INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Il Consiglio comunale si è aperto con l’interrogazione dei consiglieri Tommasoli, Rocchi, Anniballi, Bernardi, Dominici, Nobili, Lugli e Vastante su “Igiene urbana e qualità manutentiva” a cui ha risposto l’assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti: «Negli ultimi anni Aspes ha proseguito con regolarità e competenza tutte le attività di profilassi – derattizzazione, disinfestazione e controllo dei vettori – mantenendo aggiornamenti tecnici costanti e utilizzando prodotti a basso impatto ambientale, in linea con le indicazioni ministeriali. La derattizzazione viene svolta su circa 400 postazioni distribuite in tutta la città, con cicli programmati in autunno-inverno e controlli aggiuntivi in estate, soprattutto nelle aree più sensibili come il centro storico. Gli interventi sono sempre preceduti da sopralluoghi per individuare le cause e fornire ai privati adeguate indicazioni preventive. Le esche utilizzate sono a bassa tossicità e non pericolose per la popolazione. Per quanto riguarda le scuole, in tutti i plessi cittadini vengono effettuati cinque interventi programmati l’anno, con verifiche costanti e interventi straordinari in caso di infestazioni. La lotta alla Zanzara Tigre si basa su cinque cicli antilarvali completi in oltre 25.000 caditoie, affiancati da due trattamenti con Aquatain per evitare forme di resistenza. A questo si aggiungono sopralluoghi, distribuzione gratuita dei prodotti, monitoraggio tramite ovitrappole e interventi adulticidi solo nei casi strettamente necessari o legati a eventi sanitari, come i recenti casi importati di Dengue. Anche il Comune ha affiancato Aspes con attività informative, incontri con i Quartieri e aggiornamenti costanti dei monitoraggi. Sul tema dei piccioni, nel 2025 è stato avviato un progetto specifico, comprendente un monitoraggio iniziale, la definizione di un piano operativo e l’avvio dell’uso controllato di un antifecondativo, con personale appositamente formato. Questo progetto, che culminerà in una relazione a fine anno, rappresenta la base per un programma triennale più ampio che includerà anche interventi strutturali e misure di prevenzione nei siti di nidificazione. In generale, la valutazione sull’efficacia degli interventi è positiva: i monitoraggi costanti e le segnalazioni gestite tempestivamente permettono di contenere infestazioni e criticità. La strategia resta quella della prevenzione, della comunicazione ai cittadini e di interventi mirati quando necessario, con la disponibilità a rafforzare ulteriormente le misure in caso di emergenze o condizioni climatiche particolarmente favorevoli alla proliferazione».
Per soddisfazione la consigliera Tomassoli: «Giusto mantenere alta l’attenzione su questi argomenti che attanagliano molte città. Nel tempo questa Amministrazione ha messo in moto molte misure rafforzative, però saremo completamente soddisfatti quando potremo vedere i report».
Si è parlato poi dell’interrogazione presentata dai consiglieri Marchionni e Lanzi per “attivazione procedure nomina Garante dei diritti delle persone con disabilità” a cui ha risposto l’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi che ha detto: «Questa Amministrazione comunale riconosce pienamente l’importanza del ruolo del Garante, figura che riteniamo strategica per la tutela dei diritti e per il dialogo continuo con il mondo della disabilità. A conferma di questa attenzione, abbiamo avviato il percorso formale di approvazione del regolamento del nuovo Garante delle persone private della libertà in carcere. Il nostro obiettivo è pubblicare l’avviso per la nomina del nuovo Garante per i diritti delle persone con disabilità nei primi mesi del 2026. Desidero ribadire che il tema della disabilità rimane prioritario per questa Amministrazione. Il ruolo del Garante, una volta nominato, rappresenterà un ulteriore strumento per rafforzare e qualificare l’azione già in essere. A titolo esemplificativo, ricordo che nel 2025 abbiamo sostenuto il tessuto associativo con un bando di quasi 30.000 euro, che ha permesso di finanziare 21 associazioni, molte delle quali impegnate in progetti innovativi dedicati all’inclusione. La prossima settimana prenderà inoltre avvio un ciclo di incontri formativi rivolti a tecnici, ingegneri, architetti e geometri. Una formazione che abbiamo voluto costruire partendo dal punto di vista dell’utenza, perché il rispetto delle normative non basta: serve una cultura progettuale realmente inclusiva. Parallelamente, prosegue il lavoro dell’Assessorato secondo il mandato ricevuto. Per questo abbiamo chiesto un incontro al nuovo Assessore regionale con l’obiettivo di confrontarci su vari temi, compresi quelli che riguardano da vicino la disabilità. È infatti necessario richiamare l’attenzione su alcune criticità emerse a livello regionale. Il progetto dei Tirocini di Inclusione Sociale, che nei due anni e mezzo precedenti contava su uno stanziamento complessivo di 19 milioni, è stato ridotto a soli 2 milioni per i prossimi due anni. Una misura che, nella nostra realtà, aveva permesso l’inserimento lavorativo di decine di persone con disabilità: basti pensare che per l’Ats 1 erano stati destinati 1,8 milioni. Analoga situazione riguarda il Fondo Solidarietà per la salute mentale e la disabilità, che in passato poteva contare su 3,5 milioni e che oggi non risulta rifinanziato né compensato da altre misure. È su questi aspetti, insieme ad altre questioni fondamentali per le famiglie, che intendiamo confrontarci con la Regione, chiedendo attenzione e responsabilità. L’impegno del Comune resta concreto e costante, e siamo determinati a garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie risposte sempre più efficaci, e il Garante potrà sostenerci in questo percorso».
