
Il 12, 13 e 19 novembre due spettacoli teatrali che fanno parte della proposta di ‘In Cucina’, il progetto di Pesaro 2024 che nasce da una riflessione: le cucine sono il cuore della vita domestica ma anche il teatro dei cambiamenti culturali e affettivi del nostro paese.
Proseguono nel mese di novembre le proposte di In Cucina, progetto di Pesaro 2024 che si articola in un ciclo di dieci cene sociali e tre spettacoli teatrali (da aprile a dicembre), a partire da una riflessione: le cucine sono il cuore della vita domestica, ma anche il teatro dei cambiamenti culturali e affettivi del nostro paese. D’altra parte la città è nota per l’industria delle cucine che hanno fatto la storia del design e del costume italiani. Dopo le serate di ‘Indovina chi viene a cena?’, è la volta degli spettacoli che trasformano il palcoscenico in un’esperienza unica che porterà gli spettatori direttamente “in cucina”, offrendo l’opportunità di immergersi completamente nell’atmosfera magica e conviviale dello spazio della casa dove si prepara il cibo quotidiano.
Si inizia il 12 e 13 novembre alla Sala della Repubblica del Teatro Rossini con Teatro da mangiare? del Teatro delle Ariette. Seduti attorno a un tavolo, preparando e consumando un vero pasto, Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini raccontano a 30 commensali la singolare esperienza di contadini-attori, di vita in campagna e di teatro fatto fuori dai teatri. Il 19 novembre al Teatro Sperimentale, Roberto Abbiati e Leonardo Capuano in Pasticceri. Io e mio fratello Roberto trasportano gli spettatori in un mondo di tenerezza, amore vagheggiato e sospiri profumanti di cannella.
Biglietto cortesia 3 euro. Info: biglietteria Teatro Rossini 0721 387621 |
https://www.teatridipesaro.it/spettacolo/teatro-da-mangiare /
12, 13 NOVEMBRE ORE 20
TEATRO ROSSINI/SALA DELLA REPUBBLICA
Teatro delle Ariette TEATRO DA MANGIARE?
di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini
[per 30 commensali]
A Teatro da mangiare? si mangia davvero, si mangiano le cose che facciamo dal 1989, da quando è cominciata la nostra vita di contadini. Si mangiano le cose che coltiviamo e trasformiamo nella nostra azienda agricola, che tiriamo fuori dalla nostra terra. Seduti attorno a un tavolo, preparando e consumando un vero pasto, raccontiamo a modo nostro la nostra singolare esperienza di contadini-attori, di vita in campagna e di teatro fatto fuori dai teatri. Teatro da mangiare? è stato concepito in una cucina, la cucina della nostra casa delle Ariette. Noi facevamo le tagliatelle e intanto parlavamo con Armando Punzo e Cinzia de Felice che si erano fermati a dormire a casa nostra dopo lo spettacolo della sera prima. Teatro da mangiare? ha debuttato a Volterrateatro il 18 luglio 2000 e in questi anni si è comportato come un vero e proprio organismo vivente crescendo, maturando e arricchendosi dell’esperienza di oltre 1300 repliche in giro per l’Italia e l’Europa. Da allora tante cose sono cambiate nella nostra vita, ma la forza contagiosa di questo “autoritratto”, di questa pubblica confessione autobiografica, continua a sorprenderci. Siamo indubbiamente noi gli autori-artefici di questo spettacolo, ma c’è qualcosa che ci sorpassa, che lo rende autonomo, libero, di tutti e di nessuno. Attorno al grande tavolo dove ci ritroviamo, attori e spettatori, a condividere il tempo di un pranzo o di una cena, succede qualcosa che non siamo in grado di spiegare. Si compie un rito così profondamente umano da catapultarci nel cuore del nostro presente, nell’attimo assoluto del “qui e ora”, senza mediazione, nell’evidente e disarmante verità delle nostre vite.
Il Teatro delle Ariette è una compagnia teatrale professionista, fondata nel 1996 da Paola Berselli e Stefano Pasquini insieme a Maurizio Ferraresi, che produce, studia, organizza e promuove teatro in Valsamoggia (Bologna), dove ha costruito con le proprie mani, in mezzo ai campi, il Deposito Attrezzi, ex edificio rurale diventato teatro nel 2017. I loro spettacoli (più di 30 creazioni in 30 anni di lavoro), che hanno fatto più di 2500 repliche in sede, sul territorio e in tournée in Italia e in Europa (Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Portogallo), affrontano temi autobiografici del rapporto dell’uomo con le materie prime, con gli animali, con gli altri uomini e con la terra, ne accettano le contraddizioni, interrogano il proprio passato e il futuro cercando nell’attimo presente una condivisione profonda tra attori e spettatori. Il Teatro delle Ariette non è soltanto una compagnia teatrale, è un’esperienza, una pratica quotidiana alla ricerca del “luogo” dove arte, vita e lavoro convivono e coincidono. Da anni porta avanti anche attività di formazione sul territorio e dal 2015 cura la realizzazione del progetto di teatro di comunità Territori da cucire. Nel 2020 ha ricevuto il Premio ANCT Associazione Nazionale Critici di Teatro.
19 NOVEMBRE ORE 21
TEATRO SPERIMENTALE
Compagnia Umberto Orsini PASTICCERI, IO E MIO FRATELLO ROBERTO
con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano
assistente alla regia Elena Tedde
Due fratelli gemelli. Uno ha i baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no, parla bello sciolto. Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna, l’altro conosce la poesia, i poeti, i loro versi e li dice come chi non ha altro modo per parlare. Uno è convinto che le bignoline siano esseri viventi fragili e indifesi, l’altro crede che le bignoline vadano vendute, sennò non si può tirare avanti. Il laboratorio di pasticceria è la loro casa. Un mondo che si è fermato alle quattro di mattina, il loro mondo: cioccolata fusa, pasta sfoglia leggera come piuma, pan di Spagna, meringhe come neve, frittura araba, torta russa, biscotto alle mandorle e bavarese, tutto si muove, vola, danza e la notte si infila dappertutto. Due fratelli gemelli che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare se non in pasticceria? Due fratelli pasticceri, se li vedi abbracciati, sembrano un’albicocca. Profumano di dolci e ascoltano la radio, musica, molta musica.
In Cucina
Il progetto di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura è nato su iniziativa del Comune di Pesaro con AMAT in collaborazione con Casa Bucci e Cooperativa Sociale Labirinto, special partner Scavolini, e si sviluppa da aprile a dicembre in un ciclo di dieci cene sociali e la proposta di tre spettacoli teatrali. La città di Pesaro è nota per l’industria delle cucine che hanno fatto la storia del design e del costume del nostro Paese. Il progetto nasce proprio dalla riflessione che le cucine sono il cuore della vita domestica, ma anche il teatro dei cambiamenti culturali e affettivi del nostro paese. Indovina chi prepara la cena è un network di inviti a cena da aprile a novembre – con il sostegno di Coop Alleanza 3.0 – che offrono un’esperienza conviviale dove i “cucinieri” protagonisti delle serate raccontano ai partecipanti le loro storie attraverso vari menu. Gli spettacoli (novembre-dicembre) trasformano il palcoscenico in un’esperienza unica che porta gli spettatori direttamente “in cucina”, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi completamente nell’atmosfera magica e conviviale dello spazio della casa dedicato al cibo e al rito della tavola.
Comune di Pesaro
