precisato che, «L’assessorato e ufficio Ambiente sono pienamente coinvolti nelle scelte strategiche e operative per la gestione del verde pubblico, in stretta sinergia con l’Assessorato alle Manutenzioni. Su diverse decisioni c’è un’azione condivisa, come ad esempio da un anno all’interno del servizio Verde e decoro è stata attivata una figura che ha il compito di coordinare le attività di gestione di parchi e giardini. Ancora ricordo il servizio Transizione ecologica, che svolge un ruolo di indirizzo strategico, innovazione ambientale e ricerca di finanziamenti, che agisce come regolatore strategico, sviluppando programmi innovativi per la biodiversità, gestendo la profilassi (disinfestazione e derattizzazione) e partecipando alla ricerca di finanziamenti nazionali ed europei per la “transizione verde”. La programmazione avviene tramite il Piano Operativo di Gestione di Aspes, condiviso e monitorato da entrambi gli assessorati, con particolare attenzione a sostenibilità, biodiversità e resilienza climatica». Su controllo e monitoraggio: «Entrambi gli assessorati svolgono funzioni di supervisione e controllo qualitativo sull’esecuzione dei servizi, verificando il rispetto degli standard fissati nel Disciplinare Tecnico e nel Regolamento del Verde». Ancora: «Esiste un confronto costante tra gli uffici per la redazione dei questionari statistici in tema di verde pubblico e per l’aggiornamento del censimento delle alberature (L. 10/2013), i cui dati sono forniti da Aspes e utilizzati per le attività istituzionali dell’Ente». Visione Strategica: «La collaborazione è il Piano di Gestione del Parco Miralfiore e la partecipazione congiunta a convegni come “Ripensare il verde Urbano” (con l’Accademia Agraria) e “Le Città Verdi delle Marche” (con Legambiente), volti a integrare le politiche manutentive conquelle della salute dei cittadini». «La gestione del verde pubblico a Pesaro si basa su un approccio integrato e collaborativo, in cui l’Assessorato e l’Ufficio Ambiente contribuiscono in modo determinante alla definizione delle strategie di fondo, assicurando che le attività operative siano sempre orientate verso la sostenibilità ambientale, la resilienza climatica e il benessere della comunità», ha concluso Della Dora ricordando che la maggior parte della manutenzione del verde è fatta da Aspes con alcune azioni specifiche del Centro Operativo.
Redaelli ha evidenziato «L’insoddisfazione sulla gestione del verde. Abbiamo visto, nell’ultimo anno, una divergenza tra le tre aree e competenze coinvolte: Ambiente, Manutenzioni e Aspes. Siamo consapevoli che la manutenzione del verde sottenda anche alla valorizzazione del patrimonio ambientale; ed è per questo che riteniamo serva una visione seria: è quello che è mancato in questo anno».
PROPOSTE DI DELIBERE
Ha ottenuto 20 voti favorevoli (11 i contrari) la delibera portata dall’assessore all’Urbanistica Andrea Nobili che ha presentato la proposta di “Modifiche all’art. 18 Bis (contributo straordinario) del vigente Regolamento per la determinazione dell’incidenza degli oneri di urbanizzazione”. Nobili l’ha spiegata: «Con questa delibera andiamo a semplificare il calcolo delle plusvalenze in caso di varianti urbanistiche puntuali, deroghe o mutamenti di cambi di destinazione d’uso. Fino ad ora veniva calcolata tramite una formula matematica, si prendeva come riferimento i valori catastali IMU, con questa modifica prendiamo come riferimento i valori OMI. Questo perché ci permette di avere un’omogeneità in tutto il territorio».
Corsini: «L’approccio cambia radicalmente: vengono abbandonati i valori IMU, per collegarci ai valori OMI spalmati su macro-zone. Abbiamo avuto poco più di un giorno per leggere i documenti e confrontarci in Commissione, eseguita da remoto. Tempi e modalità non adatti per raggiungere il risultato finale».
Sono seguiti dibattito e voto (20 favorevoli, 11 i contrari), sulle “Modifiche al Regolamento per l’applicazione del Canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, destinati a mercati del Comune di Pesaro” presentata dall’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi. «Questa è una delibera che non tocca, né modifica le tariffe dei canoni che, fra l’altro, non sono aumentate dal 1997. La proposta che discutiamo oggi nasce invece per risolvere un’anomalia rimasta all’interno del Comune». L’assessore l’ha spiegata: «Fino ad oggi gli ambulanti pagavano 2 canoni: uno per la corresponsione del servizio e uno per la “vecchia” Tosap. Quest’ultima non esiste più mentre i canoni previsti per la corresponsione del servizio il legislatore ha chiesto venissero accorparti in un unico tributo –che è il canone mercatale- che viene definito in base a delle tabelle ministeriali (tra i parametri anche la dimensione del Comune). La delibera accorpa queste due “tasse” ma per renderle uniche si è reso necessario applicare le modifiche al Regolamento». E ancora, «Forse non è il Regolamento migliore del mondo ma è un’ottima base di lavoro per le Commissioni consiliari che potranno aggiornarlo prendendo anche atto della difficoltà che sta vivendo il mondo del commercio e, più in particolare quello dei mercati, per diverse ragioni, tra cui la facilità delle vendite online».
Redaelli: «Non siamo soddisfatti del Regolamento e di quello che è stato affermato sul tema delle tariffe, sia rispetto al tema delle scontistiche che vanno a cambiare, sia rispetto al fatto che in ogni caso si va ad inserire un aumento annuale». Un documento che va contestualizzato: «nel quale si legge di un aumento delle tariffe arrivato in modo unilaterale, senza concertazione né presa di responsabilità da parte della politica. Non c’è stata, in passato e non c’è stata ora una strategia di sostegno del mondo dei mercati ambulanti. La legge non obbliga a fare questo tipo di aumento, dava la facoltà di farlo o non farlo proprio».
