In aula, tra l’altro, la discussione sulla “Petizione presentata dal comitato ‘Campagna stop Gnl Pesaro’ e la mozione d’urgenza sullo “Stop al conflitto in Palestina”
La sicurezza stradale, l’housing sociale, e il nuovo Regolamento sugli sgambatoi del Comune di Pesaro approvato all’unanimità; poi la discussione sulla “Petizione presentata dal comitato ‘Campagna stop Gnl Pesaro’” e la mozione d’urgenza sullo “Stop al conflitto in Palestina”. Questi i temi del Consiglio comunale di oggi.
INTERROGAZIONI
La prima interrogazione presentata in Consiglio comunale è stata quella a risposta immediata a firma del consigliere Dario Andreolli sull’ “Intervento realizzato lungo la pista ciclabile lungo la ferrovia parallela al tratto finale di via Kolbe” a cui ha risposto l’assessora alla Viabilità Sara Mengucci: «L’autorizzazione degli uffici è implicita, con l’emissione dell’ordinanza. Il decreto ministeriale (30 novembre 1999, n. 557) stabilisce inoltre che per le piste ciclabili in sede propria, e quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1 metro, sempre ché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell’itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata. Il tratto di ciclabile in oggetto è stato ridotto a 1,70 m (maggiore di 1,00 metro) per una lunghezza di 20 metri. Sul posto è presente la segnaletica prevista dal Codice della Strada che evidenzia il restringimento della ciclabile in entrambi i sensi di marcia. L’attraversamento della pista ciclabile da parte dei ciclomotori è regolamentato come un qualsiasi incrocio stradale: i ciclomotori devono fermarsi e dare la precedenza ai ciclisti (segnaletica di stop verticale ed orizzontale, ai sensi del Codice della Strada). Per il transito dei ciclomotori non occorre alcun parere da parte di RFI ai sensi del Contratto di Comodato d’uso gratuito tra Comune ed RFI per la gestione dei sottopassi esistenti della linea Ferroviaria Rimini – Ancona». E ancora: «In questo momento non si ritiene di procedere con la revoca dell’ordinanza. In ogni caso la zona è controllata e monitorata dalla polizia locale soprattutto durante i weekend e, trattandosi di una sperimentazione, qualora dovessero emergere criticità, verranno fatte le opportune valutazioni».
Il consigliere Andreolli: «non siete andati a vedere che cosa succede lì, i rischi e pericoli che ci sono. Giusto liberare i marciapiedi dai motorini, giusta l’apertura di aprire il parcheggio del Santa Marta, ma è sbagliato ridurre la ciclabile in un luogo frequentatissimo perché crea una strozzatura pericolosa».
Sempre l’assessora Mengucci ha risposto all’interrogazione successiva presentata da Marchionni, Andreolli e Lanzi per il “Bando sicurezza stradale”. Mengucci ha detto: «L’Amministrazione comunale ha già realizzato lo studio di fattibilità e, nell’ultima variazione di bilancio alla quale la minoranza ha votato contro, ha stanziato anche le risorse per la definizione della progettazione, che ci potrà consentire nei prossimi anni di partecipare a ulteriori bandi di finanziamento. Parliamo di un intervento atteso e utile, per il quale ci siamo già attivati in modo concreto. Sarebbe sbagliato, come dice il centro destra, pensare di candidare questo progetto, già in corso di progettazione, al bando regionale (in scadenza) per “la progettazione di interventi e infrastrutture finalizzati al miglioramento delle reti stradali”, al quale il Comune ha già deciso di presentarsi con un altro importante progetto di sicurezza stradale: la realizzazione di tre rotatoria definitive a Cattabrighe (SS16) e la messa in sicurezza dei suoi attraversamenti pedonali, per il quale abbiamo già il progetto esecutivo pronto. Si tratta di due interventi strategici che vanno a migliorare la viabilità e la sicurezza dei due Quartieri, che grazie a questa scelta, potranno essere realizzati entrambi».
Sulle rotatorie di Cattabrighe: «Sono tre rotonde provvisorie, realizzate nel 2019-20, e ora finalmente abbiamo la possibilità di renderle definitive, quindi dare maggiore sicurezza alle migliaia di automobilisti che ogni giorno vi transitano. L’opposizione, che oggi ci propone di candidare un altro progetto al bando, che ripeto è in scadenza, pensa che dovremmo lasciarci scappare questa opportunità? Per noi la priorità è la sicurezza dei cittadini, quindi avanti con infrastrutture strategiche per migliorare la viabilità e la sicurezza dei nostri Quartieri. Un intervento, quello delle rotatorie, che complessivamente costa oltre 400mila euro, che ci auguriamo possa rientrare tra i progetti finanziabili».
Sulla soddisfazione, la consigliera Marchionni si è così espressa: «Il progetto è una richiesta che viene dal Quartiere e che quest’aula, all’unanimità, ha votato come intervento prioritario. Si tratta di un attraversamento pericoloso ed è importante metterlo in sicurezza visto che l’area sarà frequentata da molti giovani».
L’interrogazione dei consiglieri Redaelli, Boresta, Canciani, Corsini, Malandrino ha fatto dibattere l’aula sulla “Chiusura sgambatoio per cani di Villa Fastiggi”. L’assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti ha detto: «Le lamentele in ordine all’utilizzo dello sgambatoio di via Saarinen perdurano da diversi mesi. Il Consiglio di Quartiere si è relazionato più volte con questa Amministrazione, facendo presente le insistenti richieste dei residenti, che lamentavano un utilizzo fuori dalle normali regole di civile convivenza da parte dei fruitori con conseguenti disagi oltre i limiti della normale tollerabilità. Nello specifico veniva lamentato un utilizzo continuativo dello sgambatoio anche per lunghi periodi di tempo, presenza contemporanea anche di 8 cani che abbaiavano insistentemente, presenza di utenti anche in orario notturno e in primissima mattina, consumo di cibi e bevande nello sgambatoio da parte dei proprietari degli animali, portando tutto questo all’esasperazione dei residenti della zona. Le segnalazioni sono sempre state condivise coi vari servizi coinvolti e con gli Assessorati di riferimento, oltre ad essere state manifestate anche da alcuni consiglieri Comunali.
