I quadri fanesI, che ricordano i trabucchi della costa abruzzese e pugliese, sono i casotti in legno costruiti lungo i moli nei primi anni del ‘900. Chiamati “bilance” o “lugèrne” a seconda delle zone, a Fano sono conosciuti come “quadri”. Una parola che viene dal dialetto fanese “quader” e indica il perimetro quadrato di ferro su cui era fissata la rete da pesca. Le strutture dei quadri, appoggiate sui pali piantati in profondità nella sabbia, erano semplici e funzionali, e consentivano di pescare anche quando il mare era troppo mosso per uscire in barca. Il processo di ammodernamento dei primi anni 2000 li ha adeguati alle norme di sicurezza e ha reso possibile continuare ad utilizzarli. Un tempo la pesca con i quadri era anche destinata alla vendita, oggi è puramente amatoriale ma, comunque sia, è positivo avere recuperato questa singolare memoria salmastra della marineria fanese.
MASSIMO MAGI