Lugli: «Ho avuto modo di confrontarmi con diversi commercianti e il messaggio emerso è stato sostanzialmente unanime: il problema non è tanto l’adeguamento delle tariffe in sé, quanto la sensazione di non essere stati ascoltati. Per cinque anni, anche durante il periodo della pandemia, le tariffe sono rimaste invariate; oggi ci troviamo a dover recuperare l’inflazione accumulata nel tempo e questo ha portato a un aumento del 17%, che non rappresenta una scelta politica ma una necessità tecnica. Come riportato anche dalla stampa, il presidente Di Remigio di FIPE ha evidenziato che l’adeguamento avrebbe potuto raggiungere percentuali ancora più elevate e che il mancato aggiornamento delle tariffe potrebbe esporre l’ente a rilievi, se non addirittura a sanzioni, da parte della Corte dei Conti. Resta però un limite evidente nel metodo: sarebbe stato opportuno aprire un confronto con le associazioni di categoria mesi fa, sedendosi a un tavolo prima di arrivare a decisioni già definite. Non possiamo dimenticare che questi commercianti sono gli stessi che hanno tenuto aperte le attività nei momenti più difficili, quando tutto stava crollando, e che hanno continuato a credere e a investire nella città. Per queste ragioni voterò a favore della proposta, ma chiedo con forza che l’aumento venga reso più equo e sostenibile, prevedendo la possibilità di spalmarlo su due o tre anni, introducendo agevolazioni per le aree aggiuntive dei dehors, destinando una quota del maggior gettito a misure concrete di sostegno alle attività e istituendo un tavolo permanente con le associazioni di categoria, che dovrà essere convocato sempre in fase preventiva e non a decisioni già prese. Non posso votare contro una misura necessaria, ma farò il possibile perché diventi più giusta e sostenibile».
Marinucci: «Sentendo l’assessore sembra che gli aumenti non ci siano ma mi hanno rinsavito le parole del consigliere Lugli». «Qui l’aumento è arrivato tutto in una volta al 17%, qualcuno -forse perché da troppo tempo ricopre le cariche in giunta- ha perso il collegamento con il mondo reale e si è basato sui parametri del proprio stipendio».
Anniballi: «Non si può definire aumento delle tasse l’adeguamento ISTAT del CUP, con delle tariffe ferme al 1997. L’adeguamento era stato sospeso per tutto il difficilissimo momento legato al Covid, e oggi viene semplicemente riattivato senza essere retroattivo, non si fa cassa.».
Andreolli: «Sposo integralmente quello che ha detto il consigliere Lugli, anche perché ricalca quanto sostenuto dall’opposizione, per anni, sul tema riguardo 2 punti. Il primo è che i commercianti si sentono trascurati; il secondo è la necessità di avere un tavolo di coordinamento delle politiche attuate, per poterle condividerle e per mettere a sistema alcuni dei provvedimenti». «Oggi Lugli smentisce la difesa di maggioranza mettendo a nudo quello che per anni noi di opposizione abbiamo detto: sono state portate avanti politiche –compreso questo aumento- senza ascoltare categorie e commercianti».
Per dichiarazioni di voto il consigliere Lanzi: «Contro, convintamente. Le associazioni di categoria lamentavano spesso una mancata concertazione e i mancati investimenti strutturali. Possibile che paghiamo di più, ma in cambio non ci sono servizi, ma solo promesse non mantenute?».
Intervenuto nel dibattito il sindaco Biancani ha ricordato quanto già realizzato per il mercato: «Il parcheggio dove oggi c’è il mercato è stato realizzato appositamente in un’area dove prima c’erano i campi; questa zona è stata ampliata e di recente, abbiamo realizzato un nuovo parcheggio limitrofo a servizio del mercato, nel quale sono stati mantenuti i parcheggi gratuiti (strisce bianche). È stato inoltre realizzato un bar di servizio con bagni. È stato richiesto un intervento per la manutenzione del fondo, che completeremo: abbiamo già previsto di sistemare le buche, evitando così le pozzanghere, lo realizzeremo entro il prossimo anno. La Tari che pagano tutti i cittadini serve anche per coprire le spese di pulizia della zona del mercato una volta terminato». Questo per sottolineare che «Il mercato non è avulso da ciò che accade nel contesto generale: abbiamo fatto investimenti per renderlo sempre più efficace ed efficiente e cercheremo di fare ancora di più ma dire che il Comune non spende nulla per valorizzarlo non è corretto. L’Amministrazione ha investito e sta investendo, e senza aumentare le tariffe di un euro. Per quanto riguarda i tavoli di coordinamento dobbiamo valutare come rafforzarli».
Tommasoli: «Voto positivo. Voglio ricordare gli aumenti del Governo, una manovra da 20miliardi di euro che andrà ad incidere su persone e stipendi».
