Sì del Consiglio alle Linee programmatiche di mandato 2024-2029 del sindaco Biancani e al Bilancio consolidato 2023

Tra i temi discussi dall’emiciclo: servizi e funzioni dell’Unione Pian del Bruscolo argomento affrontato con una delibera e una mozione urgente

Le Linee programmatiche di mandato (2024-2029) del sindaco Biancani, il Bilancio consolidato dell’esercizio 2023, servizi e funzioni dell’Unione dei Comuni “Pian del Bruscolo”; questi alcuni dei temi affrontati dal Consiglio comunale di oggi che ne ha approvato le relative delibere (e mozioni urgenti). L’emiciclo ha inoltre designato i 2 consiglieri componenti la Commissione cimiteriale e approvato le modifiche allo Statuto dell’Associazione Italiana Città della Ceramica. 

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Il Consiglio comunale si è aperto con il dibattito sull’”interruzione di collaborazione del direttore della Vitrifrigo Arena Filippo Colombo con Aspes” proposto dal consigliere Malandrino. In aula l’assessora Della Dora ha presentato una lettera fornita da Aspes, che precisa: «I dati richiesti con l’interrogazione in oggetto concernono dati personali dell’Ing. Filippo Colombo nonché giudiziari. Colombo non è mai stato dirigente dell’azienda, tantomeno “direttore generale della grande arena”, bensì responsabile del servizio di controllo e gestione e rapporti con le consociate/controllate dall’1 luglio 2022 alla data di cessazione del rapporto di lavoro e cioè marzo 2023».  

È poi seguita l’interrogazione presentata dai consiglieri Marchionni e Corsini su “Provvedimenti per arginare problemi di umidità archivio urbanistica”. L’assessora con delega alle Manutenzioni Mila Della Dora ha detto: «Il problema dell’umidità presente nella zona archivio è già stato esaminato, sono in programmazione delle attività di monitoraggio, per provvedere alla bonifica degli ambienti e al ripristino dell’intonaco mediante le tecnologie presenti sul mercato». 

Si è parlato di “edifici scolatici comunali e relativi collaudistrutturali ed agibilità” con l’interpellanza a firma di Marchionni e Lanzi. L’assessora Della Dora ha detto: «L’Amministrazione è sempre stata attenta al patrimonio pubblico della città e ha a cuore gli edifici, soprattutto quelli molto frequentati. I monitoraggi sono continui, per verificare che gli edifici rispettino le norme in termini di igiene, salubrità, e anche dal punto di vista statico». E ancora: «Molti palazzi facenti parte del patrimonio comunale sono risalenti agli anni 60-70, quindi i documenti quell’epoca non sono disponibili digitalmente. Il documento di agibilità non è soggetto a scadenza, la linea scelta dall’Amministrazione Comunale è quella di rendere attuali le condizioni di agibilità monitorando costantemente gli elementi che la costituiscono. Le recenti risorse messe a disposizione degli uffici competenti sono relative sia ad interventi manutentivi che ad adempimenti procedurali che consentono di mettere in pratica il monitoraggio».  