La consigliera Marchionni: «Nell’interrogazione ho fatto delle domande ben precise alle quali l’assessore non ha risposto. In quella presentata a giugno, sempre sulla stessa tematica, mi era stato detto che l’Amministrazione aveva già attivato le procedure per individuare il nuovo Garante. Oggi, invece, mi si risponde che verrà fatto nei primi mesi del 2026. Per noi, quella del Garante, è una figura di altissimo valore».
PROPOSTE DI DELIBERE
Sì unanime del Consiglio per la delibera di “Conferimento della Cittadinanza benemerita alla Signora Paola Pierangeli Tittarelli” presentata dal sindaco Andrea Biancani, che ha detto: «Oggi non celebriamo soltanto un riconoscimento: celebriamo una storia e un’energia. Celebriamo Paola Pierangeli Tittarelli. Pesaro non sarebbe la stessa senza il suo stile, la sua gentilezza, la sua capacità rara di far sentire ogni persona — ogni artista, ogni giovane cantante, ogni ospite — a casa. Non è una qualità che si impara: è un dono. E Paola lo ha sempre condiviso con tutti, senza mai chiedere nulla in cambio, per questo, oggi, la città le riconosce ciò che lei le ha regalato per decenni». E ancora, «Il regolamento comunale parla di “persone che hanno elevato il prestigio della città” e oggi quel regolamento ha un volto, un sorriso, un nome: il tuo Paola – ha sottolineato il sindaco -. Questo è l’abbraccio della tua città. Un abbraccio meritato, sentito e condiviso».
Sono seguiti dibattito e voto (15 favorevoli, 8 gli astenuti), sulla “Approvazione aggiornamento del Regolamento comunale e della mappa delle localizzazioni per l’installazione degli impianti di telecomunicazioni – Anno 2025” presentata dall’assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti. «L’aggiornamento del Regolamento è di natura esclusivamente formale, necessario per adeguarlo alle più recenti modifiche introdotte dalla normativa nazionale. Non vengono quindi introdotte modifiche sostanziali rispetto alla versione approvata nel 2024. Per quanto riguarda la Mappa delle Localizzazioni, tutte le proposte presentate dagli operatori per l’anno 2025 coincidono integralmente con quelle già valutate e approvate nel 2024, di conseguenza si mantiene invariato l’elenco dei siti ritenuti idonei. Il numero delle localizzazioni resta 29, esattamente come lo scorso anno, senza nuove aggiunte né modifiche».
Marinucci: «Grazie all’assessora e a Polab che ha sempre risposto alle mie domande. Sull’aumento dei limiti di esposizione sono un po’ perplesso. Si è passati da un limite di 6 a uno di 15, +150%; comprendo che in Europa siano ancor maggiori ma questi aumenti, esagerati, sono sospetti».
Lugli: «Questa normativa è stata recepita a seguito di una modifica di una normativa europea, non potevamo fare altro che adeguarci. La buona notizia è che il lavoro fatto in questi anni è confortante, e ha permesso di distribuire in maniera razione ed efficiente le antenne nel nostro territorio, portando un ottimo risultato: il monitoraggio ha rilevato bassi campi elettrici su tutta la città».
