Una serata in ricordo del campione marchigiano Michele Scarponi, parlando di sicurezza stradale e ciclismo. È quella che ha vissuto il Panathlon Club Pesaro presieduto da Angelo Spagnuolo insieme alla Fondazione Michele Scarponi ETS e a Marco, fratello dell’indimenticabile campione.
Ad aprire la serata l’ingresso di tre nuovi soci: Roberto Righi, Gherardo Francesco Saragoni Lunghi e Francesco Troiani, e il minuto di silenzio in ricordo del socio, recentemente scomparso, Pietro Natale Gasperoni.
La Fondazione Michele Scarponi ETS, nata nel ricordo e nel nome del ciclista scomparso nel 2017 in seguito ad un episodio di violenza stradale, ha come obiettivo quello di creare dei progetti che vogliono favorire il corretto comportamento stradale, sensibilizzando l’opinione pubblica a una cultura del rispetto dell’altro e delle regole, non solo sulla strada.
«Io non sono un tecnico, sono familiare di una vittima, quello che so su questo tema l’ho imparato incontrando altre persone che come me si sono trovate ad affrontare le conseguenze della violenza stradale. – A parlare di questa difficile battaglia culturale con i soci del Club pesarese, Marco Scarponi, segretario generale della fondazione – Prima della morte di mio fratello a me il tema della sicurezza, soprattutto della sicurezza stradale, non interessava, non avrei partecipato a convegni o corsi su questo tema. Dopo la morte di mio fratello è cambiato tutto per me, oggi posso dire che sicurezza significa libertà, rispettare le regole, anche le più banali, significa creare una strada di pace, creare un futuro. Come tutte le cose belle la sicurezza e la libertà richiedono impegno, fatica, mentre violare le regole è più facile». Durante la serata numerosi gli aneddoti sulla carriera e la vita di Michele Scarponi, e sul lavoro della Fondazione: «La nostra fondazione è molto giovane, – racconta ancora Marco Scarponi -per molto tempo la nostra è stata un’opera di testimonianza, volevamo dare un senso alla morte di Michele e di tanti altri morti sulla strada, abbiamo capito che potevamo fare qualcosa. Così abbiamo iniziato a portare Michele nelle scuole facendo progetti di educazione stradale. È importante agire su questi temi e investire, significa ridurre i morti sulle strade. Anche il linguaggio con cui si parla di questi temi è molto importante, lo curiamo molto e facciamo con i ragazzi attività specifiche. Questa cultura va smontata anche con il linguaggio. Da qui siamo arrivati spesso a lottare anche con chi scrive frasi violente sui social».
«La conviviale è stata un’occasione propizia per parlare di sicurezza stradale e mobilità e per omaggiare un grande ciclista come Michele Scarponi, di cui ricordiamo ancora il Piede a Terra nella terzultima tappa del Giro d’Italia 2016, il gesto di grande generosità con cui si privò di una vittoria ormai sicura per mettersi al servizio del capitato Vincenzo Nibali» ha commentato Angelo Spagnuolo, presidente del Panathlon Pesaro.
A partecipare alla serata anche il Presidente del CONI Marche, Fabio Luna, il Governatore dell’Area 5 del Panathlon International, Stefano Ripanti, e Roberto Novelli, vice presidente CIP Marche.
Tanya Stocchi


