
L’approvazione del Bilancio di previsione e il Dup 2025-2027, questi i temi principali discussi durante l’ultima seduta dell’anno del Consiglio comunale, coordinata dal nuovo segretario generale Andrea Volpini
INTERROGAZIONI
È stata presentata dal consigliere Malandrino l’interrogazione “Sulla situazione della pavimentazione stradale del tratto finale di corso XI Settembre, denominato ‘Borgo’”. Nel testo si legge che “lo stato della pavimentazione risulta essere molto pericoloso” come “segnalato più volte anche dai cittadini”. A rispondere è stata l’assessora alle Manutenzioni Mila Della Dora: «L’Amministrazione comunale, consapevole delle criticità del tratto finale di corso XI Settembre, sta attenzionando le problematiche della zona. In riferimento alla manutenzione della strada, ci si è attivati per prevedere le tipologie di interventi necessari e programmarli per l’anno 2025. Va precisato che per intervenire su quell’area le azioni de Comune devono coordinarsi con i pareri della Soprintendenza con cui i servizi competenti si stanno già relazionando, raccogliendo informalmente l’accordo alla realizzazione dei lavori di manutenzione da parte dei funzionari preposti. In questa fase, la Soprintendenza ha richiesto all’Amministrazione la trasmissione di un progetto con le singole opere di dettaglio. L’idea progettuale sul nuovo assetto di corso XI Settembre (da via Mastrogiorgio a via Belvedere) vuole garantire coerenza metrica e cromatica con l’ambiente e il contesto urbano circostante, prestando anche attenzione alla soluzione del problema legato al rumore provocato dal passaggio delle auto. Quanto alle tempistiche degli interventi il proposito è quello di attuarli insieme a quelli del San Benedetto che, tra le altre cose, prevedono anche lavori ai sottoservizi. Una scelta che punta a ottimizzare gli interventi e minimizzare i disagi legati ad una eventuale duplicazione di tempistiche per la realizzazione di lavori importanti che andranno ad interessare la stessa zona. L’obbiettivo è rendere corso XI Settembre sostenibile e fruibile a tutti: pedoni, ciclisti, automobilisti».
COMUNICAZIONI DEL SINDACO
Il sindaco Andrea Biancani, in apertura ai lavori, ha presentato il nuovo segretario generale del Comune, Andrea Volpini. «Una figura molto preparata a cui siamo felici di poter dare il benvenuto. Lo facciamo durante un Consiglio comunale non particolarmente facile e con l’augurio possa affrontare al meglio il suo ruolo in una città da quasi 100mila abitanti, capoluogo di provincia, che si pone la sfida di ottimizzare la macchina comunale in collaborazione con la struttura» ha detto il sindaco che poi ha aggiunto: «Abbiamo fatto un bando a cui hanno partecipato 37 candidati. Abbiamo scelto il dottor Volpini, che abita vicino al nostro territorio ed è già stato segretario in diversi comuni della provincia. Il 1° febbraio partirà il suo incarico a tempo pieno a Pesaro, nel frattempo sarà a Pesaro per 2 giorni a settimana, in accordo con l’Amministrazione comunale di Cattolica».
DELIBERE
Approvata con 20 voti favorevoli (10 i contrari) la delibera dell’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi che ha presentato le aliquote IMU (Imposta Municipale Propria) per la redazione del Bilancio 2025-27; quella sull’“Addizionale comunale Irpef” ha registrato 20 voti favorevoli (e 10 contrari). «Non sono delibere semplici – ha detto l’assessore nella presentazione congiunta dei documenti – riportano scelte coraggiose che l’Amministrazione si è trovata costretta a dover affrontare e che riguardano i tributi locali. Siamo partiti da un’analisi delle modifiche giunte nel corso dell’anno. Novità che ci hanno portato a fare valutazioni, in particolare sull’addizionale Irpef e sull’Imu. Le scelte che abbiamo fatto sono state dettate dalle esigenze imposte, in particolare, dal decreto spending review che ha scaricato sui Comuni l’incapacità dello Stato. Quest’ultimo ha fatto un primo taglio di trasferimenti all’ente locale da 1,1milioni a luglio e di 300mila euro nelle ultime settimane. Importi enormi che si ripeteranno e che aumenteranno (dai 3,3 milioni nell’anno 2025 si arriverà a 3,8 milioni nel 2028 ndr) e che sono stati fatti in modo proporzionale agli investimenti Pnrr intercettati dai Comuni, come fatto in maniera eccellente da Pesaro». Per Pozzi si tratta di «un’associazione folle, perché i contenitori, gli edifici finanziati che stiamo rigenerando, una volta terminati i cantieri necessiteranno di ulteriori investimenti». «I tagli – ha continuato Pozzi – hanno portato l’Amministrazione a rivedere una “virtuosa anomalia” del Comune di Pesaro che, da 17 anni, era riuscito a mantenere la progressività dell’aliquota Irpef che avvantaggiava le fasce più basse dei redditi. Con questa delibera rivediamo questa “virtuosa anomalia” adeguando l’addizionale unica all’0,8% come vale per gli altri Comuni capoluoghi delle Marche e per la gran parte di quelli italiani». Mantenuta l’esenzione per i redditi più bassi, quelli inferiori ai 9mila euro. «Sulle tasche dei cittadini quest’azione peserà dai 2 ai 4 euro in busta paga per ciascun familiare che percepisce reddito. Una cifra che occorre valutare tenendo in considerazione il valore delle risorse che destineremo per servizi e interventi per i fragili, gli ultimi, per il welfare e la scuola. Aree su cui da sempre l’Amministrazione si distingue in maniera eccellente e virtuosa». Pozzi ha ricordato che la «scelta irresponsabile dello Stato dei tagli dei trasferimenti ai Comuni ha costretto questi ultimi o a tagliare i servizi o ad aumentare le tasse. Cosa che hanno fatto tutti, a prescindere dal colore politico». L’assessore ha parlato di «un’altra irresponsabilità del Governo: ha riversato sui Comuni anche il peso dei (sacrosanti) rinnovi dei contratti collettivi dei dipendenti pubblici e di quelli delle cooperative».