Il disagio palesato era di fatto di dominio pubblico e i vari tentativi, da parte del Quartiere, di invitare i fruitori ad un utilizzo rispettoso dello sgambatoio si sono rivelati vani. Neppure è stato possibile avvalersi dell’operato della Polizia Locale, ugualmente interpellati, ma impossibilitati di fatto a prendere provvedimenti in mancanza di un Regolamento Comunale sugli sgambatoi. In sostanza, tantissimi sono stati i tentativi per trovare una soluzione a beneficio dell’intera comunità di quartiere, ma anche di recente la problematica è riemersa, motivo per cui è il 3 giugno la Presidente di Quartiere, che si è sempre fatta portavoce dei disagi manifestati, facendo seguito alle numerose segnalazioni dei precedenti mesi ha richiesto al Sindaco la chiusura temporanea, fino alla pubblicazione del nuovo regolamento comunale, dello sgambatoio in questione. La richiesta veniva reiterata anche in data 10/06, 13/06 e 16/06 a conferma di quanto fossero pressanti le richieste dei residenti della zona, esasperati dai comportamenti non consoni dei fruitori dello sgambatoio. Per questo motivo l’Amministrazione ha ritenuto di dover accogliere e dar seguito alla richiesta suddetta nell’interesse della comunità residente, consapevole peraltro che il Quartiere di Villa Fastiggi è dotato di altre aree fruibili ai cani: un altro sgambatoio sito in via Don L. Sturzo oltre ad essere un quartiere immerso in aree a verde pubblico dove è comunque possibile far passeggiare il proprio cane al guinzaglio. Inoltre trattasi di un provvedimento temporaneo nelle more della discussione già calendarizzata in Consiglio Comunale per l’esame della proposta di deliberazione recante l’approvazione del regolamento sgambatoi. Della chiusura è stata data comunicazione in forma scritta anche al quartiere. Si può ragionevolmente escludere che tutti i fruitori dello sgambatoio viste le continue lamentele dei residenti fatte pervenire al quartiere (segreteria, presidente e consiglieri tutti) non fossero al corrente della situazione. Per la riapertura, si attende l’approvazione del regolamento comunale calendarizzata per la seduta odierna e contestualmente si confida che una volta approvato, quanto ivi stabilito verrà rispettato nell’interesse di tutta la collettività».
Il consigliere Redaelli ha replicato: «Capisco molto bene le lamentele e la situazione di utenti che si trovano un servizio precluso perchè qualcuno, non tutti, ha utilizzato male questo luogo. La comparsa di catene, senza motivazione, ha esasperato gli animi. Sappiamo che non ci sono stati accertamenti da parte di Polizia Locali, ma solo segnalazioni, altresì ordinanze del sindaco. Questo iter va nella direzione opposta della chiarezza».
Si è parlato poi dello “Stato di avanzamento dei lavori relativi all’housing sociale di Villa Ceccolini” con l’interrogazione di Andreolli a cui ha risposto l’assessore all’Urbanistica Andrea Nobili: «sul cronoprogramma: l’Amministrazione è stata informata dalla società sul rallentamento nell’esecuzione e sul completamento dei lavori dei fabbricati e ha espresso la volontà di avvalersi della proroga di 3 anni del termine di fine lavori, come previsto. Sui permessi per costruire: il fondo aveva appaltato alla medesima impresa esecutrice un ulteriore intervento nel Comune di Vallefoglia, anch’esso non concluso; a seguito di divergenze intercorse tra il fondo immobiliare e l’impresa esecutrice, il contratto (inerente all’intervento di Villa Ceccolini) è stato rescisso dalle parti a fine 2024; a inizio 2025 è stata indetta una nuova gara d’appalto, con la quale è stata individuata una nuova impresa esecutrice, sia per i lavori in oggetto che per quelli relativi al cantiere nel Comune di Vallefoglia; l’istituto di credito che ha finanziato entrambi i progetti ha subordinato il rilascio dei fondi necessari alla conclusione dei lavori di Villa Ceccolini al completamento dell’intervento di Vallefoglia». Continua sulle azioni che porteranno al completamento dei lavori: «il Responsabile del Servizio Urbanistica e Tutela Ambientale, in qualità di Presidente della Commissione giudicatrice, ha deciso di sospendere i termini di approvazione della graduatoria definitiva, considerata l’impossibilità da parte della società di poter procedere in tempi brevi alla stipula dei contratti di locazione con i soggetti utilmente collocati in graduatoria. Considerato il perdurare della sospensione del cantiere, nelle scorse settimane l’ufficio ha avuto premura di contattare la Fund Manager della Società, sollecitando la ripresa dei lavori. La Società, pur facendo rilevare che il cronoprogramma è subordinato al finanziamento dell’ente creditore, che ha preteso preliminarmente il completamento dell’intervento nel comune di Vallefoglia, ha comunque ipotizzato la ripresa dei lavori nel cantiere di Villa Ceccolini ad inizio anno 2026».
Il consigliere Andreolli ha replicato: «Un intervento che ha un senso importante anche rispetto alle tematiche sociali. Speriamo nella ripresa dei lavori entro la fine dell’anno».
