
Lunedì 24 febbraio prosegue il calendario 2025 delle Settimane Rossiniane: al Museo Nazionale Rossini la conferenza di Fabio Rossi sulla lingua speciale della comunicazione rossiniana e il pianoforte di Alexander Lonquich al Teatro Rossini.
Lunedì 24 febbraio prosegue il calendario delle Settimane Rossiniane per celebrare il (Non) Compleanno di Rossini.
Alle 18, nella Sala degli Specchi del Museo Nazionale Rossini, la Fondazione Rossini propone un appuntamento che non mancherà di destare interesse fra gli appassionati rossiniani e non solo. Fabio Rossi, professore ordinario di Linguistica Italiana all’Università degli Studi di Messina terrà una conferenza intitolata ‘Il nodo avviluppato dei linguaggi rossiniani’. Perché la lingua dei libretti d’opera, e in fondo lo stesso linguaggio operistico, è stata a lungo trascurata da linguisti e italianisti? I dizionari e i repertori storici ignorano perlopiù attestazioni librettistiche spesso preziose, che contribuirebbero a retrodatare e riconsiderare l’ingresso in italiano di espressioni poi divenute d’uso corrente. A questa e ad altre domande tenterà di rispondere la relazione di Rossi sui linguaggi rossiniani. Linguaggi, al plurale, perché si terrà conto di vari aspetti della comunicazione rossiniana, dalle lettere alle opere, scandagliate non soltanto nei risvolti segnatamente linguistici (espressioni idiomatiche, neoformazioni, neologismi…), tematici (il patriottismo) e drammaturgici (l’uso degli a-parte, il metateatro), ma anche in quelli non verbali e multimodali. Per farlo, l’analisi del sestetto della Cenerentola, «Questo è un nodo avviluppato», costituirà l’asse portante del discorso, in quanto prototipo e paradigma di testo operistico complesso, che farà leva anche sulle ricadute didattiche del melodramma. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Fabio Rossi
Insegna Linguistica italiana presso l’Università di Messina, dal 2002. Professore ordinario di Linguistica italiana dal 2016, associato dal 2010 e ricercatore dal 2002. Nel 1998 ha conseguito ii Dottorato di ricerca in Linguistica italiana presso l’Università di Firenze. Dal 1999 al 2002 ha lavorato come assegnista di ricerca presso l’Università di Ferrara. È stato coordinatore didattico e docente del curriculum internazionale Transatlantic Degree Cinema and Language (TDC&L, laurea specialistica riconosciuta come Master negli Stati Uniti) presso l’Università di Messina in consorzio con la Universidad de Cordoba e la Virginia Commonwealth University di Richmond. È membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in “Scienze umanistiche”. È responsabile del programma Socrates dell’Università di Messina per la collaborazione con le università di Augsburg, Varsavia e altre. Nell’ambito della storia della lingua italiana, Rossi è interessato soprattutto ai seguenti aspetti: la lingua della musica (con particolare riferimento alla trattatistica cinque-secentesca e alla librettistica ottocentesca), il parlato dei media (specialmente del cinema italiano e doppiato), l’analisi sintattica e pragmatica della lingua parlata, la didattica dell’italiano (anche come lingua straniera) e le ideologie linguistiche. Su questi e su altri argomenti ha pubblicato numerosi contributi in volume, in periodici scientifici e in quotidiani. Ha partecipato a numerosi convegni internazionali (Amsterdam, Innsbruck, Bamberg, Melbourne ecc.) e ha collaborato con prestigiose istituzioni culturali (quali l’lstituto della Enciclopedia Italiana Treccani e I’Accademia Nazionale dei Lincei) e con università italiane e straniere (Cile, Danimarca, Germania ecc.).
Alle 21 al Teatro Rossini, il secondo appuntamento del cartellone della Stagione dell’Ente Concerti è con il celebre musicista tedesco Alexander Lonquich, al fianco della FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana. Nella doppia veste di pianista solista e direttore, Lonquich guiderà la serata dedicata a due dei più grandi geni della cultura musicale occidentale: Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven. In programma il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra in sol maggiore, op. 58 di Beethoven e due sinfonie mozartiane: la n. 1 in mi bemolle maggiore K 16 e la celebre n. 41 in do maggiore “Jupiter”. E poi, per l’occasione, verrà presentato al pubblico uno speciale omaggio per Gioachino Rossini. Biglietti da 8 a 23 euro.
‘Buon (Non) Compleanno Rossini’ edizione 2025 è promosso da: Comune di Pesaro, AMAT, Regione Marche, Ministero della Cultura, Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive/Pesaro Musei, Fondazione Rossini, Conservatorio Statale di Musica G. Rossini, Rossini Opera Festival, Sistema Museo, Ente Concerti, Orchestra Sinfonica G. Rossini, Circolo Amici della Lirica ‘G. Rossini’, Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, Liceo Scientifico, Musicale e Coreutico ‘G. Marconi’, CIMP – Concorso Internazionale Musicale ‘Città di Pesaro’, Museo Officine Benelli.
www.pesarocultura.it
Comune di Pesaro
