
Contro la siccità e la scarsità idrica, guiderà le linee d’intervento dell’Assemblea
URBINO (22 gennaio 2024)- È stato presentato questa mattina all’Assemblea dei sindaci che compongono l’Ambito Territoriale Ottimale n.1 Marche Nord Pesaro e Urbino lo studio condotto dalle Università di Ancona, Bologna e Urbino sulla gestione adattiva delle risorse idriche contro la siccità e la scarsità idrica.
Obiettivo del lavoro è quello di fornire una base scientifica alla pianificazione che l’Assemblea dell’ATO dovrà avviare per risolvere le criticità che si stanno affrontando per garantire l’approvvigionamento idropotabile alla popolazione in ambito provinciale, tenendo conto della rilevanza e maggiore frequenza e intensità con cui si manifestano gli eventi estremi siccitosi, anche a seguito dei cambiamenti climatici.
Ritenendo necessario ed urgente un Piano di Azione per una gestione adattiva della risorsa contro siccità e scarsità idrica, lo studio presenta un percorso che, partendo da un’analisi delle risorse disponibili, confronta i dati raccolti con i fabbisogni idropotabili, agricoli e industriali, e per finire valuta scenari di ottimizzazione di utilizzo delle risorse nel breve e lungo periodo.
Ad ogni scenario corrisponde una valutazione di carattere tecnico-scientifico consistente nel potenziale recupero di risorsa espresso in percentuale.
Gli scenari presi in considerazione sono:
1) Minimizzazione delle perdite
2) Ottimizzazione utilizzo acque sotterranee e ricarica controllata degli acquiferi
3) Riutilizzo acque reflue
4) Desalinizzazione
5) Laghetti di prossimità a scopo agricolo
6) Miglioramento gestione invasi esistenti
7) Ottimizzazione perdite agricole
8) Nuovo invaso
A seguito del confronto che si avvierà in sede assembleare sui risultati dello studio si verranno a definire le linee d’intervento sulle quali concentrare gli ulteriori e necessari approfondimenti ambientali, tecnici ed economici per avviare la seguente fase progettuale e quindi di realizzazione.
“Questo studio è un passo importante per noi -spiega il Direttore ing. Michele Ranocchi-. È redatto da un pool di accademici di prim’ordine e deve fornirci una base scientifica su un argomento così sensibile. Nella provincia ogni anno si crea una situazione che ci porta a ricorrere a misure eccezionali per l’approvvigionamento idropotabile: con questo documento avremo una fotografia chiara del punto di partenza e uno studio accurato delle linee d’intervento possibili. Lo studio è un punto di partenza che da una base autorevole con diverse linee evolutive al quale è importante che segua un confronto tra i sindaci per decidere quali intraprendere ed essere attivi. Questo ci consentirà di approfondire con ulteriori studi di carattere ambientali e, se i pareri saranno positivi, partire con la progettazione delle opere necessarie. Anche l’Arera sta prendendo in mano la questione della resilienza idrica, costretti dall’attualità dell’aggravarsi della situazione climatica, dove ogni estate rappresenta un banco di prova e si inalza la criticità. Servono soluzioni ed è in quella direzione che stiamo andando”.
“Questo studio è uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi nella Assemblea del dicembre 2021 -commenta il sindaco di Urbania Marco Ciccolini, presidente di Aato Marche Nord 1-, quando ci siamo dati delle linee da seguire, esprimendo la volontà di approfondire la questione sulla siccità in modo puntuale e scientifico. Dobbiamo indirizzare i nostri sforzi nella riduzione delle perdite e nell’attivare ogni forma necessaria, anche grazie ai fondi PNRR, per assicurare una migliore gestione della risorsa idrica. Ora per la prima volta la nostra provincia ha uno studio scientifico che può aiutare l’assemblea dei sindaci nelle decisioni. Lo studio evidenzia diverse ipotesi, delle quali da subito è possibile vedere l’incidenza e la fattibilità, per ciò possiamo da subito indirizzare le energie sulle soluzioni più valide e ecosostenibili e realizzare interventi che possono andare incontro ai problemi di siccità attuali. Il cambiamento climatico evidenziato dagli studi, con l’innalzamento della temperatura e il calo delle precipitazioni, ci spinge a fare interventi differenziati a breve e lungo periodo”.
Ufficio Stampa