Pozzi ha poi precisato, in merito alle aliquote IMU, che«l’Amministrazione ha confermato le agevolazioni sulle aliquote dei canoni concordati. Questo della “casa” è un tema importante, che riguarda tutte le città medio-grandi e ora anche quelle della nostra dimensione e che necessita di azioni diverse da quelle “a spot”, che possono essere controproducenti. L’unica arma che hanno i Comuni per agevolare il servizio casa destinato alla residenzialità è il mantenere l’aliquota agevolata per i canoni concordati, cosa che abbiamo fatto. L’unica modifica inserita in delibera riguarda quella dei proprietari di attività economiche-produttive: finora fissata al 0.96, è stata rivista all’1,06 come per tutte le altre attività. Si tratta di importi marginali rispetto al valore complessivo del gettito Imu: sui circa 22milioni, l’aggiustamento riguarderà somme per 140mila euro che potranno essere interamente deducibili sia dall’Irpef, sia dall’Ires». L’aliquota ordinaria Imu nel Comune di Pesaro è all’1,06 per cento. Per le altre categorie di immobili si applicano le seguenti aliquote: 0,58 per l’abitazione principale categoria A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze dei soggetti passivi persone fisiche; a 0,68 per gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti Autonomi per le Case Popolari (ERAP); 0,10 per fabbricati rurali; 0,87 per terreni agricoli; 0,70 per gli alloggi affittati come abitazioni principali e per gli studenti.
Gli interventi
Redaelli: «Grazie al lavoro di Commissione siamo potuti entrare nel merito di queste tematiche. Le dichiarazioni fatte da sindaco e assessore sono, a nostro parere, molto lontane dalla realtà. Andrebbero fatte delle analisi più veritiere dei numeri: quando Pozzi parla di una minore disponibilità, di un taglio di 3,3milioni, bisogna entrare nel dettaglio. In generale quando ci sono tagli agli enti locali noi non festeggiamo, ma piuttosto preferiamo fare battaglie su ciò che abbiamo a cuore». Ancora: «A mio parere c’è discordanza sull’aumento delle tasse e la necessità di far tornare i conti. Gli aumenti, soprattutto Irpef, vanno a pesare sulle fasce più deboli. Nell’affrontare questo bilancio avremmo voluto portare elementi propositivi, come l’istituzione di un fondo di salvaguardia per persone che si troveranno a pagare più tasse, per avere dei ristori».
Malandrino: «Sottolineo che in merito ai tagli “irresponsabili” (così definiti da Pozzi) fatti dal Governo Meloni, occorre contestualizzare e ricordare le azioni intraprese dai governi precedenti».
Marinucci: «Il SuperBonus è stata la caporetto della Repubblica Italiana, qualcuno dovrà pur rimediare. Bisogna essere intellettualmente onesti e ricordare ciò che è stato fatto ed eccepire su come sono state spese le risorse».
In risposta a Marinucci, Lugli: «Il SuperBonus ha avuto un forte impatto sull’economia italiana e ha contrastato la disoccupazione».
Boresta: «I Comuni scontano da almeno un decennio i costanti tagli di spesa derivanti anche da difficoltà del gestire il riordino delle Province (Governo Monti, Letta, Renzi)». Un altro impatto devastante che l’Anci fa emergere, riportato da Boresta, «è stato dettato dal blocco delle assunzioni (2007-2022) per 15 anni. C’è poi da ricordare il taglio feroce fatto dal governo Pd alla capacità di spesa degli enti locali nel 2012-2017 che ha portato alla sottrazione di 6 miliardi di euro ai Comuni». Boresta ha ricordato la spending review informatica del governo Conte 2, prima di sottolineare che «Il governo Meloni ha posto iniziative per sopperire alle criticità che arrivavano da lontano: l’azzeramento degli effetti della prima rata della spending review del Conte 2; il fondo da 400milioni euro per le esigenze dei comuni sui rincari energetici nel 2023; il rifinanziamento da 110milioni del fondo Imu-Tasi; il fondo 2023 per il reddito alimentare da 1,5milioni passato nel 2024 a 2 milioni di euro». «Quelli di Meloni – ha concluso – sono accantoni che Comuni e città metropolitane potranno usare anche per la copertura dei disavanzi».
Lanzi ha citando il rapporto annuale della Corte dei Conti riportato da Il Sole 24 ore sul SuperBonus e sul reddito di cittadinanza, «Una persona su 2 ad oggi, ha fatto autodichiarazioni false per ottenere questi soldi. Facendo un danno, negli anni, per 1,7miliardi di euro. Una voragine incredibile». Le truffe per il SuperBonus, per Lanzi, «sono soldi persi dallo Stato e ammontano a 17 miliardi. Far ricadere le difficoltà del bilancio di Pesaro e la necessità di aumentare le tasse addossandole alla politica di centrodestra è una strumentalizzazione politica. Invito chi ha la responsabilità del bilancio a fare bene i conti e valutare bene le circostanze».