Sulla “Concessione degli spazi delle palestre comunali“, l’assessora allo Sport Mila Della Dora ha spiegato, nel rispondere alla consigliera firmataria dell’interrogazione Marchionni, che «L’Amministrazione dispone di 30 palestre, di cui 21 scolastiche e 9 non scolastiche. Nel corso degli anni, proprio per l’incremento del numero delle istanze presentate dalle società sportive, l’Amministrazione ha ampliato gli impianti sportivi di cui disporre». Tra gli esempi citati lo Smash, Fisiogym, Basket Giovane, Pala Megabox e palestre scolastiche la cui disponibilità oraria è rimessa alla discrezionalità dei dirigenti scolastici. «In questi anni il Comune si è sempre impegnato per dare risposte alle esigenze dei diversi attori sportivi e vogliamo continuare, anche investendo sulle nuove infrastrutture – ha detto Della Dora citando la palestra in costruzione di via Lamarmora -. Occorre altresì precisare che non tutte le palestre sono idonee ad ospitare tutte le attività sportive. La ginnastica artistica, ad esempio, deve allenarsi in luoghi dotati di particolare altezza; la pallacanestro, sport che da sempre caratterizza la nostra Città, necessita di strutture con capienza articolata a seconda del campionato cui la singola associazione sportiva prende parte. L’assegnazione degli spazi, quindi, è avvenuta con un costante confronto con le associazioni attraverso riunioni effettuate con i rappresentati le discipline che utilizzano in maniera prevalente gli spazi, nonché con un’interlocuzione costante con i soggetti dello sport locale. Riassumere la mole di lavoro e di impegno prestata nell’ambito dell’assegnazione degli spazi è estremamente riduttivo ma, d’altro canto, non è possibile citare ogni passaggio che ha permesso di contemperare le esigenze di coloro che hanno presentato richiesta. Inoltre, nell’ultima annualità è aumentato il livello agonistico delle società locali. Nessun soggetto che ha formulato richiesta è rimasto escluso dall’assegnazione degli spazi orari ma, mediante l’accordo e la collaborazione con i singoli istanti, è stata individuata una soluzione di compromesso per contemperare le esigenze di tutti».  In conclusione, Della Dora ha detto: «Il numero delle istanze per spazi sportivi pervenute all’ufficio Sport entro e successivamente l’8 luglio 2024 sono 54 (oltre ad ulteriori 2 pervenute a mezzo mail relative alla palestra comunale di Monteciccardo). Nelle stesse sono riportate le informazioni richieste nell’interrogazione cui si replica: il numero di squadre e i campionati cui le società dichiarano di essersi iscritte; gli impianti, i giorni e gli orari richiesti». 

A chiudere lo spazio del Consiglio dedicato alle interrogazioni è stato il dibattito su quella del consigliere Andreolli sulla “Pulizia fosso strada dei Condotti“. Della Dora ha precisato: «Il Fosso dei Condotti è demaniale, censito dal Consorzio di Bonifica delle Marche e non di competenza del Comune. Ci siamo comunque attivati, e più volte sollecitato l’organo competente. La risposta è stata che gli interventi del Consorzio di Bonifica delle Marche sono partiti dal 18 settembre scorso». 

PROPOSTE DI DELIBERAZIONI

In apertura al Consiglio, l’assessora Della Dora ha esposto la delibera per l’“Istituzione Commissione cimiteriale ex art. 32 del Regolamento comunale di polizia mortuaria – Designazione dei due consiglieri”. Nel presentarla ha detto: «Un obbligo di legge, ad ogni cambio di Amministrazione la commissione va rinnovata». Il presidente verrà nominato dal sindaco Biancani. I due componenti della Commissione votati, espressione rispettivamente di maggioranza e minoranza, sono i consiglieri Lorenzo Montesi, Partito Democratico (che ha ricevuto 19 voti) e Cristina Natalia Canciani, Fratelli D’Italia (che ha ottenuto 10 voti).  

Perugini: «Buon lavoro ai consiglieri, sollecito la necessità di una sala del commiato per celebrare in maniera decorosa i funerali civili». 

Marinucci: «D’accordo con Perugini per la necessità di una sala del commiato. Questo incarico è importante, come diceva Ugo Foscolo la civiltà di una popolazione si misura con lo stato dei cimiteri e il nostro livello non è elevato». 

Il sindaco Andrea Biancani: «La sala del commiato è un argomento a cui tengo molto. Qualche giorno fa ho fatto un incontro con l’assessore Pozzi per stimolare Aspes ad individuare un luogo dedicato. Stiamo cercando di capire se abbiamo uno spazio di proprietà pubblica da trasformare per realizzare una sala del commiato. Siamo anche al lavoro per capire come realizzare una “casa del commiato” più dignitosa rispetto allo spazio di Muraglia che accoglie attualmente i defunti. Previsto anche un confronto con Ast». 