Rocchi: «Grazie all’assessorato all’Ambiente e a Polab. La nostra è stata tra le prime Amministrazioni a dotarsi di un Regolamento comunale per assicurare il corretto inserimento urbanistico e territoriale degli impianti. Nella redazione, l’Amministrazione comunale ha coinvolto pubblicamente la cittadinanza che ha proposto siti in cui localizzare, non localizzare impianti e in cui effettuare monitoraggi; queste verifiche rassicurano i cittadini rispetto all’esposizione e al rispetto dei limiti».
Redaelli: «Un tema delicato su cui abbiamo più volte sollecitato l’Amministrazione. La redazione di un Regolamento è un passo avanti positivo, perché lo riteniamo uno strumento utile. Sulla partecipazione e informazione ricordiamo che anche grazie a nostri contributi siamo arrivati al coinvolgimento dei Quartieri. Un punto su cui lavorare è l’estensione dell’invito fatto ai presidenti di quartiere a tutti i consiglieri, per garantire un’informazione più capillare».
Fabbri: «Partiamo da ciò che l’anno scorso è stato votato col Piano delle antenne e dal fatto che la modalità di misurazione in Italia è di una media delle 24 ore e non si misura sul minuto. Questo significa che ogni aumento può portare ad esposizioni fino a 3 volte il limite massimo consentito, anche di 45 V/M entro le 24 ore. Ci siamo battuti per cercare di capire come arrivare al cittadino e quali informazioni potergli dare per rassicurarlo. Sicuramente si può migliorare ma l’importante è continuare ad avere contatto con i cittadini e con l’informativa».
Approvata con 17 voti favorevoli (9 astenuti) la delibera di “Approvazione dello schema di convenzione per il servizio di tesoreria comunale per il periodo 2026-2031”. Per l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi, la proposta di delibera: «Dà continuità all’azione amministrativa dell’ente rispetto al nuovo schema di convenzione. La proposta è stata ampiamente dibattuta e visionata in Commissione Bilancio». Ancora Pozzi, «Una tesoreria efficiente è avere una garanzia di trasparenza, di sicurezza in termini di tutela dell’ente e di corretta gestione delle risorse pubbliche. Rispetto allo schema di convenzione di AgID, la delibera apporta delle piccole modifiche che ci permettono di aver maggior controllo, tracciabilità e sicurezza e quindi servizi più moderni e più digitali. Dopo il passaggio in Consiglio comunale si provvederà a indire la procedura di gara per individuare il nuovo Tesoriere; appena concluso l’iter prenderanno avvio i 5 anni previsti».
Per chiarimenti Corsini: «Riguardo la Convenzione due punti non sono chiari: l’articolo 36 e articolo 38. Nell’articolo 36 il comma 1 contrasta il comma 2. Mentre nell’articolo 38 si cita il Foro Competente di Pesaro e Urbino ma nella nostra provincia ce ne sono due, uno di Pesaro e uno di Urbino». Dopo il suggerimento del consigliere Corsini si è valutata l’ipotesi di presentare emendamento. Alla ripresa della seduta il segretario Volpini: «Abbiamo verificato il testo insieme al funzionario: nel dispositivo c’è una frase che recita di demandare alla dirigente competente l’attuazione degli adempimenti conseguenti, comprese modifiche e integrazioni non sostanziali allo schema di convenzione. Questo darà la possibilità alla dirigente, in sede di schema definitivo, di correggere le incongruenze fatte presenti da Corsini».
MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
L’assise ha rigettato l’urgenza (16 voti contrari e 9 favorevoli) della mozione di indirizzo presentata dal consigliere Bartolomei, e poi sottoscritta da Marinucci, Boresta, Malandrino, Redaelli, Canciani, Corsini, sulla “Revoca civica benemerenza a Francesca Albanese”. Sull’urgenza, Bartolomei: «La civica benemerenza data a Francesca Albanese era per il suo impegno sui diritti umani, ma oggi quei valori sono stati traditi. Dobbiamo revocarla subito, a nostro parere, per coerenza con la città di Pesaro. Prima di tutto l’attacco a La Stampa, un fatto gravissimo che Albanese ha condannato aggiungendo, però, un’accusa ai giornali italiani di fare un pessimo lavoro e indegno. Un primo campanello d’allarme l’ho avuto quando ci fu la discussione sulla senatrice Segre, giudicata “non lucida e non imparziale” da Albanese. Revocare non è polemica, è difendere i nostri valori, rispetto per la senatrice Segre e per la libertà di stampa. Pesaro stia con la verità e democrazia».