Approvato con 22 voti favorevoli e 10 contrari la delibera sul “Documento Unico di Programmazione (DUP) 2026-2028”. Per l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi, la proposta di delibera: «Ringrazio innanzitutto la parte tecnica e gli uffici del Comune che, ancora una volta, hanno consentito all’ente di approvare il Bilancio di previsione entro la fine dell’anno di esercizio: un risultato tutt’altro che scontato. Oggi presentiamo il Bilancio di previsione e la Nota di aggiornamento al DUP, il documento che rappresenta la cornice politica all’interno della quale questa Amministrazione intende governare nei prossimi tre anni. DUP e Bilancio sono il luogo in cui teniamo insieme visione, concretezza e responsabilità. Il quadro di riferimento è complesso: una crescita economica debole, tensioni e incertezze internazionali, una finanza pubblica nazionale che continua con i tagli ai trasferimenti agli enti locali. Uno scenario che impone agli enti, e quindi anche al Comune di Pesaro, una doppia responsabilità: mantenere l’equilibrio dei conti senza rinunciare a investire sul futuro della comunità, sulle manutenzioni, sugli investimenti e sulle nuove generazioni. È questo l’equilibrio che il documento prova a costruire. Pesaro è una città che “tiene”: presenta buoni indicatori sociali ed economici, livelli di benessere, occupazione e qualità della vita superiori alla media regionale e nazionale. Ma sarebbe sbagliato raccontare una città senza difficoltà: il saldo demografico è negativo, la popolazione invecchia, cresce la domanda di mense sociali, servizi sociali, educativi e sanitari, emergono nuove fragilità. Il DUP e il Bilancio partono quindi da una lettura realistica della città. La scelta politica è chiara: investire sullo sviluppo senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria dell’ente. Questo significa programmazione seria, controllo della spesa, uso mirato delle risorse e capacità di intercettare finanziamenti esterni. Ci confermiamo un Comune con una grande capacità di attrarre risorse e di metterle a terra, trasformando i finanziamenti straordinari in risultati concreti e duraturi per la città. Uno dei punti qualificanti del DUP riguarda i servizi pubblici locali, che rimangono tali nell’indirizzo e nel controllo pubblico. Emergono con forza anche le priorità politiche: circa un terzo del Bilancio, quasi 40 milioni di euro, è destinato alla spesa cosiddetta “improduttiva”. Risorse che il Comune di Pesaro investe consapevolmente sapendo che non generano ritorni economici diretti, ma producono un enorme valore in termini di politiche sociali, servizi e attenzione alle persone più fragili. Sono 27 milioni le risorse destinate al sociale e all’ambito territoriale, oltre 10 milioni per le politiche educative. Non a caso, in questi giorni abbiamo rinnovato un impegno virtuoso che portiamo avanti da anni con la sottoscrizione del Protocollo con le parti sociali legato al bilancio, che rafforza l’attenzione verso le fragilità. A questo si aggiunge il Fondo anticrisi da 100 mila euro e un impegno chiaro sul tema del lavoro: garantire che tutti i lavoratori impiegati negli appalti di beni e servizi pubblici percepiscano una retribuzione minima di 9 euro l’ora. Un segnale di dignità che sarà trasmesso a tutti i dirigenti e alle posizioni organizzative del Comune affinché venga pienamente applicato. Tra le priorità politiche rientrano anche la sostenibilità ambientale e la mobilità: sono previsti investimenti per manutenzioni e nuove piste ciclabili, tra cui la Ciclovia Adriatica, con 2,2 milioni di euro di finanziamento ottenuto, di cui 700 mila destinati alla manutenzione dell’esistente. Grande attenzione è riservata alla rigenerazione urbana e alle manutenzioni, un tema più volte richiamato dal Sindaco e sempre più difficile da sostenere a causa dell’aumento dei costi: basti pensare che in sette anni il costo degli asfalti è triplicato. Con le stesse risorse, oggi si riesce a fare circa un terzo rispetto al periodo pre-Covid. Sono previste manutenzioni importanti su edifici scolastici, sportivi e culturali. La riqualificazione dell’esistente rappresenta una delle prime voci del Piano triennale delle opere pubbliche. Sul fronte degli investimenti, questo ammonta a circa 30 milioni di euro, ai quali si aggiungono oltre 90 milioni di cantieri pubblici già in corso. Una cifra che rende l’idea della trasformazione in atto: cantieri che generano lavoro, stimolano il commercio; sono risorse che rappresentano lo strumento più importante che un ente pubblico ha per sostenere il territorio. Tra gli interventi previsti: un nuovo nido a Torraccia, due nuove scuole elementari, investimenti per la sicurezza e la vivibilità degli ambienti scolastici e culturali. Importanti anche quelli su Monteciccardo: investimenti per servizi, manutenzioni ma anche nuovi cantieri. Li prevediamo per la riqualificazione di parte di via Roma, con la trasformazione del fabbricato in un luogo di socialità e con il progetto di recupero delle mura di Monte Santa Maria. Sono segni concreti dell’attenzione dell’Amministrazione verso i borghi e le aree periferiche. Il Bilancio dedica molte risorse anche alla cultura: tutte le convenzioni sono coperte fin dall’inizio dell’anno. Sul verde pubblico vengono confermate le risorse storiche destinate alla manutenzione, in particolare attraverso il gruppo Aspes, che potrà programmare gli interventi con maggiore continuità. Scuola, sport e cultura sono spese improduttive solo dal punto di vista contabile, ma rappresentano vere leve di crescita, coesione e inclusione. Abbiamo cercato di costruire un Bilancio che tenesse insieme realismo, ambizione, prudenza e visione: conti in ordine, attenzione alle persone e al lavoro. Quello che presentiamo oggi è un documento che chiede a tutti la responsabilità di governare il presente senza scaricare il peso sulle generazioni future».
T. Nobili: «Il DUP rappresenta un presupposto indispensabile per l’approvazione del Bilancio di previsione. Nel caso specifico, il documento è stato redatto in stretta condivisione con le direzioni dei servizi del Comune di Pesaro, tenendo conto delle linee programmatiche di mandato 2024–2029. Sia il DUP sia il Bilancio non si limitano a una lettura meramente contabile: sono strumenti che descrivono una precisa volontà politica, quella di mantenere alta l’attenzione su temi strategici e prioritari, strettamente legati alle esigenze della città e dei pesaresi. Mi preme evidenziare alcuni aspetti fondamentali che stanno alla base di un’amministrazione lungimirante, come la nostra. In primo luogo, i Servizi Sociali, che tengono insieme le esigenze del territorio e rispondono ai bisogni delle persone; i Servizi Educativi, che raccolgono e valorizzano l’esperienza delle straordinarie educatrici della nostra città, rappresentando un vero servizio di riferimento anche per altre realtà italiane; e la Cultura, che continua a dare voce tanto alle grandi quanto alle piccole esperienze, contribuendo alla crescita della comunità. Dietro ciascuno di questi ambiti esiste un percorso costruito nel tempo, che anno dopo anno è stato rafforzato e incrementato. Questo è il segno di una città che investe, che produce risorse e che le trasforma in cura e manutenzione del territorio, elementi che tutti possiamo vedere e percepire quotidianamente nei quartieri. Le sfide che ci attendono non mancano, ma continuando a lavorare insieme potremo affrontarle con responsabilità e visione».
Malandrino: «Ho letto con attenzione il documento e devo dire che tra stupore e divertimento ho visto emergere che molte delle dichiarazioni sentite in aula dalla maggioranza non corrispondono alle cose presenti nel documento. Quello che si discute oggi appare più come un catalogo di buone intenzioni che come strumento di governance della città, un elenco di parole generiche, slogan e promesse che se rischiano di restare lettera morta. Borghi e periferie? Belle parole, ma dove sono gli impegni concreti sul trasporto pubblico, servizi essenziali, vivibilità dei quartieri più fragili?».
