RIO SALSO (Tavullia) Museo della Coca-Cola

La Coca-Cola fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta (Georgia), inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu PEMBERTON’S FRENCH WINE COCA. Quella di Pemberton era una variazione del cosiddetto vino di coca (o Vin Mariani), una miscedla di vino e foglie di coca che aveva avuto largo successo in Europa quando era stata creata dal farmacista Angelo Mariani. L’alcol venne in seguito sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute. Dall’uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale. Quando anche la coca venne bandita (dalla pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l’alcaloide dagli estratti delle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò ad essere usata. Sicuramente a John Stith Pemberton avrebbe fatto piacere visitare il Museo della Coca-Cola a Rio Salso (Tavullia): oltre 7mila pezzi iconici di Coca-Cola, la collezione di una vita dei coniugi Alessandrini, alcuni rari, altri donati direttamente dall’azienda produttrice della bevanda più famosa al mondo. La passione è nata nel 1979, quando i mezzi economici non bastavano nemmeno per acquistare un frigorifero Coca-Cola. Ma qualche anno dopo è arrivato il primo oggetto della raccolta: un camioncino Volkswagen in miniatura, noto come “Bulli”, con radio a pozzetto. Da lì, la raccolta non si è più fermata. In 43 anni, la casa dei coniugi si è trasformata in una galleria privata a cielo aperto, tanto che la stessa Coca-Cola ha deciso di riconoscerne il valore. Ovviamente la visita al museo è accompagnata da Bollicine (Vasco Rossi), canzone vincitrice del Festivalbar 1983, che cita esplicitamente e ripetutamente il Marchio Coca-Cola e parla in modo ironico degli effetti benefici legati all’assunzione della bevanda.

MASSIMO MAGI

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