Bernardi sul metodo, «Quello che ho sentito non era una motivazione sull’urgenza». Sul merito ha precisato: «L’urgenza non è fondata; la benemerenza è stata decisa e non conferita. E il dibattito pubblico che si è acceso non riguarda solo Albanese ma si inserisce in un contesto tragicamente attuale: quello del genocidio tuttora in corso a Gaza nonostante una pace di cartapesta. L’attenzione si è infiammata su altro, e non sulla morte di civili, molti dei quali bambini. Il genocidio continua e continuerà, ma su questo la destra non dice e non dirà mai nulla. Valuteremo senza questa pressione mediatica e con tutti elementi necessari la benemerenza alla dottoressa Albanese. Non vogliamo un processo politico alla persona ma che rimanga il valore e la volontà dell’atto votato dal Consiglio di combattere il genocidio tuttora in atto in Palestina».
Il Consiglio comunale ha deciso di rinviare la mozione (a cui è stato presentato anche un emendamento) “per l’inserimento del Comune di Pesaro nell’operazione “Strade Sicure”. Poi si è espresso con 20 favorevoli e 2 astenuti sulla mozione (emendata) dei consiglieri Boresta, Malandrino, Redaelli, Canciani e Corsini per l’“Impegno del Comune per la promozione della Legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese”.
Redaelli ha detto: «È una mozione che si rifà a una Legge nazionale entrata in vigore a luglio e che interviene sul tema. Mi è particolarmente cara perché interviene su più aspetti di natura politica nazionale che hanno un’attuazione pratica, in termini di opportunità, anche sul nostro territorio e che riguardano sia per i lavoratori, sia le imprese. Valorizza – e questo è un passaggio storico – l’articolo 46 della Costituzione dandone completezza. Supera anche lo storico conflitto tra datore di lavoro e lavoratore, una atavica barriera culturale. Con la Legge, si riconosce una “guida condivisa”, una partnership che è valore aggiunto di diverse aziende del nostro territorio. La Legge non comporta inoltre obblighi aggiuntivi ma solo l’opportunità, per le aziende, di essere agevolate con incentivi. È anche tra le poche Leggi di iniziativa popolare (promossa da raccolta firme della Cisl) e ha una copertura economica. Potenzia la contrattazione dei contratti nazionali». Ha concluso: «Le tipologie di partecipazione previste riguardano l’aspetto organizzativo o salariale».
Anniballi: «La legge 76 del 2025 che disciplina la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese rappresenta senza dubbio un passo avanti simbolico e normativo importante. Va riconosciuto di aver rimesso al centro un principio costituzionale, quello della partecipazione. Come è emerso in Commissione si tratta di un provvedimento che presenta anche dei limiti, che non possiamo ignorare. Ad esempio la natura marcatamente volontaria della partecipazione, senza obblighi minimi e meccanismi più stringenti il rischio è che la legge rimanga sul piano delle possibilità e non della realizzazione. Ancora la capacità delle imprese, specialmente quelle più piccole, di applicare strumenti complessi che implicano modifiche organizzative, competenze specifiche e costi non irrilevanti».
Salvatori: «Su questa Legge ho diverse perplessità. Nella formulazione originaria rappresentava un passo avanti e un vero tentativo di attuare l’arti. 46 della Costituzione. Il testo arrivato in Gazzetta Ufficiale non corrisponde allo spirito con cui la Legge era nata. La contrattazione collettiva è stata notevolmente indebolita diventando da motore centrale di partecipazione a una opzione: inoltre sono state attenuate le norme sulle rappresentanze sindacali. Accresce inoltre la possibilità, per le imprese, di agire in maniera unilaterale senza il confronto con i sindacati (come per esempio per i premi di risultato) e la partecipazione gestionale diventa facoltativa». «Questo testo rischia di produrre risultati limitati e di lasciare irrisolte le questioni strutturale per cui migliaia di cittadini hanno firmato l’iniziativa popolare».
Bernardi: «Ringrazio la presidente di Commissione Anniballi, il consigliere Redaelli e la Cisl che ogni giorno porta avanti i diritti del lavoro e li ringrazio per questa proposta di legge in particolare. Ma non dobbiamo chiudere gli occhi: questa proposta apre a delle criticità (come l’equilibrio tra partecipazione e responsabilità; la formazione dei lavoratori, etc) che, se affrontate in modo costruttivo, come fatto dal sindacato delle Cisl, possono essere punto di partenza per aprire quello che è stato per anni un “modello chiuso” che abbiamo bisogno di scardinare. Riteniamo –come gruppo- che il percorso avviato sia più che positivo».