Dominici: «Invito la sala ad una riflessione: in questa città non è stato fatto nessun taglio a servizi. Perchè per questa minoranza è più facile parlare di tagli e meno farlo sui risultati concreti? Ad esempio ricordo che da quando Biancani guida Pesaro sono stati completati oltre 30milioni di lavori pubblici che stanno cambiando il volto della città».
Redaelli: «Questo DUP appare privo di una reale programmazione e non lascia intravedere idee né scelte strategiche per il futuro della città. Al contrario, emerge con chiarezza la difficoltà dell’Amministrazione nel garantire persino l’ordinaria manutenzione, una situazione evidente a chiunque osservi lo stato delle strade, dei marciapiedi e di alcune strutture pubbliche. Siamo di fronte a quello che possiamo definire il DUP delle tasse e a una Giunta delle tasse, in cui manca una visione complessiva e ci si limita a “tappare le buche”, in senso letterale e politico. L’IMU è aumentata, così come l’IRPEF; lo stesso vale per la tassa di soggiorno, i parcheggi blu e la TARI sulla seconda casa. Nel 2026 sono previsti ulteriori aumenti: dalla tassa di occupazione del suolo pubblico al canone pubblicitario, dalle pubbliche affissioni agli impianti sportivi, fino a Casa Aurea (con un incremento del 3%), alle pratiche degli sportelli comunali – come il SUE, aumentato del 2% – alle sale per i matrimoni e molto altro. Dopo cinque aumenti fiscali introdotti lo scorso anno, quest’anno se ne aggiungono altri otto. Di fronte a questo quadro, ci chiediamo dove sia la strategia, dove sia la visione e quale sia stato il reale percorso di condivisione con le associazioni di categoria. Se questa non è una “Giunta delle tasse”, diventa difficile trovare una definizione alternativa».
Lugli: «Votiamo una scelta di responsabilità, frutto di mesi di lavoro, confronto e scelte difficili. Una fotografia di una realtà che non possiamo far finta di non vedere. La destra critica con toni accesi, ma i numeri non si nascondono, si gestiscono. Questo bilancio forse non sarà perfetto, ma è onesto e lo voterò con convinzione. Pesaro merita una politica che affronta i problemi con la schiena dritta».
Marinucci: «Ho sentito la maggioranza descrivere una città dove va tutto bene, anche se la realtà è ben diversa». Poi il Consigliere si rivolge all’assessore Pozzi: «Vorrei farle presente che noi Consiglieri non arriviamo a 9 euro l’ora e la invito a informarsi anche sulle nostre posizioni e condizioni». Poi, Marinucci si è concentrato sulle problematiche, rivolgendosi al sindaco: «Qualcuno controlla i lavori che vengono fatti sugli asfalti e sui marciapiedi? Invito l’Amministrazione a farlo presto sui lavori che si stanno portando avanti in città. Io e il consigliere Malandrino stiamo ancora aspettando le strade in elenco per il terzo lotto, e questo non è sicuramente sintomo di un’Amministrazione trasparente».
Fabbri: «Sottolineo la visione lungimirante sul DUP, questo intervento è una naturale evoluzione delle operazioni già avviate e inserite del PIAO con un obbiettivo pluriennale specifico anche su MMS. Premesse: il sindaco ha riorganizzato il servizio di direzione generale, affidandone la guida alla dirigente Paola Nonni e strutturando le aree dedicate a bilancio e tributi. Una riorganizzazione che nasce dall’esigenza di implementare un’azione complessiva di indirizzo, controllo e monitoraggio delle partecipate. Questo nuovo assetto consente una visione più ordinata e integrata, contribuendo alla qualità complessiva delle entrate».
Bernardi: «Al sindaco: se prende una decisione di conferma sul passato viene “accusato” di mancare di visione; se prende una strada nuova gli viene detto che è “grazie a chi è dall’altra parte”. Mi sembra un atteggiamento “artistico” che cerca di rivendicare progetti perché non si ha la possibilità vera di incidere». Riferito al sindaco: «Oggi l’attaccano sulle tasse perché vedono un adeguamento Istat necessario ma chi la critica l’ha già attuato, da tempo, dove governa e parlo di città limitrofe come Fano ed Ancona». E ancora, «Il tono della discussione si è alzato molto in città, con insinuazioni quotidiane e aggressive. Succede quando si dimostra coerenza, una certa visione e serietà nel fare le cose come dimostra questo bilancio solido che attesta l’indirizzo sulle manutenzioni senza tralasciare la voglia di continuare sugli investimenti e di trasformare la città».
Rocchi sul Dup ha detto: «Propone azioni e percorsi intrapresi e prosegue lo sviluppo e si arricchisce». Sul Bilancio, «Documento complesso che vale 207milioni di euro di cui 123 milioni di spesa corrente e 90 milioni per gli investimenti. È un bilancio che parte da un contesto tutt’altro che semplice: l’Amministrazione ha dovuto far fronte a 3,5 milioni di euro di tagli e minori trasferimenti dello Stato, in particolare. Il Bilancio mantiene invariata l’erogazione dei servizi essenziali senza creare alcun buco di bilancio e razionalizza le spese con un approccio quasi “manageriale”. Sulle manutenzioni Rocchi ha citato: «3,4 per strade e asfalti, 600mila euro per i parcheggi e altre risorse per fossi. Per il verde pubblico stanzia 1,3 milioni di euro che finanziano integralmente il contratto con Aspes. Rilevanti anche le risorse per edilizia scolastica e sportiva (3,2 milioni e 1,5 per gestione impianti sportivi) e per cultura e turismo (oltre 5milioni)». Rocchi ha sottolineato anche «il rispetto delle scadenze Pnrr» e «la scelta politica chiara che dimostra il documento: governare la complessità, mantenere i servizi, investire sulla città e sul suo futuro». Infine, «Le nostre tasse sono esclusivamente adeguamenti, e sono dati che emergono dal confronto con le vicine amministrazioni».
Drago pone l’attenzione «su alcuni dei tagli operati dal Governo, ad esempio quello sui fondi per minori non accompagnati, che ricadano sui Comuni lasciandoli soli. Nonostante questo l’Amministrazione cerca di far quadrare i conti e di non gravare sui cittadini, rispettando equità e proporzionalità della tassazione».