Si è proseguiti con l’interrogazione dei consiglieri Bartolomei, Marinucci e Dallasta sulla “Mancata convocazione del Forum Giovani”. La risposta è stata dell’assessora alle Politiche giovanili Camilla Murgia: «Grazie ai consiglieri, in particolare al primo firmatario Bartolomei, per un’interrogazione che ci consente di portare la tematica giovanile in aula. Ieri abbiamo fatto una lunga Commissione sul Regolamento del Forum che è al vaglio della stessa e che passerà poi in Consiglio comunale; questo è uno strumento che serve al Forum per lavorare in maniera snella e semplice. Ricordo che il Forum Giovani è stato istituito nel 2022 ed è uno strumento autonomo rispetto le parti politiche, la sua autonomia è di fondamentale importanza affinché il suo ruolo propositivo, di consultazione e monitoraggio sia rispettato. Ecco perché non è l’Amministrazione a convocarlo, ma lo stesso si “convoca” in autonomia quando e se lo ritenesse necessario. In questi mesi di attività si sono svolte diverse riunioni formali e informali e nei prossimi consigli andrà in discussione un aggiornamento del regolamento che renderà ancora più autonomi e snelli i lavori del Forum Giovani. Invito i consiglieri e gli assessori a consultare su varie tematiche il Forum quando lo ritengano opportuno e invito il Forum a effettuare il più possibile il suo ruolo di “crescita” nelle tematiche che riguardano i giovani».
Così Bartolomei: «Grazie alla presidente Dominici che mi ha invitato in Commissione in quanto membro del Forum Giovani. Avevamo avuto convocazioni del Forum prima di questo blocco e ci chiedevamo, ritenendolo importante, perché non venisse convocato».
PROPOSTE DI DELIBERE
Il Consiglio comunale unanime ha poi approvato la delibera per l’“Approvazione del nuovo Regolamento per la disciplina dei sistemi di videosorveglianza”. A presentarla l’assessora alla Sicurezza Sara Mengucci: «Un Regolamento necessario, soprattutto a seguito del passaggio della Polizia locale dall’Unione dei Comuni al Comune di Pesaro. Le caratteristiche riguardano la necessità di disciplinare le figure di “designato” e di “autorizzato al trattamento”, indicare le finalità dei sistemi, il trattamento e la conservazione dei dati, nonché le modalità della loro raccolta, indicare i diritti dell’interessato, l’accesso ai filmati e la sicurezza dei dati, oltre alla cessazione del trattamento e alla tutela amministrativa e giurisdizionale. Il centro di controllo sarà gestito dalla Polizia locale. Gli impianti di videosorveglianza installati o in corso di realizzazione dal Comune di Pesaro attengono in via principale alla tutela della sicurezza urbana, della sicurezza pubblica, del patrimonio dell’amministrazione, della protezione civile, della sicurezza stradale, ambientale ed al presidio eventuale anche di ulteriori attività di polizia amministrativa e polizia giudiziaria, oltre che per finalità legate allo studio dei flussi di traffico, veicolare e pedonale, in coerenza con i principi generali di liceità, necessità, proporzionalità e finalità. La finalità è quella della prevenzione e tutela della sicurezza pubblica, in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine».
Redaelli: «Un Regolamento utile, ma che arriva con sei mesi di ritardo perché siamo rimasti scoperti su una tematica sensibile. Ci sono altri beni, contratti, servizi che in questo momento sono in una sorta di limbo, tra Comune, Unione dei Comuni, accordi tra Comuni. Chiedo all’Amministrazione di accelerare sulla scelta di portare i servizi sul Comune di Pesaro». La precisazione dell’assessora Mengucci: «È un Regolamento sui sistemi di videosorveglianza, tirare fuori l’argomento dell’Unione dei Comuni è fuorviante».
Alessandroni: «La sicurezza è tra le priorità dell’Amministrazione comunale e l’uso della videosorveglianza può essere uno strumento efficace per garantire la sicurezza urbana, la protezione dei beni pubblici, la tutela del patrimonio culturale e il miglioramento della sicurezza stradale e ambientale. Ma è importante sottolineare che il Regolamento stabilisce limiti e principi di utilizzo molto chiari sull’utilizzo dei dati e sul fatto debba essere fatto in modo corretto, solo quando strettamente necessario e con modalità conformi alla normativa europea sulla privacy».
Tommasoli: «Abbiamo approfondito in Commissione tutte le parti del documento. Ringrazio la comandante Muzzini per l’aver regolamentato anche quei sistemi di sicurezza che oggi non possiamo ancora avere a disposizione. Spiace dover ascoltare polemiche su una questione su cui dovremmo dire solamente “grazie”».
Bartolomei:«La videosorveglianza è e rimane uno strumento efficace. Forza Italia voterà a favore».
Redaelli: «Il Regolamento è positivo e utile, semmai è arrivato in ritardo. Chiediamo maggior investimento e spinta sul tema della sicurezza, anche con l’uso della videosorveglianza specie in quei luoghi “caldi” che l’Amministrazione comunale conosce e che abbiamo sottolineato anche in quest’aula. Oggi che c’è, non si potrà più usare la scusa del Regolamento mancante». Sul tema delle funzioni dell’Unione (Polizia locale e Sistemi informativi), ha detto: «Il Comune è ancora in mezzo al guado».
Ha ottenuto 31 voti favorevoli la delibera presentata dall’assessore alle Nuove Opere e al Patrimonio Riccardo Pozzi per la “Regolarizzazione patrimoniale delle strade d’uso pubblico ricadenti all’interno del Comune-Acquisizione gratuita di frustoli di terreno adibiti a sedime stradale, ubicati in via Adamello”. Pozzi ha detto: «L’Amministrazione comunale prosegue la sua attività di ricognizione del patrimonio, in particolare stradale, della città e dell’allineamento dello stato di fatto. In questo caso la delibera va in senso contrario a quella passata nell’ultimo Consiglio comunale: qui prendiamo atto dell’uso pubblico di un immobile, dell’esistenza di sottoservizi e della necessità di correggere rendendo anche catastalmente quella che è una strada, ma che risultava essere una corte di fabbricati. I privati hanno svolto un’importante opera di ricognizione delle 40 particelle che compongono l’immobile che, con la delibera, andiamo a regolarizzare come parte della viabilità pubblica». Si tratta -complessivamente- di un terreno di 248mq, in via Adamello, «i cui titolari hanno manifestato la propria disponibilità alla cessione gratuita al Comune».
