Il 28 novembre 2025 la Commissione europea – Direzione Generale Ambiente, Unità ENV.E.2 “Environmental Compliance – Implementation” – ha inviato una lettera ufficiale a Roberto Malini, cofondatore del Comitato Pesaro: NO GNL, in risposta alle istanze inviate negli ultimi mesi riguardo la mancanza di monitoraggio ambientale e l’assenza di applicazione del principio di precauzione nel sito industriale di Tombaccia, individuato per il progetto dell’impianto di liquefazione di metano proposto da Fox Petroli/EcoFox.
La lettera, firmata da Nicola Notaro, Capo Unità della DG ENV, affronta in modo diretto e formale questioni cruciali:
– diritto di accesso alle informazioni ambientali (Direttiva 2003/4/CE);
– obblighi sulle responsabilità ambientali, prevenzione e riparazione del danno (Direttiva 2004/35/CE);
– doveri di controllo sulle emissioni e sui rischi industriali (Direttiva 2010/75/UE – Industrial Emissions Directive);
– partecipazione pubblica e tutela dei difensori dell’ambiente ai sensi della Convenzione di Aarhus e del Regolamento (CE) 1367/2006;
– protezione da SLAPP secondo la nuova Direttiva (UE) 2024/1069 e la Raccomandazione europea 2022/758.
Si tratta del primo riconoscimento formale dell’Unione europea relativo alle criticità sollevate dal Comitato e, contestualmente, alla pressione giudiziaria esercitata contro gli attivisti.
Il richiamo della Commissione: “Le autorità italiane devono garantire trasparenza, precauzione e tutela dei cittadini”
La Commissione ricorda che le autorità pubbliche devono fornire ai cittadini le informazioni ambientali richieste, senza necessità di dimostrare alcun interesse specifico e senza poter essere ostacolate da veti di soggetti privati;
– i cittadini hanno diritto di attivare le amministrazioni competenti quando rilevano un danno ambientale o un rischio imminente;
– in caso di inerzia, devono essere garantiti ricorsi effettivi presso tribunali o organi indipendenti;
– gli impianti industriali come quello di Pesaro ricadono negli obblighi rigidi dell’Industrial Emissions Directive, inclusi quelli sulle misure preventive contro la contaminazione del suolo e delle acque;
– la Direttiva europea anti-SLAPP, già in vigore, ma non ancora recepita in Italia, impone agli Stati membri – Italia inclusa – di proteggere chi esercita attività di partecipazione pubblica da procedimenti temerari e intimidatori.
È un richiamo diretto alle istituzioni nazionali e locali, in un contesto in cui l’accesso agli esiti delle analisi ARPAM è stato ritardato per opposizione di un soggetto privato, mentre gli attivisti Malini e Sperindei sono sottoposti a una causa civile da 2 milioni di euro intentata da Fox Petroli, riconosciuta a livello internazionale come SLAPP.
Un caso che preoccupa Nazioni Unite, Unione Europea e società civile internazionale
Il caso pesarese è seguito da Special Rapporteur delle Nazioni Unite per i difensori dei diritti umani, CASE – Coalition Against SLAPPs in Europe, FrontLine Defenders, The Good Lobby, Ossigeno per l’Informazione, OBCT – Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Articolo 21, Business & Human Rights Resource Centre, Hub di Protezione.
Anche il Focal Point governativo sulle SLAPP, istituito in raccordo con Bruxelles, sta monitorando la vicenda.
Malini e Sperindei: “La lettera della Commissione è un passo di democrazia, che si difende anche così”.
In una nota, Roberto Malini dichiara:
“Lisetta e io siamo profondamente confortati dalla lettera della Commissione europea del 28 novembre. È un documento di grande rilievo istituzionale, che affronta apertamente temi fondamentali: il principio di precauzione, l’obbligo di trasparenza, la tutela dei cittadini, la protezione dei difensori dell’ambiente e dei diritti umani. L’Europa riconosce che la sicurezza, la salute e l’ambiente devono venire prima di tutto, e che i cittadini hanno il pieno diritto di chiedere controlli, dati e responsabilità”.
“È altrettanto importante che Bruxelles richiami la Direttiva anti-SLAPP e la Raccomandazione del 2022, ricordando che gli attivisti non devono essere limitati e scoraggiati nella loro opera fondamentale attraverso procedimenti civili o penali sproporzionati. Il nostro caso, che sarà discusso all’inizio di gennaio, è già stato individuato come uno degli attacchi più aggressivi mai rivolti dall’industria energetica contro difensori dei diritti umani e dell’ambiente. Ringraziamo l’avvocata Pia Perricci – particolarmente esperta di SLAPP, referente dell’Hub di Protezione e di Ossigeno per l’informazione – per la sua assistenza di grande qualità e pro bono”.
“Non siamo soli. Le Nazioni Unite, l’Unione europea e la società civile internazionale osservano con attenzione ciò che accade a Pesaro. Dalla sentenza che verrà emessa dipenderà non solo il nostro futuro personale, ma anche quello delle prossime generazioni di ambientalisti e difensori dei diritti umani, e la possibilità delle comunità di continuare a opporsi, senza paura, agli impianti insalubri e alle minacce ambientali. Abbiamo fiducia: la storia si scrive rischiando e difendendo le conquiste civili”.
Un caso simbolico per l’Italia e per l’Europa
La lettera della Commissione segna un passaggio politico e giuridico di primaria importanza, pèerché conferma che la trasparenza ambientale non è negoziabile, riafferma che precauzione e prevenzione sono principi vincolanti del diritto europeo, ricorda che gli attivisti devono essere protetti dalle SLAPP e sollecita le autorità italiane ad applicare pienamente le norme UE.
Il caso di Pesaro diventa così non solo un contenzioso locale, ma un banco di prova europeo sul rispetto dei diritti fondamentali, della democrazia partecipativa e della protezione dei territori.

Roberto Malini
Scrittore, ricercatore e difensore dei diritti umani
Premio Rotondi 2018 quale “Salvatore dell’arte della Shoah”
Consulente etico editoriale e curatore di collezioni d’arte, fra cui quelle del Museo Nazionale della Shoah di Roma e della Cittadella di Barletta
EveryOne Group
Holocaust Art Tribute – Roberto Malini Collection
Movimento civile per la salvaguardia dell’ambiente e dei beni culturali e paesaggistici
ILMC – Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria
