Confcooperative Marche al convegno: “Come sostenere la transizione digitale del sistema agricolo marchigiano: il ruolo della cooperazione agroalimentare”

L’Assessore Enrico Rossi: l’UE taglia i fondi all’agricoltura per 83 miliardi. Il 18 dicembre saremo tutti alla manifestazione di Bruxelles

Montefelcino (PU) – “Trovo poco giusto che, mentre il bilancio dell’Unione Europea aumenta fino a toccare i 2000 miliardi di euro, le risorse destinate all’agricoltura subiscano un drastico taglio di 83 miliardi”. Enrico Rossi, Vicepresidente regionale e Assessore all’agricoltura prende un impegno davanti ai numerosi imprenditori-cooperatori agricoli intervenuti al convegno organizzato da Confcooperative Fedagrimarche dal titolo “Come sostenere la transizione digitale del sistema agricolo marchigiano: il ruolo della cooperazione agroalimentare” nell’ambito dell’Intervento SRH04 – Azioni di Informazione del CSR Marche 2023/27. 

“il 18 dicembre sarò alla manifestazione di Bruxelles per sostenere le ragioni del nostro settore – ha detto Rossi – Nell’assessorato stiamo già facendo il monitoraggio delle misure per vedere quanti e quali fondi ci sono da recuperare per metterli subito nelle misure esistenti o in nuovi programmi a favore delle imprese agricole”.

I lavori sono stati aperti dal Presidente di Fedagripesca Marche Francesco Torriani a cui sono seguiti gli interventi del Sindaco di Montefelcino, Maurizio Marotesi e del Presidente della Provincia Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini. 

Digitalizzazione e tracciamento

“La digitalizzazione, – spiega il presidente Francesco Torriani – rappresenta una delle sfide e, allo stesso tempo, una delle opportunità più rilevanti per il settore agricolo e per l’intera filiera agroalimentare. In un contesto di profonde trasformazioni, la transizione tecnologica richiede politiche coerenti e strumenti concreti che rendano l’innovazione accessibile, sostenibile e realmente utile per il sistema produttivo”.

Primi nel bio, ma bisogna investire in nuove tecnologie e piattaforme

A Isola del Piano e dintorni si registra una delle migliori esperienze della digitalizzazione con progetti coordinati da docenti universitari. Il professore Francesco Solfanelli dell’Università Politecnica delle Marche ha detto che “sostenere e accompagnare la transizione digitale del sistema agricolo marchigiano è possibile se ricerca/formazione/imprese si mettono insieme. Rilevare i dati e metterli a disposizione creano delle filiere più resilienti. Giovanni Cimarelli del Consorzio Marche Biologiche ha parlato dei “Principali Interventi previsti dal CSR Marche a supporto della transizione digitale del sistema agricolo regionale”. “Proprio la possibilità di tracciare produzioni e semi permetterà in futuro quella distinzione dei nostri prodotti bio e di qualità da quelli prodotti e commercializzati dalle grandi multinazionali”.  Mauro Scattolini, Direttore Confcooperative Marche, ha detto che gli imprenditori-cooperatori chiedono una migliore interoperabilità tra le diverse piattaforme digitali a servizio delle aziende agricole “si perdono risorse e tempo nel seguirle, quando sarebbe semplice una semplificazione verso la registrazione unica dei dati”. 

Imprese pronte al digitale, ma ci sono difficoltà

“Secondo i dati e le testimonianze raccolte tra le imprese cooperative, – commenta il Presidente di Fedagri Marche, Torriani – molte imprese si dichiarano pronte alla transizione digitale, ma percepiscono più criticità che opportunità. Tra gli ostacoli principali emergono la forte frammentazione aziendale e quindi la scarsa dimensione economica delle stesse, l’elevata età media degli imprenditori agricoli, pari a circa 57 anni, spesso non nativi digitali e la scarsa interoperabilità delle piattaforme digitali. In questo scenario, la cooperazione agroalimentare rappresenta un modello organizzativo vincente: una realtà capace di affrontare la transizione in modo integrato, mettendo insieme dimensione economica, sociale e ambientale. Le cooperative, infatti, – conclude il Presidente Torriani – non solo costituiscono il ruolo fondamentale per filiere produttive, ma possono guidare anche le filiere della conoscenza e delle competenze, favorendo partenariati tra imprese agricole, università, centri di ricerca e partner tecnologici rendendo fattibile il trasferimento dell’innovazione lungo la filiera. Un ruolo strategico, dunque, per accompagnare il settore agricolo verso un futuro digitale più inclusivo e partecipato”. 

Gianni Moreschi

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