Marinucci: «Quando ho saputo di questa strada sono rimasto sorpreso perché vedere, nel 2025, che una via come questa non era stata acquisita mi ha stupito. Non capisco quale sia il sentimento del Comune e dove volete arrivare. Comunque, Forza Italia è favorevole».
Il Consiglio è proseguito con la discussione e il voto, all’unanimità, della delibera per l’“Approvazione del Regolamento per la gestione e la fruizione delle aree di sgambamento cani” (30 favorevoli). L’assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti ha detto: «Andiamo ad approvare un regolamento relativo ad un servizio per i cittadini, in aree di proprietà comunale ad uso esclusivo di padroni con i loro cani. Seguiamo il benessere animale e da tempo ci era chiesto di dare un indirizzo nella fruizione degli sgambatoi. Le nostre linee guida seguono le normative nazionali, ma per le difficoltà che si erano create da tempo era necessario un regolamento su orari, numero di cani che possono accedere, la tipologia. La finalità è salvaguardare la sicurezza degli utenti che usufruiscono di tali spazi e garantire il benessere dei cani».
Lugli: «Il Regolamento è un grande passo avanti per una città più attenta alle esigenze dei cittadini; è frutto del lavoro di sintesi dei funzionari dell’Ufficio Ambiente che hanno raccolto le buone prassi delle città per portarle a Pesaro. Nel Regolamento c’è anche l’ascolto dei cittadini e la collaborazione tra tutti i consiglieri della Commissione ambiente». Nel testo, si introduce il principio di flessibilità territoriale: «Ogni Quartiere potrà modificarlo in base alle necessità, nel rispetto della diversità del territorio e per la promozione della partecipazione alla gestione delle aree pubbliche».
Redaelli: «Se ben gestito e regolato è un servizio prezioso ai cittadini. Il Regolamento deve andare di pari passo con il tema delle manutenzioni».
Salvatori: «Arrivando dall’esperienza dei Quartieri mi sono reso conto di quanto siano importanti questi regolamenti, è un passo avanti dal punto di vista civile e culturale per la città».
Marinucci: «Ricordo che la giunta e i consiglieri di maggioranza ironizzavano sull’opposizione dicendo che chiede solo sgambatoi e di intitolare le strade. Oggi ne discutiamo con una proposta di delibera. A seconda di ciò che interessa, si vede il bicchiere a volte mezzo pieno, a volte mezzo vuoto. Comunque ben venga il dibattito sugli sgambatoi».
Bartolomei: «Ho avuto delle segnalazioni da una consigliera di Quartiere che ha ribadito l’importanza delle manutenzioni degli sgambatoi». Il consigliere ha poi sottolineato «l’importanza della ‘spiaggia dei cani’; un servizio che è andato scemando negli anni ma che quando era attivo veniva usufruito da numerose persone, cittadini e turisti».
L’assessora Conti ha spiegato che «La spiaggia sarà riattrezzata a breve, è un servizio che abbiamo a cuore e che tornerà presto». Ha poi precisato: «Sulla mappatura e il resto, ricordo che, come ufficio Ambiente, ci siamo occupati della gestione delle aree di sgambanti. Sul resto ci impegniamo a razionalizzare dal punto di vista infrastrutturale e a regolamentare gli interventi richiesti».
DICHIARAZIONI DI VOTO
Rocchi: «Importante la collaborazione e il rispetto regole dei proprietari per garantire un ambiente piacevole e sicuro per tutti. Fondamentale che i proprietari abbiano buonsenso ed educazione, che conoscano e rispettino le regole del Regolamento e che agiscano in maniera consapevole per la propria e altrui sicurezza».
Fabbri: «AVS è favorevole, il voto per noi è molto importante perché il Regolamento è nato dalla condivisione di temi ambientali e di benessere animale».
Andreolli: «Favorevole, anche se penso sia difficile regolamentare qualcosa che deve essere disciplinato dal buon senso».
Malandrino: «Regolamento necessario perché purtroppo il buonsenso delle persone oggi lascia a desiderare. Come commissario devo dire che abbiamo lavorato bene e in sinergia». Il consigliere ha sottolineato le caratteristiche del documento, «La flessibilità degli orari e alle zone» e «la necessità della manutenzione degli sgambatoi».
Bartolomei: «Voto positivo, un Regolamento è alla base della convivenza civile. Sottolineo l’importanza delle manutenzioni delle aree verdi».
Marchionni: «Un tema sentito in città. Spesso ci dimentichiamo che tutti noi consiglieri rappresentiamo i cittadini, Il tema delle manutenzioni non è secondario al regolamento».
DISCUSSIONE SULL’ARGOMENTO SPECIFICO E ORDINE DEL GIORNO SUL TEMA
Il presidente del Consiglio comunale Enzo Belloni ha aperto il dibattito dell’assise sul tema “Petizione presentata dal comitato ‘Campagna stop Gnl Pesaro’ in merito alla sicurezza e alla salute dei cittadini con riguardo al progetto ‘riqualifica da deposito di stoccaggio prodotti petroliferi liquidi ad impianto di liquefazione gasmetano di rete (Gnl) nel Comune di Pesaro’”. Belloni ha indicato la richiesta fatta per «Inserire all’ordine del giorno del Consiglio, un punto di discussione riguardante la pericolosità del progetto»; il presidente ha poi detto che, «Con riguardo a tale tema è stato presentato un ordine del giorno depositato da Mattioli e firmato dai capigruppo di maggioranza Lugli, Perugini, Bernardi, Tomassoli, Vastante ad oggetto “Espressione di orientamento in merito al progetto di impianti di liquefazione di gas naturale (GNL) nel Quartiere Tombaccia”» ha indicato venisse presentato nell’ambito della discussione sull’argomento e ha precisato che, per lo stesso, «Sono pervenuti anche due emendamenti», uno di Fabbri e uno di Gambini; il proponente, cioè Lugli, ha accolto solo il secondo (che ha ottenuto 25 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto). L’odg, emendato, ha ottenuto 17 voti favorevoli, 1 contrari.
