Pesaro: nube nera dalla Sider: e se fosse stato un impianto GNL?

PESARO – Un’altra nube nera, densa e visibile a chilometri di distanza, ha allarmato ieri mattina la città di Pesaro. Poco dopo le 7.00, un incendio è scoppiato nell’area industriale di Torraccia, presso la Sider Rottami Adriatica, azienda specializzata nel trattamento di materiali metallici. Le fiamme si sono sprigionate all’improvviso e hanno generato un impressionante fumo tossico che ha oscurato il cielo in diverse zone abitate.

Per fortuna, l’intervento rapido dei Vigili del Fuoco ha evitato danni gravi: il principio d’incendio è stato contenuto, anche se le operazioni di spegnimento e bonifica si sono protratte a lungo. Ma la paura è tornata, forte e giustificata, soprattutto perché a febbraio un rogo simile aveva già colpito lo stesso sito aziendale, innescando un importante rilascio di sostanze inquinanti in atmosfera.

“La domanda che nasce spontanea è inquietante” commenta il Comitato PESARO: NO GNL, “e riguarda la sicurezza della cittadinanza nonché l’ambiente: cosa sarebbe successo se al posto della Sider ci fosse stato un impianto di liquefazione del gas naturale (GNL), con condotte e depositi di metano liquido a meno 161 gradi centigradi?”.

Il GNL è una sostanza altamente infiammabile. In caso di incendio, i vapori rilasciati possono causare esplosioni a catena, reazioni criogeniche, rottura delle tubazioni e persino incendi di tipo “flash fire” che si propagano a velocità fulminea. Una nube nera come quella di ieri potrebbe trasformarsi in pochi istanti in un cratere ardente, con gravi danni a persone, strutture e ambiente. A differenza dei materiali trattati in un impianto come la Sider, il GNL non tollera l’imprevisto: basta una perdita, un guasto, un errore umano.

I protocolli di sicurezza del GNL, sebbene rigidi, non possono garantire il controllo assoluto in ambienti densamente urbanizzati, come quello della zona Tombaccia di Pesaro, dove si prevedeva la costruzione di un impianto. “Se un evento come quello odierno si fosse verificato in quel contesto,” proseguono gli attivisti, “le conseguenze sarebbero potute essere catastrofiche: evacuazioni di massa, contaminazione ambientale, blocco delle infrastrutture e possibili perdite di vite umane. Questo nuovo allarme dovrebbe spingere le autorità a riflettere ancora una volta sulla fragilità del nostro territorio e sulla necessità di escludere ogni progetto industriale ad alto rischio dalle aree prossime ai centri abitati”. Il Comitato sottolinea quanto sia urgente provvedere alla modifica del regolamento sanitario comunale, che di fatto, dal 2023, sembra limitare drasticamente le misure di sicurezza legate all’industria tossica e pericolosa che, al contrario, non può insediarsi accanto all’abitato: così prevedono le normative nazionali e dell’Ue, la cui efficacia non può essere sopravanzata da regolamenti locali. 

Il Comitato PESARO: NO GNL ha già allertato la Prefettura in tal senso e si appella alle istituzioni affinché si provveda al ripristino delle norme di sicurezza previste dalle leggi, a partire dalle distanze minime. La memoria collettiva e le prove visibili – come le colonne di fumo di questi giorni – parlano chiaro: non possiamo permetterci errori.

In effetti, come ci insegna la casistica legata agli incidenti rilevanti accaduti presso industrie pericolose, un impianto GNL, anche se perfettamente a norma, resta una bomba a orologeria in contesti non idonei. Pesaro ha già dato troppo in termini di rischio ambientale e sanitario: serve un cambio di paradigma, orientato alla tutela del paesaggio, della salute pubblica e della cultura.

Comunicato stampa a cura del Comitato PESARO: NO GNL

Contatti:

Roberto Malini  Scrittore, ricercatore e difensore dei diritti umani 
Premio Rotondi 2018 quale “Salvatore dell’arte della Shoah” 
Consulente etico editoriale e curatore di collezioni d’arte, fra cui quelle del Museo Nazionale della Shoah di Roma e della Cittadella di Barletta
 

EveryOne Group
Holocaust Art Tribute – Roberto Malini Collection 
Movimento civile per la salvaguardia dell’ambiente e dei beni culturali e paesaggistici 
ILMC – Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria 
 

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