Nobili: «Voglio evidenziare il metodo con il quale è stata portata avanti la mozione, sia dalla presidente Anniballi, sia dal consigliere Redaelli. È emerso cosa vuol dire lavorare insieme in Consiglio, senza distinzioni. Riuscire a discutere in maniera seria e trovare una quadra, arrivando ad un voto positivo è un grande traguardo».
L’emiciclo ha poi discusso e votato (18 favorevoli, 9 astenuti) l’ordine del giorno a firma dei capigruppo di maggioranza Perugini, Bernardi, Tommasoli, Lugli, Fabbri, Vastante, Mariani: “Sostegno alla vertenza per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici”. Ad illustrare la mozione è Salvatori: «Esprimiamo vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici che scioperano e stanno chiedendo aumenti salariali, condizioni di lavoro più dignitose, maggiore sicurezza, riduzione delle disuguaglianze. Auspichiamo la ripresa del confronto negoziale tra le parti e la riattivazione del tavolo di trattativa a livello nazionale. Auspichiamo che prevalga il buon senso delle parti, evitando radicalizzazioni ed estremizzazioni, che di fatto stanno mettendo in stallo la trattativa. Auspichiamo per i lavoratori metalmeccanici che la stipula di un contratto collettivo nazionale si realizzi in tempi celeri, anche per permettere a tutti i soggetti di concentrarsi sulle sfide future legate alle transizioni in atto e alla conseguente difesa del lavoro e dell’industria manifatturiera nel Paese e nel nostro territorio. Auspichiamo il Sindaco e la Giunta sostengano le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici nelle eventuali future iniziative promosse dai sindacati volte a ottenere il rinnovo del CCNL e a richiedere agli altri enti e livelli istituzionali di assumere analoghe iniziative affinché si apra la trattativa per il rinnovo del CCNL, rinnovo che aiuterà il Sistema economico territoriale a crescere e svilupparsi».
Boresta: «Mi tocca osservare che il testo dell’odg è completamente superato. E doveva esserlo anche la mozione visto che le trattative sono già avviate e si conosceranno a brevissimo nuovi sviluppi. Per questo ci asterremo dal votare questo testo che non rispecchia la realtà delle cose considerato l’appuntamento già fissato per la contrattazione».
Marinucci: «Faccio notare che, sulla delibera delle antenne, se non era per la responsabilità della minoranza non si sarebbe approvata. Non tutti la pensavano allo stesso modo, visto che alcuni non c’erano». Sull’ordine del giorno, «L’importanza dei giusti salari per i lavoratori è arcinota. Il tema è complesso e non sono un giuslavorista, ma è giusto rivendicare i propri diritti; sappiamo che i salari sono bassi per tante categorie. C’è modo e modo di manifestare – ha detto riferendosi ai lavoratori dell’Ilva di Genova – e nessuno ha detto niente».
Drago: «D’accordo con Boresta, forse in questo momento il testo della mozione può essere superato, ma non è fuori luogo evidenziare una grande piaga del Paese», ha detto la consigliere ricordando il fenomeno del “working poor” ovvero persone che, pur avendo un’occupazione, guadagnano così poco da non riuscire a superare la soglia di povertà, soddisfare i bisogni primari e garantire un reddito sufficiente per sé o per la propria famiglia, a causa di salari bassi.
Mattioli: «Non abbiamo ritirato l’ordine del giorno perché oggi è più che mai attuale ed è importante per ribadire l’appoggio a una categoria che sta soffrendo davvero tanto. Sono iniziate le trattative, ma ciò non significa si sia arrivati a una soddisfazione per entrambe le parti. Come detto per la precedente mozione, auspico che ci sia anche per i piccoli imprenditori una detassazione che ci permetterà di investire sulla formazione del personale per dare una partecipazione agli utili, un’elevazione di livello e una gratifica più alta a fine anno. Le categorie vanno tutte tutelate e quest’ordine del giorno va in questa direzione; l’appoggiamo perché speriamo che la povertà in Italia non sia sempre in mano a poche persone».
Bernardi per dichiarazioni di voto: «L’iter è in corso, le trattative si sono appena aperte, speriamo si concluda in maniera felice e precisa rispetto alle richieste del sindacato della Cisl».
Lugli: «Favorevole, sempre solidale con le richieste dei lavoratori che da tempo aspettano adeguamento salariale. Nessuno deve essere lasciato indietro».
Fabbri: «Voto positivo, ci battiamo ogni giorno sul tema del salario minimo e sul tentativo di ristabilire una maggiore giustizia economica, contrastando l’erosione dei salari».
Comune di Pesaro

