Ozempic, tra cura e moda: i diabetici all’angolo

PESARO – Il nome è quello di un farmaco. L’effetto, a volte, quello di un fenomeno di costume. Ozempic, principio attivo semaglutide, nasce come terapia per il diabete di tipo 2. Ma da mesi ormai è entrato nei discorsi da bar, nelle palestre, nei salotti e – soprattutto – nelle ricerche online. Non si trova. E non perché manchino i diabetici.

C’è chi lo chiama “il farmaco dimagrante dei vip”, chi lo desidera per entrare in un vestito, chi lo rincorre convinto di poter iniettare via dieci chili. Ma per chi convive col diabete, Ozempic non è un capriccio: è parte della cura quotidiana, un presidio essenziale per tenere sotto controllo glicemia e complicanze.

Negli ultimi mesi, alcune farmacie di Pesaro raccontano di richieste sempre più insistenti da parte di persone senza prescrizione diabetologica. «Ci chiedono se possono comprarlo anche senza ricetta – confida una farmacista del centro – e spesso aggiungono che lo vogliono “per dimagrire un po’”. Noi non lo vendiamo, ma sappiamo che in rete gira di tutto».

Il farmaco, infatti, agisce rallentando lo svuotamento gastrico e aumentando il senso di sazietà. Effetti collaterali previsti per i pazienti diabetici, diventati improvvisamente motivo di desiderio per altri. Così le scorte si riducono, le consegne ritardano, e chi ne ha davvero bisogno resta a secco.

Un paziente che preferisce restare anonimo racconta: «Me lo prescrivono da un anno. Funziona, ma a volte devo fare il giro di tre farmacie. Una volta ho aspettato due settimane. Intanto i valori sballano».

Il paradosso è servito. Un farmaco per malati cronici che diventa giocattolo per chi sogna una scorciatoia estetica. E in mezzo, la solita terra di nessuno dove chi ha una patologia deve lottare per ciò che gli spetta.

Il ministero della Salute e l’AIFA hanno lanciato allarmi e richiamato le aziende produttrici a garantire la disponibilità ai pazienti con prescrizione. Ma la domanda parallela cresce, alimentata da social, influencer e una cultura del corpo sempre più distorta.

La cura si trasforma in feticcio. E chi ha bisogno, come spesso accade, resta a guardare.

Rosalba Angiuli


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