Perugini: «La retorica insopportabile del centrodestra giustifica un Governo che ha penalizzato fortemente gli enti locali, compresi quelli che avevano l’aliquota Irpef allo 0,8%». E ancora: «Quest’Amministrazione è stata abile nell’intercettare risorse extra-bilancio comunale. Una capacità che è diventata un deficit per il Governo che fa scontare questa abilità imputando maggiori tagli ai Comuni più virtuosi». Inoltre, «Per mesi ci si è chiesti come superare i tagli dello Stato; si è preferito non tagliare sui servizi per le persone in difficoltà e adeguare l’aliquota Irpef a tutte le fasce. È un sacrificio che dobbiamo fare a causa di scelte fatte da altri: il taglio dei trasferimenti agli enti locali, gli investimenti da 1 miliardo sul carcere in Albania per i migranti; il non confermare le risorse per gli affitti e le misure sulla povertà; i tagli regionali per le politiche sociali». «I tagli continueranno per i prossimi anni, al posto che ridurre milioni di euro di servizi abbiamo aumentato a 2000 persone un’imposta; uno sforzo collettivo che è ‘fare comunità’». Andreolli: «Stiamo parlando di una scelta precisa fatta dal Comune sull’Imu e sull’Irpef. Bisogna considerare il contesto complessivo di un mutato quadro economico in cui si muovono gli enti locali con la revisione dei rapporti tra Stato ed ente locale. Lo sblocco del patto di stabilità ha generato a cascata una serie di opportunità mai avute». Sulla spesa corrente, «Nel Comune è fortemente cresciuta; poi è difficile tagliarla, e questo vale dal ministro al presidente di quartiere. Le scelte fatte sono la dimostrazione dell’incapacità di non aver messo mano, dal punto di vista organizzativo, ai servizi dell’ente; servizi che avremmo potuto erogare in maniera diversa. Se l’avessimo fatto oggi avremmo una spesa corrente più elastica e più in grado di assorbire ciò che è nella normalità». Infine, «Quelle fatte dall’Amministrazione sull’Imu e Irpef sono scelte politiche» e «Potevano essere più graduali, per incidere meno».
Gambini «Le segnalazioni di iniquità che vengono dai banchi dell’opposizione sono parzialmente inesatte. L’aumento Irpef è per tutti quelli che la pagano. Tocchiamo l’unico margine possibile, non abbiamo la possibilità di fare quell’equità che vorremmo, rappresentata dallo scaglionamento dell’aliquota».
Canciani ha portato degli esempi per dimostrare «In cosa consistono gli aumenti». Sull’Imu, «Un negozio di via Giolitti con una rendita di 2020 euro, avrà un aumento di 116 euro; un negozio in via Branca di 168 euro. Gli aggravi per un capannone di un’azienda artigiana saranno di 253 euro». Per presentare gli aumenti legati all’adeguamento dell’addizionale, la consigliera ha presentato l’esempio del «Reddito di 14mila euro di una famiglia monoreddito, che subirà aumenti di 28 euro. Quella da 27mila euro, a cui prima si applicavano i 2 scaglioni, con l’aliquota unica avrà un aggravio di 53 euro». Parlando della TARI, «dall’1 gennaio, si passerà ad aumenti di 20-40 euro a seconda degli occupanti e metri quadri; per negozi di 70metri (spesa d 740 euro) si avrà un aggravio di 59 euro».
Poi l’intervento del sindaco Biancani: «Il nostro Paese non è equo dal punto di vista fiscale, parliamo di un problema presente ormai da 50 anni». Poi un passaggio su alcuni post emersi in questi giorni sui social: «Le tariffe dell’acqua sono state aumentate dalla vostra parte politica, la Tari non l’ho aumentata, così come le strisce blu (parcheggi); quindi vi invito a inserire “i nomi giusti” quando fate i commenti contro la mia persona. Io mi assumo, assieme a tutta la mia Giunta, la responsabilità di aver adeguato l’Irpef come gli altri capoluoghi di provincia, ma perché non chiedete di portarla progressiva anche a Fano o in tutti i comuni di destra dove da anni è prevista l’aliquota allo 0,8%? A prescindere da quanto dicono i consiglieri di opposizione, il Governo ci toglie 3,3milioni di euro tra tagli e aumenti dei costi. Condividiamo l’aumento dei contratti alle cooperative ma questa azione, per noi, ha un costo che va calcolato e non è indifferente, e sono sempre fondi in meno che non possiamo destinare ai servizi dei cittadini. Per questo dobbiamo portare avanti l’azione di razionalizzazione in modo da poter recuperare quell’1,8milioni che mancano all’appello».