Passa all’unanimità la delibera presentata da Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Cultura e al Turismo per l’“Approvazione delle modifiche allo Statuto dell’associazione AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica”. «È un atto necessario per il nostro Comune che oltre a farne parte, ha l’onore di sedere nel direttivo nazionale di un’associazione molto cresciuta negli ultimi anni» ha detto Vimini. Negli ultimi anni l’Associazione ha sviluppato «rapporti incentrati sul confronto e condivisione di pratiche rispetto alla città leader che rimane Faenza; abbiamo promosso e partecipato a giornate importanti e a molti progetti di scambio, anche internazionali; l’associazione ha inoltre supportato gli artisti e gli artigiani nel proprio lavoro». Il vicesindaco ha aggiunto che, «in virtù della crescita sia dell’associazione, sia dell’interesse di altri livelli alla stessa è necessaria questa modifica allo Statuto, che non va ad incidere sulla governance. Modifica che dovrà passare in tutti i consigli comunali degli enti che compongono AICC, e che darà la possibilità anche ad altre Regioni, Province ed Aree metropolitane di farne parte. Un’opzione supportata dalla Regione Marche che conta diversi territori caratterizzati dalla tradizione ceramista». 

Redaelli: «Ricordo che la partecipazione è onerosa per il Comune. La modifica è interessante perché coinvolge altri enti. È una mossa opportuna che viene anche richiesta dalle Regione. Invito a una partecipazione attiva all’AICC per far sì che le iniziative di rete portino frutti sul territorio e favoriscano la narrazione della nostra cultura cittadina». 

Cioppi: «Il nostro Comune è attivo nell’associazione da oltre 20 anni e Pesaro già gode dei benefici di questa appartenenza. Oggi potrà usufruire dai benefici maggiori che verranno dal coinvolgimento di altri enti rappresentanti di territori dalla comprovata tradizione». 

Il Consiglio comunale ha poi approvato il Bilancio consolidato dell’esercizio 2023 (20 voti favorevoli, 11 contrari), presentato dall’assessore Riccardo Pozzi. Quello esposto dall’assessore «è un bilancio “confortante”, ne esce uno stato di salute del Comune più che positivo, nonostante risenta ancora parzialmente della crisi energetica». Una fotografia “rafforzata” dai numeri, «che non lasciano spazio a interpretazioni. Il conto economico consolidato 2023 chiude con un risultato positivo di +1.050.312 (gestione 2023 positiva di tutti i componenti del gruppo). Le immobilizzazioni – risultato della visione e della capacità di intercettare finanziamenti – passano dai 508.969.153 del 2022 ai 548.224.065 del 2023. In particolare, le immobilizzazioni in corso, cioè gli investimenti in fase di realizzazione, passano da 21.349.748 del 2022 a 41.464.470 del 2023; una ricchezza che lasceremo alle prossime generazioni. Il totale del patrimonio attivo passa dai 639.543.585 del 2022 ai 683.372.867 del 2023; il patrimonio netto passa dai 413.622.326 del 2022 ai 420.877.325 del 2023. Valori tutti positivi che segnano un incremento di ricchezza che questa città lascia al futuro e alle prossime generazioni, in particolare per gli obiettivi dell’Amministrazione che destina quasi 1/3 delle sue risorse al welfare, cioè alle politiche educative e sociali». 
Redaelli: «Da un lato si parla di patrimonio che aumenta; dall’altro lo stato dello stesso non in ottime condizioni, parlo degli edifici che necessitano di manutenzioni. Dobbiamo monitorare il patrimonio, come consiglieri stiamo facendo fatica ad accertarne le condizioni». E ancora, «Sul funzionamento e la qualità dei servizi alla persona e sulle manutenzioni non possiamo dare per scontato che vada tutto bene». In ultimo, «Per il Consiglio comunale è importante ricevere informazioni sulle partecipate e avere possibilità di interagirci in modo proficuo».  

Cioppi: «Grazie ai bandi vinti il patrimonio del Comune è aumentato di 7milioni. Ciò concede di spendere risorse “in sicurezza” per erogare servizi e far funzionare la macchina amministrativa senza intaccare fondi a bilancio, che useremo per altri interventi. La crescita del patrimonio fa crescere il benessere e la qualità di vita dei pesaresi». 

