Alberto Spinaci, l’uomo che parlava con il mare

PESARO – C’erano mattine d’inverno, a Pesaro, in cui il mare sembrava dormire ancora. Ma lui no. Alberto Spinaci era già lì, all’alba, con lo sguardo rivolto all’Adriatico e il cuore pronto a tuffarsi. Senza muta, senza clamore, solo con la determinazione calma di chi sa che il mare non è un nemico, ma un fratello.

Chi lo ha conosciuto lo chiamava “Spina”, con l’affetto leggero di un soprannome d’infanzia mai dimenticato. Ma per molti era semplicemente quell’uomo che si buttava in acqua a Capodanno, che nuotava d’inverno, che non si arrendeva mai. Un esempio di coerenza, di presenza, di amore per la vita che si fa gesto semplice, quotidiano, mai urlato.

Alberto se n’è andato sabato 28 aprile, tra le onde, come avrebbe voluto. Un malore improvviso, nei pressi dei Bagni Enrico, a Ponente, mentre nuotava come sempre, come ogni giorno. I soccorsi sono stati tempestivi, ma il mare quel giorno ha deciso di tenerlo con sé.

E con lui è andato via un pezzo importante della nostra città.

Chi lo ha conosciuto da vicino sa che non era solo un simbolo delle nuotate invernali. Era anche una presenza concreta, gentile, quasi quotidiana. Io stessa lo vedevo ogni 1° gennaio, sfidare le onde gelide con gli amici del tuffo, anche sotto la neve o la pioggia. Poi, a volte, lo lo incontravo nella rosticceria di via Cecchi mentre entrambi facevamo la spesa. Negli ultimi anni, era diventato una presenza amica: veniva spesso a casa mia, a portarmi lui la spesa, con quella discrezione che solo le persone semplici sanno mantenere.

Al suo fianco c’era la sua compagna, titolare con la sorella di un negozio di alimentari e tabacchi in viale della Vittoria. Una coppia silenziosa, forte, radicata nei gesti quotidiani di chi ama la vita e la propria città.

Alberto era così: un uomo d’acqua, ma anche di terra. Capace di imprese atletiche, come la nuotata fino a Fano per festeggiare gli 80 anni del padre, ma anche di gesti piccoli, che fanno la differenza nel cuore di chi li riceve.

Ora il mare, ogni mattina, ci sembrerà più vuoto. Ma chi l’ha visto tuffarsi anche solo una volta, chi ha incrociato il suo sguardo o ricevuto una gentilezza inattesa, lo porterà sempre con sé.

Ciao, Alberto.
Questa città non ti dimenticherà mai.
E nemmeno io.

Rosalba Angiuli

Foto tratte dal web

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