
L’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito i nostri territori ci ricorda ancora una volta quanto tutti siamo fragili.
Gli eventi climatici estremi, così come le migrazioni, non possono più essere considerati episodici, eccezionali, ed essere gestiti come emergenze.
Gli interventi che seguono le stragi e le devastazioni non sono risolutivi. Determinanti possono essere solo le politiche che abbiano la volontà di intervenire sui processi che causano tutto questo.
È doveroso dare il massimo aiuto e solidarietà a chi subisce gli effetti di questi disastri.
La legge 50/2023 che ha convertito il decreto “Cutro”, oltre a non risolvere le cause che hanno portato a quella strage, vìola alcuni dei principi costituzionali e, con la modifica restrittiva della protezione speciale, contribuisce ad aumentare disagio e disgregazione sociale.
Viviamo tutti sulla stessa terra e abbiamo tutti diritto a vivere in sicurezza e libertà.
Chiediamo delle politiche che vadano in questa direzione, verso l’uguaglianza e la tutela dei diritti degli esseri umani e dell’ambiente.
Rete 26 Febbraio Pesaro Urbino
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