Rocchi: «Tra i risultati più rilevanti del consolidato c’è l’aumento della patrimonializzazione dell’ente ottenuto grazie anche ai fondi Pnrr intercettati. La ricchezza patrimoniale è quella della città, speriamo di continuare così». 

Perugini: «Bilancio consolidato dà un risultato veritiero, trasparente e corretto della consistenza del patrimonio e dello stato finanziario dell’ente. E fa risaltare i numeri rilevanti. Tra questi: l’accrescimento degli investimenti, che libera risorse dal bilancio comunale per ridistribuirle nella valorizzazione del patrimonio. Questa “buona fotografia” è importante per dire alle partecipate che è ora di fare nuovi investimenti; visto la loro buona salute e messa in sicurezza dei loro patrimoni devono investire sui servizi e sugli scopi di cui hanno la gestione». 

Marinucci: «Avrei preferito un bilancio meno positivo e avere, di contro, qualcosa in più». E ancora, «Fare di più sulle manutenzioni, come per la pulizia dei fossi. La VII Commissione Manutenzioni si è riunita 1 sola volta e per 15 minuti». 

Andreolli: «Penso che Aspes possa lavorare molto meglio, non è una critica generalista. Ci sono dei settori in cui occorre fare un miglioramento. Penso anche che con Marche Multiservizi ci debba essere un rapporto diverso. La valutazione complessiva, che valuta anche il merito di quello che le partecipate producono, ci porta a una votazione negativa alla delibera». 

Malandrino: «A fronte di grandi utili, ad esempio quelli di MMS, abbiamo tariffe molto alte per il cittadino». Su questo ha ricordato, «abbiamo un acquedotto che ha perdite vicino al 40%. Occorre avere più attenzione alle partecipate». 

Il sindaco Andrea Biancani ha poi presentato all’emiciclo le Linee programmatiche di mandato (2024-2029) approvate con il voto favorevole di 20 consiglieri (11 i contrari). Anticipate lo scorso 30 luglio a consiglieri comunali e Giunta le Linee sono traslate in «7 sfide che rappresentano le azioni da realizzare nel corso della legislatura 2024-2029. Tali indirizzi sono la base della programmazione attuale del Comune. L’obiettivo è rendere la città più bella, vivibile, sicura e accogliente», ha sottolineato Biancani nel presentare i suoi «Sette indirizzi strategici: Pesaro Capitale sempre; Pesaro dei Diritti; Pesaro dei Quartieri; Pesaro Bella e Sicura; Pesaro Green; Pesaro Solidale; Pesaro Smart: sono i 7 punti strategici che, già in questi primi mesi di mandato, abbiamo già iniziato ad affrontare». 

Gli interventi

Anniballi: «Accolgo con piacere l’attenzione del sindaco verso il decoro della città. Penso sia fondamentale favorire la cultura del rispetto del bene comune, per la conservazione e il miglioramento dell’ambiente urbano». 

Bartolomei: «In questi giorni ho fatto una analisi approfondita delle linee programmatiche che definisco “generiche”, troppo, forse artificiale». 

Fabbri: «Il 19 settembre si è riunita la Commissione Donne Elette, per affrontare il tema della violenza di genere. Principi che ritroviamo forti nel nostro programma, come in quello della minoranza». 

Marchionni: «Linee programmatiche piuttosto striminzite, applicabili a qualunque paese italiano. I capoversi degni di nota sono i paragrafi che riguardano la Regione Marche». «In questo documento manca concretezza». 

Boresta: «Noto con dispiacere che al tema della legalità e trasparenza è riservato solo una riga del programma». 

Bernardi: «Sconcertato dagli interventi della minoranza, bisogna avere il rispetto delle istituzioni e se si vuole portare veramente il proprio apporto per cambiare la città non basta fare solo polemica. Apprezzo tanto le linee programmatiche presentate dal sindaco, che vede anche il coinvolgimento delle nuove generazioni». 

Tomassoli: «Considero le linee programmatiche del sindaco come un indice di un libro bianco nel quale dobbiamo scrivere insieme i capitoli di questa nuova legislatura» 

Lugli: «Linee che appoggio con convinzione e che trovo molto concrete e adeguate». 