Manenti: «È un documento che vuole alzare la posta, alzare la testa, trovando risorse necessarie per farlo senza lasciare indietro chi è più sofferente nella nostra città. Mi ha colpito l’analisi socio-economica di contesto fatta in premessa al Bilancio ma mi trovo in contraddizione con il consigliere di opposizione. Ho un’esperienza che non collima con questi dati: il gap tra meno abbienti (in aumento) e facoltosi sta crescendo, così come cresce il disagio mentale, la solitudine nelle famiglie. I numeri ci impongono di valutare il nuovo contesto e le nuove necessità: i dati demografici a Pesaro parlano di 341 nuovi nati nei 9 mesi del 2025; a Fano sono 312, ad Ancona 473; il reddito medio pro-capite in provincia è di 22mila euro, migliore sulla media regionale che è di 20mila euro. Ma com’è possibile vivere in questo territorio con tale reddito?». Quindi, «Considerato il Bilancio di previsione, ho piena fiducia e ottimismo sul lavoro di quest’Amministrazione comunale, nonostante i dati che ho portato in quest’aula».
Andreolli: «Il sindaco sa da tempo che gli riconosco tante qualità, ma penso che questo DUP non racchiuda un progetto credibile, riflette confusione. Non amo la demagogia, è ora che la conflittualità tra Governo ed enti locali venga smentita», dice elencando i dati di ANCI. Ancora: «Da anni i Comuni sanno che non si possono ragionare con schemi datati. Pesaro è inserita all’interno di una globalità di investimenti fatti oggi con bandi che anni fa non c’erano». Poi: «In questi anni abbiamo aumentato parecchie tasse senza una prospettiva e progettualità».
Marchionni: «Finalmente nel Dup paliamo di società partecipate; lo facciamo per merito della Corte dei Conti intervenuta a dicembre con una sentenza. Ma prima sottolineo che nel DUP manca davvero un’analisi seria al passato per migliorare sul futuro; guardiamo ai servizi che chiediamo alle nostre partecipate. C’è la ricognizione nel Dup ma manca l’analisi politica. Se qualcosa si può fare è questo il momento, e noi cerchiamo di farlo con gli emendamenti che abbiamo presentato per essere costruttivi». Sulla Tari, «Nel Dup non vedo attenzione specifica sulle tariffe e le linee di indirizzo dell’Amministrazione sulle utenze non domestiche. Il recupero dell’evasione fa riferimento, per la gran parte, a un comma terribile contenuto nel nostro Regolamento della Tari che riguarda le riduzioni di superfici per la produzione di rifiuti non conferibili al servizio pubblico. Con l’articolo 12 comma 5 chiediamo alle aziende una TARI senza più le agevolazioni di cui usufruivano fino a poco fa perché abbiamo deciso che va inserito un termine non imposto dalla legge. Di fatto gambizza le aziende che ricevono cartelle esattoriali da 3 zeri per il recupero della Tari».
L’assessore Pozzi ha precisato su un «Dibattito che danneggia l’immagine dell’ente Comune di Pesaro» due elementi «su informazioni sbagliate che sono state dette». La prima è sull’Anna Frank: «L’Amministrazione comunale ha ereditato un progetto che non ha potuto incaricare perchè frutto di un bando del Ministero della Pubblica Istruzione. Il Governo ha assegnato tramite una “gara quadro” (a livello nazionale) i progettisti che avrebbero dovuto elaborare l’intervento nella nostra città. Ricordo però che il Codice degli appalti prevede che ci sia la responsabilità dei Rup e dirigenti del “principio di risultato”, cosa che quelli del Comune di Pesaro assumono quotidianamente e, quindi, anche su un cantiere “guidato” dal Ministero. A causa di errori dei progettisti “nazionali” ci sono state necessità di modifiche in corso e quindi di trovare maggiori risorse. Potevamo fermare il cantiere rischiando di perdere il finanziamento e non portare a termine l’opera. Abbiamo invece trovato le risorse nel bilancio comunale, pari a 120mila euro, per coprire gli errori causati da progettisti che non abbiamo scelto e per valutare come e se rifarsi sugli stessi». L’altra precisazione fatta da Pozzi è sull’appunto che ci è stato fatto sui revisori: «Non c’è scritto che il Comune non si è dato una governance sul Pnrr ma che si suggeriva di darsela tramite un Regolamento comunale. A mio avviso non è compito dell’organo revisore indicare quale sia lo strumento di cui dotarsi: la governance c’è e si fa nel Comune di Pesaro; tanto che la stessa ci ha consentito e consente all’Amministrazione comunale di rispettare tutte le milestone del Pnrr». E ancora, «dire che non ci sia una preoccupazione sul Pnrr significherebbe non essere responsabili; e vi assicuro che lo siamo nei confronti di una complessità enorme legata ai milioni di finanziamenti intercettati e ai quasi 100milioni di cantiere in corso che stiamo gestendo (una cifra che in passato ha toccato quota 200milioni)». Riferito alla consigliera Marchionni: «La nota della Corte dei Conti a cui fa riferimento è del 5 dicembre, il nostro Dup è del 15 novembre. Forse siamo degli strateghi o forse dei maghi». Sui cantieri, «Capisco che i 120mila euro dell’Anna Frank facciano “specie” ma sarei preoccupato più per altri interventi. Stamattina mi sono ritagliato del tempo per fare gli auguri agli operai al lavoro sul San Benedetto (ex manicomio). Lo saranno anche nei giorni 27, 28, 29 e 30 dicembre quando torneranno in cantiere (domenica compresa) per “correre” su un intervento da 16 milioni che l’Amministrazione sta facendo di tutto per portare avanti rispettando i tempi. Mi preoccuperei del fatto che c’è una parte del cantiere che va a 3000 Km all’ora e un’altra (di proprietà della Regione Marche) che torna indietro. Rischiamo di finire gli appartamenti dell’area di proprietà del Comune senza che possano avere l’agibilità perché adiacenti a mura fatiscenti a rischio crollo continuo (della Regione)». Pozzi ha parlato anche del valore dei lavori sulle mura di Candelara e degli interventi su piazza Redi (1 milione di euro sulle due annualità); sul sottopasso di Villa Fastiggi intervento che tutti riteniamo significativo».