Il consigliere Lugli ha motivato l’urgenza: «Il fatto è di estrema importanza. Si devono ascoltare i cittadini che hanno proposto di portare il tema in Consiglio e si deve dare risposta, come consiglieri, alle domande che ci vengono sollevate». Poi ha illustrato il documento con cui si sottolinea: «Il Consiglio, riunito in seduta plenaria esprime vicinanza e ascolto ai cittadini. Riconosce le legittime preoccupazioni sollevate dai cittadini e dai comitati in merito al progetto dell’impianto GNL proposto da Fox Petroli e si impegna a mantenere un canale di ascolto e confronto costante con tutte le parti coinvolte. Chiede chiarezza sulle competenze: si evidenzia che l’Amministrazione comunale non ha potere autorizzativo sul progetto in oggetto, trattandosi di materia di competenza del Ministero dell’Ambiente e degli enti preposti alla valutazione ambientale. Tuttavia, il Comune intende esercitare il proprio ruolo di rappresentanza democratica e di tutela dell’interesse pubblico. Sul punto della partecipazione: fin dal 2023, l’Amministrazione comunale ha richiesto a Fox Petroli di presentare il progetto ai consiglieri comunali e alle associazioni locali, al fine di garantire la massima trasparenza e condivisione con il territorio. La società ha aderito partecipando martedì 9 maggio 2023 a una commissione ambiente aperta a giornalisti ed associazioni ambientaliste e ai consiglieri di quartiere. In quella fase, dalle interlocuzioni pubbliche non erano emerse contrarietà esplicite da parte delle associazioni coinvolte, come riportato dalla stampa locale. Allo stesso modo, il 21 febbraio 2025, la commissione consiliare effettuava un sopralluogo sul sito di via Senigallia assieme ad alcuni consiglieri che ne avevano fatta richiesta e al presidente del Quartiere 9, proponendo misure aggiuntive di mitigazione del rischio, rendendosi disponibile ad una attività di mediazione tra la proprietà e i comitati. Ancora impegni su mitigazioni e compensazioni secondo la normativa vigente: qualora il progetto fosse autorizzato dagli enti competenti, il Comune di Pesaro si impegna a richiedere che siano previsti investimenti compensativi concreti per il territorio, in particolare a tutela della sicurezza, della viabilità, del decoro urbano e dell’equilibrio ambientale, soprattutto in favore del quartiere Tombaccia. Infine il monitoraggio attivo: il Consiglio Comunale si impegna a monitorare ogni passaggio tecnico amministrativo riguardante il progetto, richiedendo aggiornamenti costanti e riferendo pubblicamente in aula e alla cittadinanza».
La consigliera Marchionni ha chiesto una mozione d’ordine per richiedere l’intervento del tecnico dell’Amministrazionecomunale per valutare il primo emendamento presentato.
Fabbri, nell’illustrare la sua proposta ha detto:«Come AVS siamo contrari a questo ordine del giorno così com’è. Mi sono confrontata con vari comitati, e posso dire che dal documento mancano le chiarificazioni che sono risultate fondamentali durante le riunioni avute con i proprietari». «È fondamentale procedere per una valutazione approfondita riguardo la sicurezza ambientale e sul fatto che dev’essere valutata non solo come attività commerciale, ma come attività industriale insalubre». La consigliera ha proposto «correzioni e integrazioni riflessioni da inserire all’odg per garantire una rappresentazione adeguata della volontà della cittadinanza». «C’è una discrepanza tra quello che dicono i proponenti e quello che emerge dalla cittadinanza. Non so dove sta la verità credo che il progetto oggi bocciato dai Vigili del fuoco, se sarà riproposto dovrà avere una trasparenza tale da aiutare i cittadini a stare tranquilli».
Gambini prima ha fatto una mozione d’ordine per indicare che quello presentato da Fabbri non fosse un emendamento (nella forma), poi ha presentato il suo emendamento:«Ho presentato un emendamento per provare a inserire nel testo dell’odg alcuni dei contenuti illustrati in precedenza. Non capisco come possa essere accettato l’emendamento della collega, non si può votare un testo che propone riflessioni e non è chiaro». Tra le cose chieste da Gambini «Sella sezione “considerato che” si richiede di aggiungere prima del primo punto le parole : “il Comune di Pesaro, con nota 41126 del 27 aprile 2023 inviata al Ministero dell’ambiente e per conoscenza alla Regione Marche a firma dell’allora dirigente del servizio urbanistica e tutela ambientale, ha già segnalato i seguenti aspetti di rilevanza ambientale e urbanistica: – Elenco dei vincoli ambientali insistenti sull’area oggetto dell’intervento proposto (tutela fluviale, vulnerabilità idrogeologica alta per parte dell’area, area di salvaguardia di pozzi ad uso acquedottistico, PAI Marche – area a rischio di esondazione R4 – Elenco delle interferenze urbanistiche da tenere in considerazione – Necessità di procedere al monitoraggio dell’integrità dei serbatoi esistenti, sia quelli in previsione di rimozione sia quelli che saranno mantenuti e di procedere all’eventuale bonifica in caso fossero verificate forme di contaminazione.” Dopo il quarto punto della sezione “considerato che”, dopo la parola “riscontrate”, aggiungere “lo stesso parere rimanda a quanto già osservato dal Comune di Pesaro con nota citata in premessa, cioè alla necessità di acquisire il parere dell’Autorità di Bacino che ad oggi non risulta acquisito”».
Respinto l’emendamento di Fabbri, accolto quello di Gambini da parte del proponente l’ordine del giorno.
La reazione di Fabbri : «Scelta sbagliata, il mio voto sarà contrario».
