Il 25 aprile 1945 segna per Pesaro un giorno di grande importanza, un’epoca di rinascita dopo la dura occupazione nazifascista. L’Italia, nella sua interezza, stava finalmente liberandosi dalle catene dell’oppressione, e anche la nostra città, come tante altre, aveva contribuito con il coraggio dei suoi cittadini e dei suoi partigiani.
Pesaro, che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva visto il passaggio di truppe tedesche e fasciste, non fu certo una città priva di resistenza. A partire dal 1943, con l’occupazione delle forze nemiche, in molte zone della provincia, tra cui la stessa Pesaro, i partigiani iniziarono a organizzarsi e a lottare per la libertà. Le prime cellule partigiane erano costituite da giovani e uomini che si rifiutavano di piegarsi alla dittatura e alla guerra. Le formazioni locali si chiamavano “Gruppi di Azione Patriottica” (GAP), “Brigate Garibaldi” e “Giustizia e Libertà”, tutte unite dalla stessa speranza di liberare il paese dall’oppressione.
Il 25 aprile 1945, Pesaro si svegliò con la notizia che le truppe alleate stavano avanzando, ma la città non fu liberata senza lotta. Gli scontri furono aspri e le forze partigiane, appoggiate da alcuni gruppi di soldati italiani e alleati, riuscirono a cacciare le forze occupanti. Molti giovani pesaresi persero la vita in quei giorni di violenza, ma la loro lotta non fu vana.
La Liberazione di Pesaro non fu solo un evento militare. Fu anche una rinascita morale e culturale. Le strade che fino a poche ore prima erano percorse da soldati nazisti e fascisti, furono invase dalla folla di cittadini felici e sollevati, ma anche consapevoli dei sacrifici che erano costati quei giorni di liberazione. La città tornava a respirare a pieni polmoni, ma l’infamia della guerra aveva lasciato cicatrici profonde.
Oggi, Pesaro ricorda quei giorni con cerimonie, monumenti e musei. Il Monumento ai Caduti in Piazza della Libertà, così come il Parco della Resistenza, sono simboli di una città che non ha mai dimenticato il sacrificio dei suoi figli e figlie, che hanno combattuto per la libertà, la giustizia e la democrazia.
Nel 1945, Pesaro, come tutte le città che hanno sofferto sotto il giogo nazifascista, celebrò il 25 aprile come un inno alla speranza e al futuro. Ancora oggi, in ogni angolo della città, i ricordi di quei giorni vivono nei racconti dei sopravvissuti, nelle fotografie che non hanno mai smesso di raccontare la storia e nella memoria collettiva di una comunità che non ha mai dimenticato.
Nino Valangamani
Foto Comune di Pesaro