Montesi: «La macchina sta partendo, queste linee programmatiche danno un impulso importante per il futuro della città, bene che ci si sia focalizzati sulle manutenzioni». 

Marinucci: «Guardiamo alle cose pratiche. Penso alla gestione e alla sistemazione del verde; penso alle manutenzioni. Perché a parole siamo tutti bravi, ma i lavori vanno fatti prima». 

Lanzi: «Sorpreso dalla poca attenzione data alla legalità e trasparenza, principi fondamentali per i cittadini». 

Palazzi: «Apprezzo la “Pesaro dei diritti” frase usata dal sindaco per le questioni sociali; apprezzo il “welfare di prossimità”, “l’accessibilità” e la “difesa della sanità pubblica”». 

Drago: «Lo stato taglia sull’istruzione pubblica e la Regione dimezza il finanziamento per i servizi per l’infanzia. Il nostro Comune continua a investire sul settore, in controtendenza a quanto accade a livello nazionale e regionale». 

Redaelli: «Per serietà non abbiamo fatto emendamenti al documento. Serve che lo stesso mantenga la linea identitaria di questa sindacatura. Sarà nostro compito affrontare in modo critico e propositivo le linee di mandato». 

Andreolli: «Deluso per non aver riscontrato nel documento quello che il sindaco definisce il suo elemento caratterizzante: la concretezza», nello stesso «Non sono declinate le sfide che dovrà affrontare nei prossimi 5 anni». 

Perugini: «Atto principale di cui l’Amministrazione deve dotarsi per declinare il suo operato, e che quindi va votato e discusso». E ancora, «Pesaro ha cambiato il suo volto e le prospettive grazie al titolo di Capitale italiana della cultura, che sta dando un’opportunità sensazionale alla città. Dobbiamo investire ancora sulla cultura». 

Bernardi: «Crediamo in quello che portiamo avanti e che abbiamo raccontato ai cittadini in campagna elettorale. Dalla minoranza ci aspettavamo emendamenti non certo applausi e men che meno insulti ai cittadini». 

Salvatori: «Atto grave – riferito alle dichiarazioni della consigliera Marchionni – quello dell’usare l’ironia per screditare chi impegna ore della propria vita per il bene comune e per ciò in cui crede. Le parole sono importanti». 

Malandrino: «Quando ci saranno le linee attuative chiaramente interverremo». 

L’assise ha votato all’unanimità i “Provvedimenti in ordine alla governance di funzioni e servizi del Comune Di Pesaro”. L’assessora Sara Mengucci, con delega all’Unione dei Comuni, ha spiegato: «La delibera è un’opportunità di rilancio dell’Unione, con l’obiettivo di condividere azioni strategiche e di governance politica per l’intero territorio». Tra queste, la riorganizzazione dei servizi di Polizia Locale e quelli Informativi e statistici che torneranno a essere riassunti in capo al Comune di Pesaro. Mengucci conferma il ruolo dell’Unione Pian del Bruscolo come «Strumento efficace, un’idea lungimirante che nel tempo ci ha permesso, e permetterà, di fare scelte istituzionali e di programmazione, strategiche, di sviluppo e promozione del territorio. La delibera rilancia l’Unione e la sua funzione di ampia governance politica comunitaria, fondamentale per temi per i quali sono necessarie scelte condivise (come la sanità, dei trasporti, delle infrastrutture, dell’ambiente e dei servizi fondamentali per i cittadini)». Mengucci ha aggiunto che, «I recenti progetti di riforma del Tuel in materia di associazionismo locale e la normativa regionale non sono sempre andati nella direzione di sostenere anche economicamente le Unioni». Tra le criticità c’è la gestione del personale, «La condivisione delle scelte e dei servizi dell’Unione deve essere aumentata. La delibera argina il rischio di dover fare i conti con settori – come nel caso della Polizia Locale e dei Sistemi informativi e statistici – che potrebbero diventare scoperti per via della mancanza di personale» ha chiarito Mengucci nello spiegare che la nuova Unione vivrà di Convenzioni: «Ciascun Comune che la costituisce potrà attuarle con altri dell’Unione per gestire al meglio e in collaborazione i servizi dedicati ai cittadini, per ottimizzarne le funzioni e le professionalità che influiscono sulla vita di essi. Sarà un nuovo modo per lavorare insieme, per cui il Comune di Pesaro metterà a disposizione la sua struttura per la ricerca dei fondi comunitari e i suoi tecnici per la gestione della rete informatica dell’Unione. Ci consentirà di rendere accessibili più servizi» ha concluso. 