EMENDAMENTI AL DUP
Sul DUP è stato presentato un primo emendamento respinto con 20 voti contrari, 10 favorevoli a firma di Malandrino, Redaelli, Boresta, Corsini e Canciani. Con lo stesso, i consiglieri hanno chiesto di aggiungere nel capitolo 5 “Descrizione dei programmi e obiettivi operativi” nella “sezione operativa”, all’interno della tabella delle “sfide”, una riga volta al “Potenziamento del servizio di trasporto pubblico e della rete di collegamento con i borghi ed i quartieri più periferici”.
Il Consigliere Malandrino ha spiegato l’emendamento: «L’emendamento punta a contrastare lo spopolamento nei borghi, un obiettivo che è anche tra quelli elencati più volte dall’Amministrazione comunale, ma la carenza dei servizi e in particolare di un trasporto pubblico efficiente è una delle cause principali del fenomeno. L’attuale interruzione del servizio di trasporto pubblico nei giorni domenicali determina una condizione di isolamento inaccettabile che grava principalmente su anziani e tutti coloro che non dispongono di un mezzo per raggiungere il centro cittadino. Per questo proponiamo di integrare il DUP nella sezione operativa con l’obiettivo di rilanciare il trasporto pubblico nei borghi e nelle periferie nei giorni domenicali e festivi per garantire inclusione e qualità della vita». Marinucci: «Con questo emendamento capiremo effettivamente se la vicinanza ai borghi che decanta il Comune è reale o meno». Nobili: «Preciso che la competenza del trasporto pubblico locale è in capo alla Regione Marche, che a sua volta trasferisce i finanziamenti ai Comuni. Purtroppo, la nostra Regione è l’ultima a riceve i finanziamenti per il trasporto sul panorama nazionale e Pesaro, a sua volta, è l’ultima città della regione ad avere i trasferimenti per il trasporto pubblico. Un tema emerso molto spesso anche in Commissione, quindi ben venga l’idea di migliorare la rete, ma purtroppo non è di competenza comunale». Marchionni: «Un tema che non è di facile risoluzione, quello legato ai collegamenti con i borghi limitrofi alla città. In Commissione era stato sollevato il tema del trasporto pubblico a chiamata che non penso sia la soluzione ad ogni male, ma credo sia un tema da affrontare in modo coordinato e, perché no, copiando le realtà limitrofe». Tommasoli: «Abbiamo già presentato un’interrogazione che aspettiamo di discutere nelle prossime sedute, soprattutto per chiarirci anche le idee sulle azioni che sta portando avanti la stessa Regione Marche». Marinucci: «Emendamento fondamentale per i nostri borghi e la qualità della vita nelle periferie, voterò a favore».
I consiglieri Malandrino, Redaelli, Boresta, Corsini, Canciani hanno proposto l’emendamento per il “Potenziamento e diffusione degli impianti fotovoltaici sugli immobili e le installazioni comunali”. Emendamento che ha ottenuto 20 voti contrari, 10 favorevoli. Il Consigliere Malandrino ha spiegato l’emendamento: «Nei documenti programmatici e nelle dichiarazioni pubbliche dell’Amministrazione ricorrono con frequenta i temi della transizione ecologica, della sostenibilità ambientale e delle comunità, ma a tali annunciazioni non sono ancora seguiti atti concreti. Per questo chiediamo che venga potenziata la diffusione di impianti fotovoltaici nelle strutture pubbliche della città e nei parcheggi già esistenti, senza l’utilizzo di nuovo suolo. Solo così possiamo trasformare la transizione ecologica da slogan ad azione politica concreta». Marinucci: «Ho paura che si stia votando contro solo per partito presto, in realtà sono emendamenti che farebbero bene alla città e ai cittadini. Voterò favorevolmente».
Poi altri tre emendamenti presentati da Corsini. «Le linee di indirizzo ci sono, ogni anno vengono ripetute nel DUP, ma rimangono sulla carta. Questi emendamenti hanno lo scopo di incentivare e mettere nero su bianco alcuni punti fondamentali». Il consigliere Corsini ha illustrato l’emendamento a firma di Redaelli, Boresta, Malandrino, Corsini, Canciani, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei e Andreolli, ad oggetto “Incentivare interventi di recupero del patrimonio immobiliare esistente tramite norme tecniche e procedure semplici, con destinazioni d’uso flessibili; prevedendo a tale fine una rideterminazione al ribasso degli oneri concessori”. «C’è in corso la realizzazione del PUG, abbiamo bisogno di destinazione d’uso flessibili e procedure semplici per far sì che gli interventi di rigenerazione urbana sul tessuto urbano ed edifici esistenti siano molto più veloci. Un elemento che può essere fondamentale per aiutare questi interventi di rigenerazione degli immobili: rideterminazione a ribasso degli oneri concessori». L’emendamento ha ottenuto 21 voti contrari, 10 favorevoli.
Ancora la “Riqualificazione degli immobili di proprietà Comunale, sia dal punto di vista dell’efficientamento energetico che dell’accessibilità con particolare attenzione all’eliminazione delle barriere architettoniche” con l’emendamento presentato da Corsini che ha ricordato: «bene i bandi vinti, ma occorre intervenire anche su altri edifici di proprietà comunale, sia nell’ambito dell’efficientamento energetico che accessibilità». La discussione dell’emendamento si è aperta con la consigliera Marchionni: «Mi fa porre l’attenzione sul tema del garante alla disabilità. Nella scorsa seduta Pandolfi aveva detto che a gennaio è nell’intenzione dell’Amministrazione comunale re-istituire il Garante, una figura che fa da filtro tra le esigenze dei cittadini e l’Amministrazione. È un emendamento che consente di rendere concreto l’impegno, altrimenti rimane poca sostanza». Ha ottenuto 21 voti contrari, 10 favorevoli.