GLI INTERVENTI
Boresta: «Il progetto nasce 3 anni fa. In via preliminare è stato condiviso dalle autorità competenti e l’8 gennaio ha ottenuto il via dal Ministero. Solitamente i progetti strategici sono legati a queste valutazioni del Ministero che in via preliminare giudica la bontà del progetto prima della sua realizzazione». Dopo di questo, il 29 aprile 2025 il progetto non ha ottenuto il parare di fattibilità dal Comitato tecnico regionale. L’impresa sta quindi individuando un nuovo team di tecnici per riavere l’autorizzazione; se la otterrà il progetto ritornerà al Ministero per l’autorizzazione universale ambientale, che consente di procedere con l’esecutivo. Detto questo sottolineo che il Consiglio comunale non è tra gli organi deputati ad esprimere pareri e dare autorizzazioni; che non ha le cognizioni tecniche per esprimere un parere adeguato e ponderato sulla bontà del progetto, sugli impatti dello stesso e su eventuali misure mitigatorie da porre in essere. Inoltre, si sta parlando di un progetto non concluso quindi, anche se avessimo le cognizioni tecniche, non avremmo i dati obiettivi per poterle attuare. L’unico dato rilevante per noi consiglieri è quello del Piano di Protezione civile ma anch’esso va redatto a iter concluso perché va cucito, come fosse una camicia, sul progetto stesso. È una discussione priva di utilità».
Bernardi: «Ritengo che sia lecito e doveroso che il Consiglio si esprima un documento come questo, attraverso il quale si esprime la volontà dell’Amministrazione di continuare a monitorare lo svolgimento di questo progetto. Quando i cittadini si attivano sono il nostro campanello d’allarme e dobbiamo prenderne atto, e portare la discussione all’interno dell’assise. Voteremo positivamente l’odg emendato, come senso di responsabilità nei confronti dei cittadini. Non ci sottraiamo alla discussione, mai».
Andreolli: «Ho sempre avuto rispetto per tutte le opinioni che si manifestano in città, rispetto a qualsiasi tematica. Nel documento presentato non vedo nulla di coerente con le responsabilità del Consiglio». E «Non penso sia un odg corretto, ho piena fiducia nel ruolo che i tecnici del Comune eserciteranno all’interno del Ctr»
Malandrino: «Grazie ai comitati per la loro attenzione alle cose sensibili della città; grazie della loro presenza e per averci illustrato le obiezioni; grazie alla ditta che durante gli incontri ha presentato quello che è stato il processo che ha portato a presentare progetto». E, «Non c’è un progetto, non abbiamo le conoscenze tecniche; il Ctr ha dato una chiara manifestazione di attenzione. Noi come consiglieri comunali di cosa andiamo a parlare? Non possiamo farlo nemmeno dal punto di vista istituzionale».
Marinucci: «Delicata situazione che si può associare al detto “la verità sta nel mezzo”». Ha aggiunto, «A un incontro organizzato dal mio partito, un collaboratore del Ministro, ha fatto presente che quello che si può ottenere in termini energetici con un cubotto di 6m per lato ad energia nucleare di ultima generazione è quello che si ottiene con 2500 ettari a fotovoltaico, che sarebbero 5mila campi da calcio. Sono considerazioni che chi di dovere dovrà fare».
Gambini ha chiesto sospensione della seduta di qualche minuto per vedere se possibile una risoluzione tra maggioranza e opposizione.
La seduta è stata sospesa per verificare se fosse «possibile arrivare a una risoluzione concordata di maggioranza e opposizione sull’ordine del giorno emendato» come detto da Gambini.
Gambini: «Dopo la sospensione abbiamo verificato che non è possibile giungere a un documento condiviso». Poi, «Risulta che, a norma di legge sono previste delle mitigazioni e che Tombaccia è il quartiere che beneficerà di attenzioni aggiuntive nel caso di approvazione. Che è quanto sottolineiamo nell’ordine del giorno. È un impegno politico quello che il documento fa, non altro; con l’ordine del giorno intendiamo dire che ogni volta che abbiamo notizie di nuovi step, ne daremo pubblicità coinvolgendo i comitati che hanno espresso interessamento sul tema come abbiamo fatto. Perché riconosciamo che la preoccupazione dei cittadini deriva da un progetto complesso».
Lanzi: «Condivido le argomentazioni esposte da Gambini e colleghi di minoranza. Non possiamo prendere in giro i cittadini, siamo a loro servizio. Stiamo facendo tutto quello che possiamo, ma non abbiamo competenze tali da poter fare un odg dove diciamo che monitoriamo i vari passaggi. Sono contento che finora il Comune abbia seguito tutte le procedure che era lecito seguire, ma non inventiamoci poteri che non abbiamo. Continueremo a seguire la vicenda con attenzione».
Lugli: «I cittadini chiedono solo una cosa, di essere ascoltati. Personalmente non sono d’accordo per come si sono comportati i comitati, perché hanno scavalcato la via della mediazione, rifiutato la proposta della commissione ambiente e le riunioni. L’opposizione è riuscita a fare meno di niente, non è riuscita a convenire su un odg che lancia un messaggio semplice: ascoltare i cittadini».
Marchionni: «C’è un limite a tutto. Non siete convergenti tra di voi (maggioranza), cosa volete convergere con noi (minoranza). È un tema che sta a cuore a tutti, se nasce un comitato vuol dire che il tema è sensibile».