Il Consiglio ha approvato la discussione unificata della delibera e della mozionecon carattere d’urgenza (anch’essa approvata all’unanimità) della minoranza sul tema dell’Unione dei Comuni per la “Valorizzazione progettualità presidio di quartiere” presentata dal consigliere Michele Redaelli che ha detto: «I vigili di quartiere sono la prima istituzione cui i cittadini si rivolgono per risolvere i problemi legati alla sicurezza urbana». La figura «è istituita nel Comune ma ad oggi per ragioni di organico e risorse non è adeguatamente valorizzata ed efficace nel compito di presenza nei territori, prevenzione e punto di contatto con la cittadinanza». Con la mozione, i consiglieri chiedono a sindaco e giunta l’impegno per «valorizzare il presidio di Quartiere per una presenza capillare sul territorio del Comune e per affrontare i problemi di sicurezza urbana e di tutela del decoro, anche attraverso la necessaria previsione negli appositi atti di programmazione». 

Gli interventi

Tomassoli: «Quello delle Unioni è un tema aperto, in continua evoluzione, ma penso che non dobbiamo abbandonarlo. Questa delibera è la prova che è una strada che va battuta, insieme». 

Andreolli: «Questa Unione dei Comuni non poteva funzionare, mancava un’idea di fondo condivisa. È un’Unione in cui ogni Comune prendeva la funzione che gli interessava, e con il Comune di Pesaro a garanzia che tutto funzionasse». «Non si ha il coraggio di fare quello che andrebbe fatto: Pesaro lì dentro non ha senso».  

Redaelli: «La delibera mette nero su bianco la presa d’atto del fallimento politico del progetto dell’Unione e della partecipazione di Pesaro allo stesso. Una “vetrina”, che ha trascurato l’efficienza dei servizi, in particolare quello della Polizia locale, mai valorizzata a dovere. Chiediamo certezze su assunzioni e valorizzazione dei vigili di quartiere».  

Boresta: «Questa proposta altro non è che la confessione espressa di un fallimento, che era sotto gli occhi di tutti da tempo e che da anni stavamo denunciando. Questa adesione ha portato solo un aggravio dei costi e nessun tipo di beneficio. Siamo d’accordo al rientro delle funzioni della polizia municipale sia di quelle informative».  

Perugini: «Progetto di visione e di opportunità amministrativa; Pesaro ha scelto di unirsi a un’Unione (già costituita) anche per gli incentivi assegnati ai Comuni che si “associavano”, risorse destinabili anche alla capacità assunzionale. Ora si è ribaltato il paradigma: le agevolazioni vanno agli enti con più gettito. La politica deve fare le giuste valutazioni». 

Malandrino: «L’inefficienza di alcuni servizi dell’Unione l’abbiamo sempre sostenuta nel tempo: o la si potenzia o la si smantella. Resto nel merito della delibera, votiamo favorevolmente, siamo dubbiosi su ciò che resta dell’Unione». 

Marchionni: «Negli ultimi cinque anni abbiamo sempre denunciato che l’Unione, così com’era stata costruita, non funzionava perché mancava di una visione di insieme. Il rientro della Polizia Locale va nella giusta direzione, spero che per i prossimi anni si lavori perchè abbia senso rimanere nell’Unione. Altrimenti, sindaco, le chiedo un atto di coraggio e di prevedere l’uscita nel prossimo futuro». 

Marinucci: «I Vigili di Quartiere verranno messi oppure no? C’è un grave clima di insicurezza, per cui chiedo l’impegno del sindaco in tal senso». 

Comune di Pesaro

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