Negli ultimi giorni il dibattito sul commercio cittadino ha riportato al centro della scena politica un tema cruciale per la nostra città, ma anche una questione di metodo e di trasparenza: la chiarezza dei ruoli di chi interviene nel dibattito pubblico.
Le parole di Davide Ippaso, direttore di Confesercenti Pesaro, contro l’assessora Francesca Frenquellucci sono un esempio lampante di ciò che non deve accadere.
«Non è più accettabile – dichiara Andrea Salvatori, consigliere comunale del Partito Democratico e membro della Commissione consiliare Attività Economiche – che dirigenti di associazioni di categoria che si candidano alle elezioni continuino a parlare a nome delle imprese senza distinguere il proprio ruolo politico da quello istituzionale. Un’associazione deve rappresentare tutti i propri iscritti, non un partito. Quando questo confine viene superato, si perde la terzietà e si danneggiano proprio i commercianti e gli artigiani che si dice di voler tutelare».
In questi anni, l’assessorato alle Attività economiche ha dimostrato con i fatti – non con le polemiche – di essere al fianco delle attività locali:
• sostenendo i centri commerciali naturali e le imprese di quartiere con contributi annuali;
• promuovendo bandi per riempire i locali sfitti e rilanciare le aree periferiche;
• adottando regolamenti mirati, come quello di Baia Flaminia, per valorizzare gli spazi a vocazione economica;
• e investendo in eventi di qualità capaci di rendere il centro storico più attrattivo e vitale.
«Il Comune di Pesaro – prosegue Salvatori – sta già utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione, ma è evidente che la vera svolta per il commercio può arrivare solo da interventi della Regione e del Governo, che hanno competenza diretta in materia. Per questo mi stupisce che chi oggi critica l’amministrazione comunale non utilizzi invece la propria influenza politica per chiedere soluzioni vere a chi ha il potere di intervenire».
E aggiunge: «Ippaso, che ha un evidente feeling con la giunta regionale guidata dal suo stesso schieramento politico, potrebbe mettere questa relazione al servizio dei commercianti, non della propaganda.
Potrebbe – e dovrebbe – invitare la Regione a varare una legge di sostegno al commercio di prossimità, a destinare fondi dedicati ai centri storici e a introdurre misure fiscali e contributive che alleggeriscano il peso sulle piccole imprese. Questo sarebbe un contributo concreto, non le solite dichiarazioni a effetto».
«Serve meno propaganda e più coerenza – conclude Salvatori –. Chi sceglie di fare politica lo faccia liberamente, ma senza usare le sigle associative come cassa di risonanza per i propri interessi di partito».
Comunicazione PD Pesaro

