Sono entrata con rispetto.
Ne sono uscita con l’etichetta addosso: “spende troppo”.
Così, senza sapere niente.
Non di me, non della mia storia, non delle mie rinunce.
Ma quanto costa vivere con dignità?
Quanto costa far quadrare i conti quando ti cade addosso il mondo,
e sei tu a reggere tutto – il carico, le bollette, la spesa, la stanchezza?
Facile parlare dai tavoli in legno lucido.
Facile giudicare chi fa la spesa al mercato, chi ogni tanto si concede una cena
per sentirsi ancora viva, per non sprofondare.
Facile parlare di “contenimento delle spese”
quando non sei tu a dover scegliere tra la farmacia e il frigorifero,
tra un paio di scarpe buone e l’ennesimo taglio.
Non sono un’approfittatrice.
Sono una che resiste.
Che ha dato, accudito, perso e ricominciato da capo.
E oggi – anche se l’ingranaggio scricchiola –
la mia voce gira benissimo.
Rosalba Angiuli