Sempre Pozzi ha illustrato la delibera successiva (che ha ottenuto 19 voti favorevoli e 10 contrari), per l’“Approvazione del DUP” il Documento unico di programmazione del triennio 2025-2027. L’assessore ha prima riportato alcune dichiarazioni di sindaci italiani di centrodestra riportate dalla stampa e relative ai tagli dei trasferimenti dal Governo e il limite alle assunzioni imposto dallo Stato, poi ha aggiunto: «Dovremmo continuare a investire con scelte importanti nel prossimo triennio. È quello che faremo con questo Dup che dimostra come si voglia guardare avanti nonostante il quadro preoccupante del sistema-Paese che dà segnali di crisi ma che fa ancora leva su investimenti pubblici per generare reddito e ricchezza». «Il Pnrr – ha continuato Pozzi – è stata una misura nata dopo la crisi orizzontale legata alla pandemia e per dare stimolo agli enti locali sostenendo uno dei motori della ricchezza: gli investimenti». Investimenti riportati nell’allegato al Dup: il Piano triennale delle opere pubbliche «che destina 15 milioni di euro alla manutenzione straordinaria di spazi pubblici, scuole, strade e contenitori della città. Oggi abbiamo oltre 100milioni di lavori nel territorio. Parte di questi daranno riposte al tema della casa (tramite il Pnc riqualificheremo 40 alloggi in città, ad esempio); parte al tema scuola (a gennaio inaugureremo la nuova mensa della Pirandello per decine di famiglie che avranno un servizio in più); parte alle manutenzioni e alle strade (il Bilancio contiene tre voci interne all’accordo-quadro per investire in modo programmato sugli asfalti per 3,3 milioni nel prossimo triennio; risorse che implementeremo); parte alla riqualificazione degli spazi aperti (nel 2025 partiranno i lavori dell’area di via dell’Acquedotto con il completamento del ponte ciclopedonale, quelli per il parco XXV Aprile, la stazione della Bicipolitana, infrastruttura a cui dedicheremo altre progettualità) che comprendono anche quelli del centro storico (galleria Roma e piazzale Primo Maggio) e quartieri (riqualificazione di piazza Redi, di Borgo Santa Maria)». Con una con particolare attenzione a Monteciccardo «con cui abbiamo rispettato i tanti impegni presi» ha detto Pozzi prima di riportare alcuni «Esempi a dimostrazione dello sforzo fatto per il territorio: la recente inaugurazione del circolo di Villa Betti dopo i 300mila euro di lavori; quelli per il recupero delle mura storiche di Monteciccardo; quelli fatti e programmati per il Conventino dei Serviti di Maria; quelli per l’illuminazione pubblica di via Molini; etc. Sono progettualità condivise nei mesi passati, punti di partenza per rivedere le esigenze e le priorità da qui ai prossimi mesi». L’assessore ha poi sottolineato la «Forte attenzione per la manutenzione straordinaria degli edifici pubblici a cui destineremo 1 milione di euro per dare risposte anche in termini di riduzione dei fitti passivi; perché il Comune ha da troppi anni una situazione con i suoi servizi allocati in edifici affittati». Gli altri interventi previsti nel Piano triennale sono collegati alle opportunità date dai completamenti dei cantieri Pnrr (Palazzo San Domenico, Almerici, Mazzolari Mosca) che ri-vivacizzeranno il centro storico e degli altri, come quelli del Prnn sociale ( stamattina è stato affidato l’ultimo intervento della linea del Piano per la riqualificazione della stazione di posta) tra le tante sfide portate avanti negli ultimi mesi e che porteremo avanti nel 2026 tramite un Dup che guarda alle linee future strategiche del futuro dei prossimi 3 anni».
Gli interventi sulla delibera
Redaelli: «Evidenziamo le criticità, ma vogliamo essere propositivi verso tematiche importanti per l’ente, che abbiamo voluto portare con emendamenti puntuali». Sulle cose che non vanno bene, Redaelli cita «le società partecipate. Negli ultimi cinque anni gli obiettivi che venivano dati sono stati uguali, senza input. Quest’anno si è fatto peggio, sono stati stralciati gli obiettivi principali. Manca un’analisi sui servizi erogati, una programmazione di richiesta di investimenti. Carenza politicamente devastanti». Poi la riorganizzazione: «Non è soddisfacente, abbiamo campanelli d’allarme, non ci è stata data la possibilità di capire la capacità di assunzione dell’Ente». E ancora Monteciccardo: «Una grande promessa non mantenuta, sfociata in un parere negativo con un atto ufficiale dal Municipio stesso».
Lanzi: «Su Monteciccardo sono state dette molte parole vuote. I residenti si sentono completamente traditi dall’Amministrazione, perchè a fronte di impegni presi hanno visto solo poche briciole».
Citando la storia di Scuretto da Corinaldo, Marinucci parla diMonteciccardo: «Le fusioni vanno fatte tra realtà omogenee. Qualcuno è stato più scaltro degli altri».
Marchionni: «Se bilancio e DUP verranno approvati usciremo con un aumento delle tasse devastante per i cittadini pesaresi. Oggi paghiamo l’arroganza di scelte non fatte e volti girati dall’altra parte in questi anni».
Biancani: «Il DUP è un documento importante ma dal mio punto di vista si sta facendo il racconto di un Comune abbandonato, cosa che non rispecchia la realtà. Sono in atto investimenti nelle scuole, nei monumenti, per nuove piazze e per la demolizione di fabbricati inutilizzati. Questo non vuol dire che va tutto bene ma che dobbiamo darci, volta per volta, delle priorità che porteremo avanti in base alle disponibilità che il Comune può investire sul territorio. Ben venga lo sviluppo di Monteciccardo, ci sono degli accordi che cercheremo di portare avanti e l’Amministrazione non si tira di certo indietro». Poi un passaggio sul tema dell’amianto: «Farò una nuova ordinanza per far rimuovere l’amianto dalla proprietà privata a Monteciccardo, cercando di intervenire su tutti i soggetti che hanno voce in capitolo. Capisco la disperazione delle persone». Il sindaco Biancani ha ricordato anche la situazione della discarica di Tavullia: «Tra qualche anno non avremmo più una discarica e saremo costretti a portare i rifiuti fuori provincia, azione che porterà a dover aumentare le tariffe in bolletta ai cittadini. È una situazione che dovrà essere valutata attentamente nell’interesse dei privati e delle imprese del territorio».