Mariani: «Il compito del consigliere comunale è raccogliere le istanze dei cittadini che a loro si rivolgono. Così come lo è che nella pluralità delle cose si possa divergere su temi anche se si è della stessa parte politica. Il Consiglio non può tecnicamente far pendere la bilancia da una parte o dall’altra, può invece dar voce ai cittadini». «Ci sono delle preoccupazioni su una questione molto delicata
In conclusione, l’intervento del sindaco Andrea Biancani, che ha voluto ringraziare«sia la maggioranza per il lavoro fatto con un ordine del giorno importante; sia l’opposizione per i toni usati». Poi il sindaco ha sottolineato «la mancanza totale di strumentalizzazione del tema. Il Consiglio oggi ha dimostrato un livello di responsabilità non comune». E continua: «siamo qui perché il nostro statuto dà la possibilità al Consiglio comunale di occuparsi di alcune tematiche, come questa petizione fatta dai cittadini. Questa discussione non è stata una perdita di tempo, ma un’occasione per fare il punto. Nella petizione il Comitato chiede una posizione chiara da parte del Consiglio comunale e per quanto mi riguarda la posizione è chiarissima: il Comune ha l’obiettivo di garantire la tutela della salute, della sicurezza pubblica, dell’ambiente. Siamo qui per fare esclusivamente l’interesse dei cittadini, attraverso gli organi e le istituzioni competenti che sono chiamate a dare dei pareri. Lo abbiamo fatto anche noi come Comune, tanto che i nostri tecnici sono all’interno del Ctr. I Servizi hanno dato il loro parere, esprimendo perplessità e chiedendo chiarimenti. Mi sento garantito dagli organismi competenti che fanno parte dell’Amministrazione e altri Enti (come Arpam, Genio Civile, Autorità di Bacino, Ministero Ambiente, Ente Parco, Vigili del Fuoco, etc) dal quale è arrivato un parere collegiale». Ancora: «La strada più semplice per il Consiglio sarebbe dire no, ma vorrebbe dire prendere in giro i cittadini perchè in realtà non è nelle nostre capacità incidere sull’autorizzazione o meno di questo impianto. Stiamo parlando di una procedura prevista dalla Legge, che al momento quell’impianto ha parere negativo, ma qualora dovesse essere sbloccato continueremo a chiedere sicurezza e garanzia per la salute dei cittadini e dell’ambiente, attraverso quello che gli uffici deputati a seguire la vicenda devono fare. Abbiamo una grande responsabilità verso i cittadini, rappresentarli. Non possiamo farlo raccontando cose che non sono di nostra competenza o sulle quali noi non possiamo incidere». E conclude: «Bene ad aver fatto questa discussione, perché era giusto chiarire che il Comune non è indifferente rispetto a questi percorsi. Il Comune c’è, e attraverso di noi i cittadini si devono sentire tutelati all’interno di una normativa. Continueremo a monitorare la situazione attraverso i nostri organismi competenti, per verificare che ci siano sempre tutte le condizioni legati alla salute e sicurezza».
DICHIARAZIONE DI VOTO SULL’ODG EMENDATO
Marinucci: «A febbraio la Commissione Ambiente ci siamo recati dai proponenti il progetto e devo riconoscere la coerenza della consigliera Fabbri che si è detta sempre contraria mentre sembrava che tutti gli altri, compresi il sottoscritto, fossero tutti favorevoli». «Ho votato contro l’emendamento di Gambini, per quanto detto dal sindaco e dal collega Andreolli: non spetta a noi giudicare, non ne abbiamo le competenze». Il gruppo di Forza Italia uscirà per coerenza al momento del voto.
Fabbri: «Ringrazio il sindaco per quanto detto e la maggioranza per il lavoro fatto. Il nostro partito, Avs, fonda la sua eticità su questi percorsi, non crediamo nel fossile e se domani sarà riproposto faremo lo stesso. Abbiamo fatto una coalizione ma anche in una famiglia ci sono figli diversi, questo significa avere un’idea e un’identità, e non può essere a favore di questo impianto».
Andreolli: «Ho trovato l’intervento del sindaco molto simile al mio». Poi, «Il portare in aula un percorso che potesse fare luce e rispettare i cittadini in quello che chiedono sul tema non ha portato a una visione univoca che poteva essere invece coerente su questo percorso che ci vede spettatori. E questo è dovuto al fatto che la maggioranza ha preferito dividersi per esigenze di differenziazione elettorali invece di mettere al primo posto le esigenze della città». Nel merito, «Quello dell’odg non è quanto da lei detto (riferito al sindaco, ndr). L’errore dell’odg è che mettendo tanti “puntini sulle I”, ponendo dei distinguo, mette dei dubbi sulle istruttorie che vengono fatte da persone rigorose».
Bernardi: «Con l’odg abbiamo ripetuto quanto è nelle normative, che poi è quanto ci compete. Non vogliamo sostituirci agli organismi competenti, non vogliamo raccontare menzogne a chi ci chiede un supporto politico rispetto a dei temi. Promettiamo di fare quello che possiamo: essere presenti, ascoltare, essere sempre puntuali sull’argomento e cercare di controllare il percorso. Come abbiamo fatto».
Lugli: «La posizione del M5S è sempre stata chiara: ottemperare gli interessi economici della città alla tutela che chiedono i cittadini di sicurezza e tutela ambiente. È un compito complesso, la strada della mediazione non è la più semplice ma è quella che porta più risultati ed è quella che fino ad oggi è mancata: i comitati si sono divisi e hanno scelto di non dialogare con nessuno». Su Europa Verde, «Non prendiamo lezioni di ambientalismo dai Verdi, siamo quelli che hanno portato avanti un’idea coerente».
Boresta: «Esprimiamo la condivisione alle parole del sindaco sui ruoli che ha il consiglio comunale; non condividiamo però l’odg così come esposto».
ALTRE MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Il consiglio ha poi discusso l’ordine del giorno sullo “Stop al conflitto in Palestina” (che ha ottenuto 17 voti favorevoli; 2 gli astenuti) proposto dal gruppo consigliare Pd composto da Perugini, Mattioli, Alessandroni, Drago, Gambini, Manenti, Montesi, Pagnoni Di Dario, Palazzi, Salvatori) che ha anche carattere d’urgenza (approvata dal voto del consiglio), come ha spiegato Mattioli, «chiediamo l’immediato stop del conflitto in Palestina anche alla luce dei preoccupanti sviluppi di questi giorni». Contrario all’urgenza il consigliere Dario Andreolli: «Massimo rispetto verso la tematica, ma faccio notare che sono mesi che non riusciamo a discutere una mozione “normale” perché la maggioranza ne presenta sempre di urgenti».
