Due istituti italiani colpiti dal lutto durante l’inizio degli esami di maturità 2025. Due commissari esterni non si sono presentati all’appello: si è scoperto che entrambi erano tragicamente deceduti nei giorni precedenti la prova. Uno di loro era docente a Pesaro.
Caso di Pesaro
Nella provincia di Pesaro-Urbino, un professore di 62 anni, Dario Falcone, era assegnato come commissario esterno nell’esame finale di uno degli istituti della zona. Il suo mancato arrivo ha suscitato subito allarme: dopo inutili chiamate e tentativi di contatto, è stato trovato privo di vita nel proprio letto nella residenza dove alloggiava vicino alla scuola. Secondo le fonti locali, era docente di “sala e vendita” presso l’istituto alberghiero Santa Marta ilfattoquotidiano.it+6ilrestodelcarlino.it+6ilrestodelcarlino.it+6.
Le prime informazioni parlano di un decesso probabilmente causato da un malore improvviso, anche se sarà l’autopsia a chiarire le circostanze precise.
L’altro caso – città differente
È inoltre avvenuto un secondo simile episodio in un altro istituto italiano, dove una docente designata non si è presentata. Dopo alcuni giorni di silenzio, è emerso che anche lei era deceduta, trovata purtroppo senza vita nella sua abitazione. Le circostanze suggeriscono che si tratti di una morte naturale, avvenuta qualche giorno prima del suo impegno d’esame.
L’intervento della scuola e del Ministero
Non appena appresa la notizia, le autorità scolastiche e il Ministero dell’Istruzione hanno attivato piani di emergenza. In entrambi i casi sono stati nominati prontamente sostituti per assicurare il regolare svolgimento della sessione. Contestualmente, i dirigenti scolastici hanno dichiarato:
“È un momento tragico e surreale.”
È stato inoltre osservato un minuto di silenzio e la commissione ha modificato l’orario delle prove degli studenti coinvolti, per garantire calma e dignità.
Impatto per studenti e colleghi
Sul piano emotivo è stato inevitabilmente un momento di grande tensione: studenti, colleghi e dirigenti hanno condiviso cordoglio e commozione. “È un momento che non avremmo mai voluto vivere,” hanno commentato alcuni maturandi, “ma lo ricorderemo per la presenza umana che abbiamo visto attorno a noi”.
Nino Valangamani

