Acquaroli tra musei e passerelle, le Marche tra crollo di imprese ed export: serve il CREL, non la propaganda.

Il governatore uscente Francesco Acquaroli continua a girare la Regione con passerelle e inaugurazioni, da Recanati a Fabriano, come se bastassero le foto nei musei per mascherare il disastro dell’economia marchigiana, iniziato con le passate amministrazioni di centro sinistra e proseguito con l’attuale giunta di centro destra. Ma Acquaroli non ha il coraggio di incontrare i lavoratori della Fedrigoni, ultimo fantasma delle storiche Cartiere fabrianesi, fatte fuori dall’incapacità della sua coalizione di gestire le vertenze e difendere il lavoro. Così è accaduto con la Moncaro, così con le ex-Merloni: promesse e silenzi, mentre interi settori venivano sacrificati.

I numeri parlano chiaro:

  •  in tre anni, le Marche hanno perso 43.500 imprese, con un crollo del -15,9% nel commercio (Italia -6,5), -12,2% nella manifattura (Italia -6,1) e -10,9% nelle costruzioni (Italia +0,1). Persino la ricostruzione post-terremoto è stata un’occasione mancata;
  • l’export è in caduta libera in tutte le province: Ancona -12,5%, Ascoli Piceno -19,5%, Fermo -11,1%, Pesaro -8,1%, Macerata -4,9%;
  • l’industria calzaturiera perde il 15,6%, il mobile -10%, gomma e plastica -4,7%;
  • in agricoltura il tracollo: -33,1% di occupati, circa 6.900 in meno in un solo anno. Ed i dazi internazionali minacciano ulteriormente il settore agroalimentare.

Ma mentre i numeri raccontano il fallimento, Acquaroli e i suoi alleati parlano il solito politichese e fanno le solite promesse.

Per questo, Evoluzione della Rivoluzione propone l’attivazione e la piena valorizzazione del CREL – Comitato Regionale per l’Economia e il Lavoro (derivato dal CNEL Nazionale), un organo istituito e reso già attuativo con Legge Regionale 15/2008, eppure sin qui mai messo concretamente in funzione da nessuna giunta regionale. Il CREL è uno strumento fondamentale per l’attuazione degli artt. 42, 43 e 46 della Costituzione, infatti può e deve – secondo il nostro programma elettorale – mettere finalmente intorno allo stesso tavolo imprese, lavoratori e istituzioni, per decidere insieme le strategie economiche della Regione. Un luogo di ascolto e di proposta, capace di trasformare i dati drammatici in politiche concrete.

La verità è che non bastano i musei per rilanciare le Marche. Non bastano le passerelle.

Serve una regia seria, partecipata, radicata nel territorio.

Serve ascoltare chi ogni giorno manda avanti questa terra: lavoratori, artigiani, partite IVA, agricoltori, imprenditori veri.

Ma Acquaroli lo sa almeno cos’è il CREL?

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