La prosindaca di Monteciccardo Pierucci: «Il cambio di Monteciccardo, rispetto a 5 anni fa, è evidente a tutti. Gli investimenti che sono stati fatti sarebbero stati lontani dalle capacità del Municipio, se questo fosse stato autonomo. Sono il risultato di un accordo fatto nel 2019 tra due parti, per dare una nuova vita ad un Comune in difficoltà. Ora non posso che ricordare l’elenco degli investimenti previsti nel 2025, del valore di 2.3 milioni. Alla luce di tutto ciò che è stato detto nelle ultime settimane, ad oggi ci ritroviamo con un impegno di 750mila euro per le straordinarie manutenzioni. Ritengo che avremmo potuto collaborare insieme sulla programmazione e pianificazione, cosa che non è avvenuta. Il patto di fusione si è concretizzato su tre pilastri: il riconoscimento dello status di Municipio, i servizi che sarebbero dovuti rimanere garantiti all’interno del Municipio, e il piano economico. I primi due già mancavano nei precedenti anni, ora ci siamo ritrovati con il terzo pilastro che ha barcollato».
I 42 emendamenti alla delibera
Redaelli ha presentato 8 emendamenti alla delibera, «Con cui individuiamo dei temi necessari da affrontare e che oggi non troviamo affrontati nel Dup». Il consigliere ha detto che «si tratta di emendamenti aggiuntivi». Nelle sfide finali riportati in calce al documento, Redaelli chiede di inserire, «tra gli obiettivi operativi, il miglioramento del servizio di raccolta rifiuti estendendo il sistema di raccolta smart, completandola nel Q1 “Centro” e ampliandola ad altri quartieri». Il secondo emendamento «riguarda il capitolo sulla sostenibilità legata all’urbanistica. Si chiede di intervenire nelle zone industriali con percorsi di rigenerazione urbana e di flessibilizzazione urbanistica con riferimento ai capannoni non utilizzati». Il terzo è la «richiesta per potenziare reti distribuzione gas metano a copertura di tutto il territorio comunale. Importante in ottica di fornire servizi e di sostenibilità». Il quarto è rivolto alle povertà: «revisione tassazione comunale. Tentativi di una tassazione più equa e meno gravosa per le parti più fragili. Proponiamo un impegno affinché Amministrazione possa scegliere modalità migliori per rispondere a questo aspetto». Col quinto, il consigliere di è rivolto all’immobile di Fiorenzuola di Focara, «importante di proprietà comunale che merita di essere inserito nel piano di valorizzazione degli immobili». Poi c’è la richiesta di potenziamento della figura del vigile di quartiere. Il settimo è per «la valorizzazione degli sgambatoi comunali luogo di socializzazione. Riqualificazione degli attuali con il potenziamento di servizi e strutture e realizzazione di nuovi». L’ultimo emendamento di Redaelli è rivolto a Monteciccardo, e guarda al «rafforzamento delle istituzioni locali con particolare riferimento al Municipio; impegna al rispetto degli impegni presi tra Comune e Municipio all’epoca della fusione e con i successivi atti e delibere».
Malandrino ha presentato 3 emendamenti, così spiegati: «Sempre all’interno di sfide, troviamo tra i temi strategici i quartieri, la partecipazione, lo sviluppo delle potenzialità delle zone periferiche. Proponiamo l’emendamento per potenziare il servizio di trasporto pubblico e della rete di collocamento con i borghi e quartieri più lontani dal centro, sia per i residenti, che per i turisti». Il secondo riguarda la «modifica delle tariffe dei parcheggi per garantire la sosta gratuita nell’orario della pausa pranzo». Infine, il terzo emendamento è «per favorire la sostenibilità indirizzando le politiche delle società partecipate verso un modello della tariffazione puntuale, per far valere il principio che chi più differenzia, meno paga».
Boresta ha presentato «L’ultimo emendamento a firma del gruppo consigliare di Fratelli d’Italia. Riguarda la tematica della sicurezza che il Dup trascura completamente. L’emendamento affronta il problema «Più sentito dalla cittadinanza: la presenza di “zone franche”, teatro di microcriminalità, spaccio ed altro nel territorio. Chiediamo un intervento concreto da parte dell’Amministrazione per sopperire al problema con un maggior presidio delle zone critiche (parco Miralfiore, Monumento alla Resistenza, Galleria Roma, piazzale Matteotti)».
Marchionni presenta i suoi 9 emendamenti: «Il primo riguarda la sicurezza, nello specifico la proposta è quella di inserire un presidio fisso della Polizia Locale all’interno del Parco Miralfiore, senza imporre personale aggiuntivo. Il secondo ha l’obiettivo concreto e operativo che invita tutti ad avviare un grande piano infrastrutturale che aggiorna il sistema fognario cittadino: non basta più adottare un tombino, serve rivedere l’infrastruttura». Poi sette emendamenti che riguardano i servizi educativi «che mettono al centro l’ascolto concreto dei genitori. Il primo chiede la previsione di una modifica nella sezione delle iscrizioni dei bambini nei servizi 0-6, con un format che consenta alle famiglie di indicare le preferenze in ordine di interesse per tutte le strutture del Comune. Il secondo riguarda la modifica dei criteri di attribuzione del punteggio ottenuto in sede di graduatoria, per andare incontro alle famiglie in maniera semplice e concreta. Il terzo, la richiesta di potenziare il servizio pomeridiano. Il quarto, più tecnico, riguarda la possibilità di modificare la soglia massima di applicazione della tariffa fissa per i redditi fino a 39.999 euro. Il quinto è per garantire per ogni bambino ammesso al servizio nido comunale anche il servizio per tutto il mese di luglio senza necessità di nuova graduatoria e senza distinzione tra strutture gestite in proprio o con personale delle cooperative. Il sesto, istituire un format ricreativo estivo per la fascia 0-6, con un servizio nel mese di agosto e primi giorni di settembre, da riservarsi ad alcune categorie di lavoratori (servizi essenziali). Il settimo, fornire a tutti i bambini delle scuole primarie un kit per portare a casa gli avanzi del pranzo non consumato alla mensa scolastica».
