
Un appuntamento promosso dal Comune di Pesaro – Presidenza del Consiglio comunale, in collaborazione con ISCOP – Istituto di storia contemporanea di Pesaro e Urbino, Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, Centro Studi Marcello Stefanini e Fondazione XXV Aprile
Il discorso del sindaco Andrea Biancani durante il convegno “Per te, Marcello”, in ricordo di Marcello Stefanini a 30 anni dalla scomparsa di Stefanini e a 50 dalla sua esperienza da sindaco di Pesaro: «Saluto i famigliari di Marcello Stefanini; la moglie Giuliana e in particolare la sorella Bruna, che ringrazio anche per la volontà di donare agli archivi cittadini gli scritti e le foto di Stefanini. Saluto anche le autorità presenti e i tanti ex consiglieri e assessori comunali che hanno voluto essere qui presenti per ricordare Marcello Stefanini».
Poi i ringraziamenti al «Consiglio Comunale e il suo Presidente Enzo Belloni per aver organizzato questa giornata in dedicata a un grande Sindaco di Pesaro, nonché politico di rilievo nazionale nel Partico Comunista, prima, e nel Partito Democratico della Sinistra poi. Non ho conosciuto personalmente Marcello Stefanini e non è facile parlare di un proprio predecessore in questo difficile ruolo, che è fare il Sindaco di una città come Pesaro. I relatori che verranno dopo di me lo sapranno fare molto meglio, ma vorrei comunque sottolineare alcuni aspetti che credo possano essere di insegnamento per me e tutti i futuri sindaci di Pesaro».
Stefanini fu il primo sindaco a parlare «di “amore per la città”, come ricordò in passato un altro sindaco, Aldo Amati, purtroppo recentemente venuto a mancare. L’idea di Stefanini, che fu poi quella di tutti i sindaci pesaresi, e la mia, è che non si può amministrare bene una città se non la si ama visceralmente. Una passione, che non è solo politica, e che permette di fare scelte per la città e non solo per il proprio partito, ed essere sindaco di tutti, come era riconosciuto. Questo amore per Pesaro lo ha portato, prima da assessore alla cultura e all’istruzioni, sotto De Sabbata, e poi da Sindaco a costruire la grande rete di servizi per l’infanzia e delle biblioteche di quartiere. Due servizi ancora esistenti, che ancora oggi rispondono a grandi esigenze delle famiglie, anche nelle zone più periferiche. Servizi e modelli che oggi richiedono un ripensamento, ma che restano fondamentali e al centro della visione sociale e culturale dell’amministrazione della città».
La sua azione politica e amministrativa va apprezzata ancora di più, così come la sua forza d’animo, se teniamo conto che «amministrò nei difficili anni del terrorismo, fu dirigente di partito durante il tentativo storico di avvicinamento tra comunisti e cattolici, e durante la svolta della Bolognina – ha ricordato Biancani -. Fu persino, suo malgrado, coinvolto, da tesoriere del PDS, in Mani pulite. Pensate cosa vuol dire per una persona onesta, che ha sempre dato il massimo per la sua comunità, in Comune, in Regione e in Parlamento, trovarsi accusato di così gravi reati. Tutte accuse cadute nel vuoto. In tutti questi passaggi, che possiamo definire storici, non perse mai la passione per l’impegno politico e la sua comunità».
Il ricordo: «Per tutto questo credo che Stefanini fu un esponente, nelle sue scelte amministrative, nelle sue posizioni politiche, e nella sua preparazione culturale, di quella grande classe politica che ha contribuito a tracciare il percorso della città e del Paese. Troppo spesso, purtroppo, dimenticati per via degli scandali successivi. Una classe politica e amministrativa che con cultura e preparazione seppe essere profondamente riformista e progressista, mettendo le persone e i loro bisogni, prima dei partiti, al centro delle scelte. Credo sia innegabile che, se oggi Pesaro è una città solidale con gli ultimi e i fragili, e se è Capitale della cultura – lo si deve anche ai semi piantati da Marcello Stefanini», conclude Biancani.
Comune di Pesaro