A presentare il documento, è stata la consigliera Palazzi: «Perseguire la Pace deve essere uno degli obiettivi di ogni Amministrazione e della comunità intera. Il Comune di Pesaro è gemellato con la città di Rafah, completamente distrutta dalle bombe, la cui popolazione è continuamente vittima di fame, malattie e bombardamenti. È di pochi giorni fa l’ennesimo attacco sui civili, che ha provocato circa 30 morti, ai quali si aggiungono migliaia di altre vittime. Il Consiglio comunale sostiene il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina, nei confini del 1967 e con Gerusalemme come capitale condivisa; promuove una posizione comune europea per il riconoscimento della Palestina e la ripresa del processo di pace attraverso l’ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza. Esige il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi israeliani, la protezione dei civili, il libero accesso agli aiuti umanitari e il rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario. Appoggia il Piano arabo per la ricostruzione e l’amministrazione di Gaza, respingendo qualsiasi ipotesi di espulsione della popolazione palestinese. Chiede al Governo italiano e alla Regione Marche di sospendere le forniture di armi a Israele e promuovere un embargo europeo su vendita e importazione di armamenti, come altre Regioni stanno facendo. Chiede al Governo italiano di sostenere sanzioni contro quello israeliano e contro i coloni responsabili di violenze in Cisgiordania. Chiede di attuare pienamente i mandati della Corte Penale Internazionale e difenderne il ruolo nelle sedi internazionali».
Cioppi: «C’è sbigottimento per quanto successo poco fa. Accusare la maggioranza di sfruttare la propria forza cè fuori luogo ed è scorretto dal punto di vista storico. È solo un anno che c’è questa legislatura e siamo tutti testimoni del fatto che abbiamo fatto un intero Consiglio solo sulle mozioni; la minoranza ha così avuto un palcoscenico straordinario per darsi al proprio pubblico e alla stampa». Inoltre nella scorsa assise, «La minoranza è uscita, senza rispettare quanto deciso in sede di ufficio di Presidenza. È un atteggiamento che vuol nascondere il desiderio di non partecipare alla discussione sul tema».
Bernardi: «Quando qualcosa non piace la minoranza esce dall’aula. Quello che sta accadendo a Gaza, da mesi, è insostenibile: c’è un genocidio in atto. C’è una parte di Israele che resiste, i cittadini, ma il problema è l’atteggiamento sanguinario e criminale che il Governo israeliano ha mantenuto rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza».
Lugli: «Esprimo rammarico nel dover parlare di un argomento così importante con l’aula semivuota. Dobbiamo rimanere concentrati sull’argomento, un massacro di persone, e riproporlo ogni volta che è necessario».
Drago: «Molto bello avere questi interventi nonostante la metà dell’aula vuota». «Dissento da quanto detto prima: sono felice di alzare lo sguardo dagli sgambatoi e dai frustoli per parlare di temi alti, non perché gli altri non lo siano ma perché i secondi sono quelli fondanti».
Fabbri: «Urgenza, sì. perché non sappiamo come risolvere il problema. Insieme all’assessora Murgia ci interrogavamo su corridoi umanitari, su come fare per far arrivare un po’ di farina. Non ci sono risposte».
Anniballi: «È intollerabile quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Come rappresentanti delle istituzioni non possiamo restare in silenzio. Sosteniamo questo odg perché un atto necessario è giusto chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina, esigere il cessate il fuoco, chiedere protezioni ai civili e libero accesso agli aiuti. È giusto prendere posizione».
Marinucci: «Abbiamo consentito il numero legale nel voto precedente con la presenza mia e di Bartolomei». Al consigliere Cioppi, «mai e poi mai mi sono alzato una volta per andare via; anzi ho sempre protestato perché il Consiglio dura poco», e ancora: «L’urgenza si è vista… la consigliera Mattioli voleva andarsene ed è stata pregata dal sindaco perchè rimanesse a discuterla».
Bartolomei: «Per noi è opportuno tenere un dialogo diplomatico con tutti i Paesi, compreso Israele. È grazie alla nostra diplomazia se siamo riusciti a portare più di mille palestinesi che necessitavano di assistenza».
Pagnoni Di Dario: «Prendere la parola oggi dà un senso di responsabilità. Discutiamo di una questione dall’importanza storica, cioè il dare un nome e un peso di quanto sta accadendo: la distruzione deliberata e sistematica del popolo Palestinese». «Pesaro non sarà una capitale diplomatica ma ha una voce, una storia e un’identità. Il gemellaggio realizzato anni fa con Rafah non è un atto simbolico, è un patto di fratellanza».
Per il parere della giunta, l’assessora Camilla Murgia: «C’è un ulteriore preoccupazione per l’escalation di violenza di queste ore. E l’urgenza dell’ordine del giorno deriva dal fatto che mentre noi siamo qui al sicuro, stanno morendo centinaia di bambini in Palestina, c’è un popolo ridotto alla fame, per cui non è più possibile neanche accedere alle riserve d’acqua perché le tubature sono state bombardate. È qui che sta l’urgenza». Poi Murgia ha riportato, «Le dichiarazioni del nostro Governo -che si sta attivando per la Pace e per riportare un senso di equilibrio in Medio Oriente- e della premier Meloni dicono che ‘anche pensare alla Pace attraverso le armi è un ossimoro di forma e di sostanza’. Esprimersi per chiedere alla Regione al Governo di interrompere i rapporti economici con Israele non è chiedere troppo, e lo ha fatto anche un noto supermercato. Non siamo i primi a chiederlo e anche il Presidente Sergio Mattarella ha ricordato quanto sia giusto esprimere dissenso. La storia molto spesso viene cambiata dal popolo, ne abbiamo avuto una prova non solo 80 anni fa in Italia, ma anche in Europa e nel mondo».
Palazzi per dichiarazione di voto: «Tutta la maggioranza è favorevole per quanto detto con passione e dolore. Questa guerra ha un’origine antica».
Comune di Pesaro

