Ancona, 29 settembre 2025 – Francesco Acquaroli si conferma presidente della Regione Marche. Il candidato sostenuto dalla coalizione di centrodestra – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – ha ottenuto circa il 52% dei consensi, superando il principale sfidante, Matteo Ricci, sostenuto dal centrosinistra, fermo intorno al 45%.
Una vittoria netta per il centrodestra
Il risultato consegna al centrodestra una nuova, solida affermazione in una regione che fino al 2020 era tradizionalmente orientata a sinistra. Con questa riconferma, Acquaroli consolida la trasformazione politica delle Marche, diventate negli ultimi anni terreno fertile per Fratelli d’Italia, partito che si conferma il più votato.
La campagna elettorale è stata caratterizzata da un confronto serrato tra i due principali schieramenti. Da un lato, Acquaroli ha rivendicato i risultati del suo primo mandato, puntando su infrastrutture, sanità e ricostruzione post-sisma. Dall’altro, Ricci ha cercato di riaggregare il consenso progressista intorno a temi come welfare, lavoro e transizione ecologica, senza però riuscire a colmare il divario.
Affluenza in calo
Un dato significativo è quello della partecipazione: poco più di un elettore su due si è recato alle urne, segnando un calo rispetto alle regionali precedenti. La scarsa affluenza, secondo diversi osservatori, riflette un crescente disincanto nei confronti della politica locale.
Le reazioni
Francesco Acquaroli, nella notte elettorale, ha ringraziato gli elettori e promesso un governo “di continuità ma con rinnovato slancio”. Ha sottolineato l’importanza di lavorare per “una regione più moderna, più competitiva e vicina ai cittadini, senza lasciare indietro nessuno”.
Dall’altra parte, Matteo Ricci ha riconosciuto la sconfitta parlando di “lotta impari” e ha invitato il centrosinistra a ripartire con un progetto nuovo e più radicato nel territorio.
Il quadro politico
La vittoria di Acquaroli rappresenta un ulteriore successo per Fratelli d’Italia e per Giorgia Meloni, che ha festeggiato la riconferma del suo governatore come segnale della forza del partito nelle regioni centrali. Per il centrosinistra, invece, la sfida resta quella di tornare competitivo in un’area che un tempo rappresentava un suo punto di riferimento.
Rosalba Angiuli