Bartolomei ha presentato 15 emendamenti, «di cui 4 di inserimento e 11 di modifica. Il primo è sulle politiche giovanili, «chiediamo di potenziare servizio informagiovani integrando strumenti digitali avanzati e un sistema di tutoraggio personalizzato». Il secondo riguarda il tema pari opportunità ed è incentrato sul «contrasto alla discriminazione sull’orientamento sessuale attraverso campagna di sensibilizzazione con la creazione di uno sportello antidiscriminazione di ascolto che sia in collaborazione con associazioni e professionisti del settore». Sull’urbanistica, «chiediamo di redigere nuovo Pug»; il quarto chiede di «garantire l’accessibilità universale ai luoghi della cultura». Bartolomei è poi passato a illustrare gli emendamenti di modifica. Con il quinto, il consigliere chiede di modificare una frase inerente ii lavori del Museo Sguanci; con il sesto una frase inerente il recupero della cappella di Sant’Ubaldo («chiediamo uno spazio pedonale davanti chiesa»); il settimo prevede, nel valorizzare i parchi di quartiere, chiede «l’installazione di sistemi di videosorveglianza». L’ottavo è per «ribadire il no alla discarica di Riceci» e chiede di modificare la parte del Dup inserendo la dicitura: «l’amministrazione si attiverà per limitare l’utilizzo delle discariche presenti sul territorio in base al principio di prossimità, esclusivamente per i rifiuti prodotti dai cittadini e attività presenti sullo stesso». Il nono per le politiche giovanili chiede di “favorire incontri e mostre”, «coinvolgendo tutte le forze politiche». Con il decimo, nella ristrutturazione del palazzo Mazzolari Mosca, si chiede una modifica per «permettere esposizione delle opere attualmente collocate nei depositi». L’undicesimo sempre sulla cultura, sull’impegno per istituire il ‘Parco urbano Sculture’ di Pesaro, chiede di inserire la «programmazione delle manutenzioni delle stesse». Il dodicesimo è sul welfare e servizi educativi, in particolare sul Pronto intervento sociale, chiede di modificare «ampliando il servizio, le situazioni emergenziali sempre più frequenti». Dedicato alla cultura anche il tredicesimo emendamento che «chiede di adoperarsi per l’ecomuseo diffuso di Monte Sajano sull’Ardizio, prevedendo la sistemazione architettonica della fonte e delle murature circostanti». Col quattordicesimo emendamento rivolto alla parte “sulla ricerca di fondi nazionali ed europei per la completa valorizzazione dei mosaici di Pesaro, si chiede di aggiungere «coinvolgendo nelle scelte le associazioni storiche, culturali, artistiche di Pesaro». Il quindicesimo emendamento è sull’attuazione al PEBA, chiede di modificare la parola “agibilità” con “accessibilità” delle nuove opere.
I 6 emendamenti di Andreolli: «Nel Dup viene specificato la necessità di dare una programmazione e un indirizzo rispetto alle aziende partecipate, chiedo che venga inserito il fatto che va messo per iscritto che la parte degli utili non deve tornare ad essere cassa ma sottoforma di investimenti. Il secondo e il terzo sono sinergici e riguardano il commercio: occorre una programmazione ai centri commerciali naturali con risorse di almeno un triennio, poi occorre fare una cernita di tutti i regolamenti comunali delle attività economiche. Quarto, grazie a Monteciccardo siamo diventati un comune agricolo, occorre sviluppare programmi e idee in direzione enoturismo e olio-turismo. Quinto, cassare il progetto il luogo del Museo Fo-Rame, non è un valore aggiunto per la città. Sesto riguarda la Fondazione Pescheria, credo vada messa mano allo statuto».
Durante la discussione degli emendamenti, il sindaco Biancani ha ricordato la riorganizzazione della macchina comunale: «Il 27 dicembre verranno nominati i responsabili delle p.o. e i dirigenti. Nel frattempo, è arrivato il nuovo segretario generale – Andrea Volpini – e torneranno a breve gli 11 vigili dell’Unione Pian Del Bruscolo. Una volta conclusi i vari iter burocratici, potremmo pensare ai vigili di Quartiere che rientrano nell’ulteriore revisione organizzativa che avvieremo durante le prime settimane di febbraio, rafforzando anche il decentramento e i quartieri più lontani della città».
