Giada Cerpolloni e l’importanza dello sport nell’affrontare la malattia al Panathlon Club Pesaro. L’atleta pesarese ha raccontato la sua storia al Club

Il ruolo chiave dello sport nella ripresa dopo la scoperta della malattia è stato al centro della serata del Panathlon Club Pesaro che ha visto protagonista l’atleta pesarese, medaglia d’argento agli Adaptive CrossFit Games, Giada Cerpolloni.

Un racconto che ha incantato i membri del sodalizio pesarese, sottolineando l’importanza di vedere la disabilità non come una mancanza, ma come una caratteristica. «Ho 32 anni e ho sempre praticato sport, partendo da karake e kickboxing fino ad arrivare, nel 2013, al CrossFit. – Ha raccontato l’atleta ai soci del club pesarese guidato da Angelo Spagnuolo – Nel 2014 ho iniziato a gareggiare, in Italia e all’estero. Poi nel 2022 è cambiato tutto con la diagnosi di sclerosi multipla. È una malattia che ti porta ad avere tanti dubbi, io mi sono completamente affidata ai medici e alla ricerca scientifica. Quando ho ricevuto la diagnosi ho capito quanto la forza mentale abbia più valore di quella fisica. Ho dovuto ripartire da zero, e lo sport in questo è stato fondamentale. All’inizio avevo paura di tornare ad allenarmi, ho dovuto lavorare con me stessa come se stessi lavorando con qualcun altro. Dopo un anno mi sono qualificata per gli Adaptive CrossFit Games in America, per poter partecipare ho fatto un crowdfunding, la somma eccedente quella necessaria alle mie spese, 1.500 €, l’ho donata alla FISM per finanziare la ricerca sulla malattia. Quella in America è stata una grande avventura, sono partita da sola, il mio primo grande viaggio. È stato un vortice di emozioni e siamo tornate con la medaglia d’argento nella nostra categoria. Parlo al plurale perché la malattia è come una nuova amica, che ogni giorno mi fa scoprire qualcosa di diverso e di bello, anche nel dolore riesco a trovare qualcosa di bello e che mi fortifica. Lo sport per me è tutto, lo ringrazierò per tutta la vita per avermi fatto vedere la forza mentale e l’attitudine ad affrontare le difficoltà che possiamo avere. Tre anni fa sono stata catapultata in un altro corpo. Amo la mia vita, amo quello che sono e ringrazio questa vita perché mi ha permesso di dare voce alla mia esperienza».

«È stata una grande emozione ascoltare la testimonianza di Giada che con le sue azioni quotidiane e la pratica sportiva ci fa capire quanto sia importante non mollare, guardare a quanto è bella la vita e a dare maggiore valore alle cose veramente importanti della nostra esistenza» ha commentato la serata il Presidente del Panathlon Pesaro Angelo Spagnuolo.

Tra i presenti anche Andrea Evangelisti, componente della giunta CIP Marche (Comitato Italiano Paralimpico) e Gianluca Riguzzi, presidente Panathlon Club Rimini.

Tanya Stocchi

Lascia un commento