PESARO – All’una del mattino del primo gennaio, S. G. ha appena concluso il servizio per la cena dell’ultimo giorno dell’anno. Prende la sua bicicletta e si dirige verso la propria abitazione in direzione parco Miralfiore. Una volta nei pressi della Stazione delle Corriere, imbocca il nuovo sottopasso all’altezza della chiesa dei Cappuccini, ma viene fermato da tre extracomunitari. Uno di loro gli dice: “Dammi un euro“.
L’uomo risponde di no, poi da un colpo di pedale più forte, ma uno dei tre afferra il portapacchi della bicicletta e la strattona. L’uomo si gira e gli chiede cosa stia facendo. L’extracomunitario lascia la presa e il ciclista accelera ma è inseguito dai tre per almeno cinquanta metri, fino alla metà del cavalcaferrovia.
Gli aggressori sembrano tutti extracomunitari, uno probabilmente nordafricano, con un cappuccio, forse è un quindicenne. Dice la vittima dell’aggressione: “Passo tutti i giorni lì, abito vicino a via Cimarosa, ma non mi è mai capitato nulla. Nella zona ci sono le telecamere e anche quella sera nel sottopasso c’erano altre persone di ritorno dalla serata in piazza del Popolo o da qualche locale dopo il cenone di fine anno. Credo che non bisogna lasciare perdere fatti del genere. Cosa può succedere a una ragazza che cammina nel sottopasso di notte se incontra malintenzionati come quelli? Certo, è un luogo illuminato, riqualificato dal Comune, ma quelli se vogliono farti un dispetto o se vogliono farti del male, te lo fanno”.
Nino Valangamani

Foto di repertorio