Sì del Consiglio comunale (20 voti favorevoli e 10 contrari) al “Bilancio di previsione finanziario 2025-2027″. Nel presentarlo, l’assessore Pozzi ha sottolineato: «Grazie a tutti gli uffici, alla ragioneria e alla dirigente Paola Nonni, una grande squadra riuscita a sottoporre uno schema di bilancio nei tempi previsti dalla normativa, cosa difficile per la gran parte dei Comuni italiani, grazie a una virtuosità formale e sostanziale». «Questo schema di bilancio è motivo di orgoglio per tutta l’Amministrazione: è solido, rigoroso, prudente e risponde alla linea tracciata dal Dup trasformandone il contenuto in numeri». Pozzi spiega che la spesa corrente «cresce perché cambiano bisogni, necessità e richieste di una città che chiede più servizi, più welfare e manutenzioni, arrivando a 133milioni, una cifra record per il Comune da cui è possibile trarre 2 caratteristiche distintive». La prima, «La forte attenzione alle marginalità, con le politiche di welfare ed educative che quotano 1/3 del bilancio con i loro 37milioni di euro di spesa “improduttiva” inserita in un contesto complesso. Contesto per il quale abbiamo previsto un Protocollo siglato con le parti sociali rivolto all’attenzione del Comune per gli ultimi e per le fasce medio-basse che più hanno risentito dell’inflazione e dei tagli. Il Protocollo si impegna ad attivare un Fondo anticrisi per quella fascia di pesaresi che risentirà dell’adeguamento dell’addizionale. Parte con uno stanziamento importante di 100mila euro che ci siamo impegnati ad incrementare nel tempo. E non escludiamo altre operazioni sul “tema casa”». Sul tema della fedeltà fiscale, l’assessore Pozzi sottolinea: «Era all’82% 2 anni fa, nel 2024 è arrivata all’84%; è stato fatto un lavoro importante nella lotta all’evasione, lo stiamo portando avanti insieme alla Guardia di Finanza (con cui stiamo arrivando alla firma di un protocollo congiunto contro l’evasione)». L’altra caratteristica del Bilancio è l’attenzione alle manutenzioni, «presenti anche nella parte corrente; vi destiniamo quasi 9milioni di euro a cui si aggiungono i tanti investimenti sulle manutenzioni straordinarie (che comprendono i 3,3 milioni previsti dall’accordo quadro triennale per gli asfalti). È un lavoro che mette 7 milioni di interventi per i nidi e le scuole infanzia; 6,3 milioni per i soggetti a rischio esclusione; 6,8 di interventi per la disabilità. E altre missioni e interventi che porteremo avanti nel 2025 e nelle annualità future». L’assessore ha concluso dicendo: «Ho visionato le delibere dei Bilanci e delle variazioni fatte da altri Comuni, per chiarezza e trasparenza devo dire che quelle fatte dall’Amministrazione sono un qualcosa di enorme per chiarezza e precisione».
Gli interventi
Redaelli: «Ho preso la nota dei revisori dei conti, utile a dare degli spunti». Il primo è «di spingere sulla velocità l’accertamento dei tributi non corrisposti; il secondo riguarda le carenze informative, ad esempio sulle cifre dei contenzioni e sulle informazioni non comparate date sull’“operazione Pian del Bruscolo”». Sul Pnrr, la nota «indica che manca una governance dedicata al Pnrr, ci si metta mano subito». Al Dup “povero”, «abbiamo cercato di sopperire con degli emendamenti». Redaelli segnala «la carenza più grave: la mancanza di una gestione di indirizzo delle partecipate». E ancora, «non è un bilancio solido, ha gravi criticità dimostrate dalla necessità di aumentare le tasse. È un bilancio “sospeso”, tenuto in vita da “bolle” finanziarie in parte già scoppiate e in parte che potrebbero scoppiare». Sul Fondo anticrisi, «è da rimpinguare subito, alla prima variazione che ci sarà».
Rocchi: «È stato molto difficile mantenere gli impegni a causa dei tagli del Governo centrale per le spese correnti che peseranno nel 2025, 3,3milioni di euro. Per far fronte a questo il Comune ha previsto di adeguare le entrate, ridurre le spese e razionalizzare i costi a suo carico». «È un bilancio virtuoso nonostante le difficoltà incontrate».
Vastante è intervenuto sulle manutenzioni, «sottolineando il valore del Centro operativo comunale anche oggi in prima linea per rispondere ai danni del maltempo». Inoltre: «Fornire e confermare lo stesso budget alle manutenzioni, permetterà di acquisire mezzi e materiale a favore del servizio e dei suoi interventi» ha detto il consigliere prima di elencare alcune azioni finanziate, in corso e programmate per il settore».
Dominici: «Risorse su scuole, servizi sociali, assistenza sanitaria. Non sono solo numeri ma diritti di ciascuno, servizi vitali per la comunità che il Comune ha sempre messo al primo posto». E ancora, «Evidenzio l’impegno dell’Amministrazione nel mantenere la spesa corrente, per gli investimenti e per le ulteriori risorse da intercettare» ha detto prima di ricordare «gli impegni dedicati alle Politiche educative e ai tanti interventi di edilizia scolastica».
Andreolli: «È un Bilancio in cui ciò che poteva essere alzato come imposizione fiscale è stato fatto, in un modo o nell’altro. E quando si alza tutto si sceglie di non scegliere da che parte stare. E ciò è in linea con i primi 6 mesi di confusione e delusione». Sull’Unione dei Comuni, «aberrante, non possiamo votare il bilancio dei Servizi educativi di altri Comuni». Inoltre, «Siamo stati senza segretario generale e dirigente finanziario per 6 mesi, nulla contro il ‘facente funzioni’ ma nessuno può fare tutto». La cosa peggiore di questi 6 mesi, per Andreolli, è però «il totale isolamento in cui siamo finiti e piombati, che non è l’isolamento di Biancani ma della città su alcune problematiche. È ora di smettere di trattare tutto come si fosse in campagna elettorale». Tra le critiche quella «che non si è mai posto il tema sulle discariche; una situazione ereditata».
Anniballi: «Nonostante la manovra del governo Meloni, è un bilancio coerente con le linee programmatiche del sindaco». La consigliera ha evidenziato le risorse destinate alle attività commerciali, «usati in maniera ottimale dai commercianti che hanno saputo fare rete e dimostrare la necessarietà di sostenere i Centri commerciali naturali. L’aiuto alle imprese contraddistingue questo Comune e i numeri dimostrano che le politiche adottate hanno funzionato. Continueremo ad agevolare per i primi 3 anni le nuove attività». Dalla consigliera il plauso anche alla CTE Square e ai Servizi informativi del Comune.
Palazzi: «Sostengo questo bilancio nonostante le fatiche ringrazio in particolare l’assessorato alle Politiche sociali riportando la voce delle famiglie con disabilità gravissime che mi hanno contattato per capire come mai ci fossero ritardi dei contributi per il sostegno; ritardi imposti dall’alto contro i quali l’Amministrazione ha fatto pressione alla regione che pare non rendersi conto di giocare con la vita della gente». «Nonostante il clima si sono fatte grandi azioni, come la firma del Protocollo anticrisi».