Il quinto emendamento – che ha ottenuto 20 voti contrari, 10 favorevoli, – è stato quello a firma dei consiglieri Corsini, Redaelli, Boresta, Malandrino e Canciani per la “Dematerializzazione degli archivi cartacei inerenti le pratiche edilizie e modernizzazione delle procedure e dei portali con la finalità di migliorare l’accessibilità dei dati da parte dei cittadini e dei tecnici. Snellimento delle procedure con la finalità di semplificare e rendere più efficienti le attività di presentazione delle pratiche”. Corsini: «Bisogna fare degli atti concreti, ci sono dei fondi dedicati ma noi non stiamo facendo passi in avanti». La discussione dell’emendamento si è aperta con Marchionni: «I soldi della CTE, non potevano essere utilizzate per la dematerializzazione, visto che questa è una priorità?». Marinucci: «Tutti i tre gli emendamenti sono condivisibili, ringrazio la CTE: ha allargato le mie conoscenze».
Gli stessi consiglieri hanno presentato l’emendamento –respinto con 20 voti contrari, 10 favorevoli– per una “Modifica delle tariffe dei parcheggi per garantire la gratuità nell’orario della pausa pranzo e per garantire scontistiche in prossimità di luoghi sensibili quali i poli ospedalieri”. Il Consigliere Malandrino ha spiegato nello specifico: «Le politiche sulla sosta incidono sul commercio, sui servizi e sulla qualità della vita. Uno dei primi atti di questa Giunta è stato l’aumento delle tariffe orarie dei parcheggi blu, una scelta che ha contribuito ad aggravare la già evidente desertificazione del centro cittadino. Per questo, chiediamo che venga integrato al DUP la possibilità della sosta come servizio e non come tassa, rivedendo la tariffa della sosta e introducendo la gratuità dei parcheggi negli orari della pausa pranzo. Inoltre, chiediamo vengano istituite tariffe agevolate nelle aree limitrofe a ospedali e luoghi sensibili». Marinucci: «Ottimo questo emendamento, non trovo giusto che le persone debbano pagare a prezzo pieno il parcheggio quando vanno, per esempio, in ospedale». Marchionni: «La modifica delle tariffe dei parcheggi è un’azione di buon senso. Un modo anche per riavvicinarsi al centro storico e per prevedere una scontistica nei parcheggi vicino ai poli ospedalieri, anche per i famigliari che vanno a trovare i propri parenti. Non è corretto lucrare su questo».
Ha ottenuto 20 voti contrari, 10 favorevoli l’emendamento per il “Potenziamento dei controlli afferenti agli affidamenti diretti, le procedure di negoziazione e appalti in genere” e per la “Creazione di una banca dati ove vengono registrati i dati essenziali di ogni singolo affidamento, compresa l’indicazione del destinatario della prestazione, cui dirigenti e funzionari possono accedere al fine di osservare il principio di rotazione” a firma di Boresta, Malandrino, Redaelli, Corsini e Canciani. La consigliera Boresta ha spiegato l’emendamento nello specifico: «Alla luce di quanto emerso sulla vicenda “Affidopoli” e alle lacune che sono inequivocabilmente emerse, riteniamo utile intensificare le verifiche e i controlli relativi agli affidamenti diretti e appalti pubblici. Creando una banca dati ad hoc questo sarebbe possibile, grazie ai dati essenziali visibili a tutti i dirigenti e funzionari che avrebbero modo di rispettare il principio di rotazione».
Boresta, Malandrino, Redaelli, Corsini, Canciani chiedono, tramite l’emendamento che ha ottenuto 19 voti contrari, 10 favorevoli, la “Promozione e valorizzazione del territorio attraverso iniziative che coinvolgano borghi/centri storici e attività legate ad eventi culturali, gastronomici e/o sportivi”. La consigliera Boresta: «Con questo emendamento chiediamo che venga affiancata l’attività informativa con iniziative, percorsi o eventi che siano collegati anche ai borghi e ai centri storici». L’intervento del consigliere Marinucci: «Una proposta apprezzata, va coinvolta di più la popolazione cittadina e dei borghi».
I consiglieri Redaelli, Boresta, Malandrino, Corsini, Canciani, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei e Andreolli, hanno poi proposto l’emendamento per il “Potenziamento delle reti di distribuzione del gas metano e copertura dell’intero territorio comunale” che ha ottenuto 19 voti contrari e 10 favorevoli. Redaelli ha detto: «Il tema degli emendamenti al Dup è serio: è la possibilità per alimentare un dibattito concreto nella strategia dell’Amministrazione». Tra i 15 presentati dall’opposizione, «diversi entrano nell’azione concreta dell’Amministrazione grazie al nostro lavoro: come quello sulla copertura delle convenzioni, della copertura al verde, del dare obiettivi concreti con il Dup alle partecipate. Altri temi che abbiamo proposto sono entrati nell’attività amministrativa dalla porta degli emendamenti o delle mozioni fatte da noi negli anni: come i vigili di quartiere e la raccolta differenziata con cassonetti smart». Nel merito dell’elemendamento: «Non tutte le case dei pesaresi sono dotate di una copertura di metanizzazione, specie nei borghi più periferici, e questo mette un gap di mancata competitività per privati e attività». L’intervento del consigliere Marinucci: «Questo emendamento ha evidenziato un grosso problema presente nelle colline: la mancanza in alcune strade di impianto fognario e metano. Questa non è programmazione».
Gli stessi consiglieri Redaelli, Boresta, Malandrino, Corsini, Canciani, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei e Andreolli, hanno chiesto di “Indirizzare le politiche delle società partecipate verso il modello della tariffazione puntuale” con l’emendamento votato dall’emiciclo con 17 voti contrari, 9 favorevoli. Redaelli: Il «Dup è uno strumento generico e la dicitura inserita può indicare tutto e il contrario di tutto. Su questa che è una linea strategica su cui ci siamo battuti da anni è necessario per noi chiedere l’impegno alla Giunta di esplicitare la direzione della tariffazione puntuale nelle linee dell’Amministrazione». Così il consigliere Malandrino: «La tariffazione puntuale dovrebbe essere una battaglia di tutti». La consigliera Marchionni: «Pensare alla tariffazione puntuale ci porta davvero a credere di investire nelle nuove generazioni, affinché vengano educate a produrre meno rifiuti».