Marinucci: «Fino a poco tempo fa, chi l’ha preceduta sindaco ha parlato sempre di buon governo del Comune di Peasro. Dopo pochi mesi, sentiamo che non è così. Trovate un accordo». «Abbiamo sentito fino ad ora che è tutta causa del Governo Meloni, non c’è un minimo di autocritica».
Fabbri: «Questa è un’occasione importante per fare un’analisi anche e soprattutto su Marche Multiservizi; abbiamo approvato l’aumento della Tari ma il livello dei servizi spesso non è all’altezza delle aspettative. La gestione dell’igiene pubblica e dell’acqua dovrà essere messa a gara pubblica da tutti i comuni della provincia. Cosa succederebbe alle nostre casse comunali se la gara venisse vinta da un operatore europeo? Senza una seria analisi dovremmo affrontare un’emergenza rifiuti. La salute e i diritti dei cittadini non possono essere scambiati con nulla, il nostro voto è favorevole ma con una grande riserva sul futuro».
Lugli è intervenuto sulle attività nel campo dell’ambiente: «Quelle dei comuni sono determinate dalle scelte fatte a livello statale ma a Pesaro si sta facendo un lavoro importante sull’ecologia. Tanto che è stata aggiunta all’assessora, la delega ad hoc dell’“agroecologia” a dimostrazione del valore dato alla gestione sostenibile delle risorse».
Mattioli: «Purtroppo i tagli ministeriali non sono un’invenzione ma in questo Bilancio non si taglieranno fondi per i servizi sociali, educativi e le manutenzioni, e questa per noi è già una vittoria. Una nota particolare al grosso taglio fatto nel settore della cultura di 640mila, pur non venendo a meno alle convenzioni già previste con il ROF, Amat, Fondazione Pescheria, HangartFest, Ente Concerti, Gad e Orchestra Sinfonica Rossini».
Alessandroni: «Tutti i bandi a cui ha partecipato il Comune hanno permesso una patrimonializzazione importante; così come i fondi di liquidità arrivati con Covid hanno permesso di fare investimenti che diversamente le attività economiche e produttive avrebbero fatto». E ancora, «l’atteggiamento del Governo centrale è chiaro: ridurre i servizi pubblici ai minimi termini con dei tagli sulle teste dei cittadini. Il Comune ha scelto invece di andare incontro alle esigenze dei cittadini, mettendo in sicurezza le strade, gli edifici pubblici e garantendo la sicurezza del territorio, temi su cui lo Stato sta facendo tagli. Il Comune lo farà anche con l’adeguamento Irpef che permetterà di garantire, tra l’altro, l’assistenza educativa scolastica ai bambini con disabilità».
Il sindaco Andrea Biancani è intervenuto durante la discussione del Bilancio di Previsione: «Ringrazio tutti i consiglieri intervenuti, il Consiglio c’è, studia e porta in aula documenti inerenti a ciò che stiamo votando. Non abbiamo fatto tutto bene, ma in poco tempo le cose fatte sono tante. Mi riferisco in particolare alla mia maggioranza; in pochi mesi abbiamo messo in piedi un nuovo modello educativo, costretti da un problema importante legato al Bilancio a fronte dei nuovi tagli. Abbiamo sin da subito iniziato a lavorare per mantenere attivi i servizi per la città, in particolare quelli educativi, sociali, culturali e quelli legati alle manutenzioni. A gennaio presenteremo le iniziative culturali per l’estate 2025. Abbiamo affrontato il tema dell’Unione Pian del Bruscolo, assieme alla riorganizzazione della macchina comunale. Stiamo cercando di avere un ruolo differente riguardo le politiche legate all’acqua e ai rifiuti. Inoltre, abbiamo in previsione la riqualificazione di piazza Redi, con l’aiuto di una piccola quota da parte dei residenti. Tutto questo a dimostrazione che il Comune è presente sul territorio, si assume responsabilità e risponde puntualmente alle esigenze dei cittadini». Poi l’appello: «Basta di sminuire il lavoro fatto fino ad adesso».
Marchionni: «Andiamo a votare uno dei Bilanci di previsioni più difficili e che smaschera le bugie sentite negli ultimi 5 anni in quest’aula, che non fa felice nessuno e che dà l’immagine di quello che è. Per la prima volta non rispettiamo la convenzione con la Fondazione Ente Olivieri, ridursi a questo dà l’immagine reale di quanto sta succedendo».
Malandrino: «Mi rendo conto che il sindaco si trova in una situazione difficoltosa. Si danno le colpe al Governo e alla Regione ma al sindaco dò un consiglio: basta costruire cattedrali nel deserto senza una visione a lungo termine, com’è stato per il bocciodromo com’è stato per le lampade degli allestimenti, per il progetto della rambla e per altri progetti finiti nel dimenticatoio di alcuni, non nel nostro. Si può amministrare più oculatamente».
Perugini: «Spesso l’opposizione descrive una città che non esiste al contrario di quanto, invece, raccontano i dati positivi che vengono continuamente presentati. Senza questi 3,3milioni (dei tagli dal Governo centrale) siamo comunque riusciti a mantenere i servizi indispensabili per il nostro comune, anche quelli culturali. Purtroppo, dovremmo continuare questa epoca di razionalizzazione perché c’è una cattiva amministrazione e gestione di altri livelli istituzionali, non certo di quello comunale pesarese. Confermo, per questo, la votazione favorevole per questo atto».