L’emendamento per una “Revisione della tassazione comunale volta a sostenere le persone più fragili e a diminuire la pressione fiscale sul lavoro”, proposto da Redaelli, Boresta, Malandrino, Corsini, Canciani, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei e Andreolli, ha ottenuto 17 voti contrari, 9 favorevoli. Il consigliere Redaelli: «Si chiede all’Amministrazione di riconoscere che l’aumento della tassazione sui cittadini, nelle loro attività e sulla persona, va a gravare su tante situazioni. In particolare vogliamo mettere il focus su due: la categoria dei più fragili e quella dei lavoratori. Si faccia marcia indietro sugli aumenti».
Infine gli emendamenti illustrati dal consigliere Andreolli. È volto a “Promuovere e incentivare il sistema commerciale e artigianale” l’emendamento a firma di Andreolli, Marchionni, Lanzi, Malandrino, Redaelli, Boresta, Canciani, Corsini, Marinucci, Bartolomei che chiede di modificare il DUP trasformando una frase “Tenendo conto della necessità di operare una semplificazione dei regolamenti comunali di settore, di favorire lo sviluppo e la valorizzazione dei centri commerciali naturali, e di istituire un tavolo permanente sul commercio per condividere linee strategiche e azioni operative con le imprese locali”. La proposta ha ottenuto 19 voti contrari, 9 favorevoli. Andreolli: «Una cosa di buon senso, non fatta in questi anni. L’obiettivo operativo del DUP è un po’ debole, servono indirizzi strategici. Puntiamo sui centri commerciali naturali, sulla semplificazione dei regolamenti, su un tavolo permanente del commercio». Il commento del consigliere Bartolomei: «Urge un tavolo di confronto con commercianti e associazioni di categorie, spero nel buon senso della maggioranza».
L’emendamento successivo – 21 voti contrari, 10 favorevoli – ha riguardato i Servizi educativi 0-6 anni. I consiglieri Andreolli, Marchionni, Lanzi, Malandrino, Redaelli, Boresta, Canciani, Corsini, Marinucci e Bartolomei hanno chiesto di modificare con il testo seguente, il DUP: «Adeguare l’offerta di posti 3-6 anni comunali al calo demografico garantendo l’efficacia del sistema 0-6 del territorio, anche tramite estensione del coordinamento pedagogico, prevedendo la realizzazione di un piano di organizzazione e dimensionamento scolastico e dei servizi (almeno triennale), al fine di garantire chiarezza, ridurre disagi e carenze di condivisione del sistema tra amministrazione e famiglie iscritte ad una scuola comunale in chiusura o oggetto di statalizzazione con la previsione di un’iscrizione prioritaria e diretta in qualunque altra scuola comunale o statale per le famiglie che lo chiedessero». Andreolli: «Serve una pianificazione triennale, perché le famiglie che iscrivono oggi un bambino devono avere la certezza di che cosa succede nei tre anni successivi. Questa non è fantascienza ma buonsenso». Per dichiarazioni di voto Marchionni: «L’Amministrazione deve razionalizzare anche sulle scuole, però bisogna mettersi nei panni delle famiglie che hanno bisogno di una pianificazione».
I consiglieri Andreolli, Marchionni, Lanzi, Malandrino, Redaelli, Boresta, Canciani, Corsini, Marinucci e Bartolomei hanno presentato l’emendamento per “Tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire la vivibilità dei luoghi, con la presenza nei quartieri e il monitoraggio delle zone percepite come maggiormente critiche, sia attraverso il pattugliamento che tramite i sistemi di videosorveglianza, anche in collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato, prevedendo un piano assunzionale strutturato per il prossimo triennio volto ad incrementare progressivamente il personale della Polizia Municipale, al fine di garantire capacità operativa adeguata e continuità dei servizi sul territorio”. Ha ottenuto 20 voti contrari, 9 favorevoli. Andreolli: «Serve un piano triennale di assunzioni, con concorsi e graduatorie più ampie del Comune». Per dichiarazione di voto Marinucci: «Emendamento importante, il tema della sicurezza è molto sentito sia in città che nelle zone periferiche».
Per “accrescere l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, i consiglieri Andreolli, Marchionni, Lanzi, Malandrino, Redaelli, Boresta, Canciani, Corsini, Marinucci e Bartolomei, hanno chiesto tramite emendamento, di “Attuare una strategia volta a uscire dall’Unione Pian del Bruscolo, alla quale il Comune di Pesaro aderisce senza condividerne alcuna funzione strategica, e rafforzare al contrario il ruolo del Comune nella creazione di convenzioni e accordi con i comuni limitrofi per gestire in modo efficace servizi associati e funzioni di interesse comune”. Andreolli: «Serve indirizzo preciso, attuiamo una strategia volta ad uscire dall’Unione dei Comuni di Pian Del Bruscolo al quale il Comune di Pesaro aderisce, oggi, senza condividerne alcuna funzione strategica. Lo dobbiamo anche per trasparenza nei confronti dei comuni che ne fanno parte e ne condividono funzioni strategiche». L’emendamento ha ottenuto 20 voti contrari, 10 favorevoli.
Il sindaco Biancani ha concluso con un commento sul Dup e Bilancio di previsione 2026: «Si tratta di un Bilancio da 207 milioni di euro, di cui 123 per la parte corrente, che conferma la nostra attenzione al sociale (27 milioni) e alle politiche educative (oltre 10 milioni), adattando i servizi alle nuove esigenze della città». Biancani ha evidenziato gli investimenti nella manutenzione (3,4 milioni per strade e asfalti), nel verde pubblico (1,3 milioni) e negli edifici pubblici (3,2 milioni), così come le risorse destinate a cultura e turismo (circa 5 milioni) e gli interventi sportivi (1,5 milioni per coprire la differenza tra costi reali e quote familiari). «Il Comune ha oltre 90 milioni di euro di cantieri in corso, con 29 milioni già conclusi e 21 milioni in progettazione, e continua a razionalizzare le spese migliorando l’efficienza della macchina comunale», ha aggiunto il sindaco. Sugli adeguamenti tariffari, Biancani ha precisato: «Le tariffe di Pesaro sono in linea o inferiori rispetto ad altri Comuni, senza aumenti sulla prima casa. Parlare di “città delle tasse” è una narrazione errata». Infine, il sindaco ha ricordato l’avvio del nuovo PUG, a conferma che «Pesaro è una città che pianifica, programma e investe nel futuro».
Comune di Pesaro
