Il 1º maggio 2022 mons. Sandro Salvucci riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Pesaro, dall’arcivescovo Piero Coccia, co-consacranti l’arcivescovo Rocco Pennacchio e il vescovo Armando Trasarti

Domenica 24 aprile mons. Sandro Salvucci ha salutato la comunità di Montegranaro con una S. Messa presieduta del Vescovo Trasarti. La comunità cristiana di Montegranaro e quella del Fermano hanno accompagnato, domenica 1° maggio, mons. Sandro Salvucci nel suo nuovo percorso da arcivescovo metropolita di Pesaro. L’ultimo incontro di mons. Sandro Salvucci con la comunità fermana che lo ha accolto sette anni fa, si è svolto domenica 24 aprile nella chiesa di Santa Maria, insieme a tante lettere e messaggi di stima che lo hanno circondato di affetto in quest’ultimo mese dal suo primo “Sì” in attesa di iniziare questa nuova ed importante fase della sua vita. Un “Sì” come quello pronunciato 30 anni fa quando venne ordinato diacono e poi sacerdote. La comunità Fermana gli si è stretta intorno, legata ad un filo solido di affetto, come fanno un po’ gli alpinisti, dal canto loro, nel loro scalare la cima della montagna in ferrata. E proprio alla metafora della ‘cordata’, don Sandro Salvucci ha affidato il suo saluto alla sua gente che in questo giorno di festa gli ha fatto dono di un kit da alpinista. Un saluto trasversale quello dei cittadini perché ognuno, a modo proprio, ha voluto tributare a Mons. Salvucci, il ringraziamento per quanto portato avanti nel tempo, la vicinanza agli ultimi, il supporto alle fragilità delle famiglie, al bisogno di attenzione dei giovani, delle coppie, degli anziani. Quel camminare in ‘cordata’ si è rivelato anche con gli attestati di stima della comunità islamica di Montegranaro che ha voluto tributare in chiesa segni di amicizia per il cammino percorso insieme nell’ottica del rispetto e della pace. Parole di stima sono arrivate anche da Mons. Armando Trasarti Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola che ha presieduto la S. Messa di saluto della comunità di Montegranaro. «Pensate ad un figlio con un progetto di vita – ha detto Trasarti – mi raccomando non pensate mai ad un figlio sistemato, ma un figlio che il buon Dio chiama ad un servizio con le gioie e le fatiche di ogni esperienza umana. L’episcopato non toglie le fatiche di scegliere, di camminare, di soffrire, come tutte le storie umane, solo che avrà la sua nuova famiglia. Quell’anello che gli metteranno non è un portafortuna, ma segno della sponsalità con la diocesi di Pesaro. È nominato vescovo di una comunità precisa. Mons. Franceschetti lo portò fino al punto di morte. L’anello è sponsalità per tutta la vita. Qualche volta la sposa è faticosa. Qualche volta ti dà dolcezze inaudite. Quindi vi auguro ogni cosa, pregate per lui, vogliategli bene, e ricordatevi che il suo sarà un progetto di vita che il buon Dio ci ha indirizzato».

Biografia di Mons. Sandro Salvucci

Nasce a Macerata, città capoluogo di provincia e sede vescovile il 3 aprile 1965. Cresce a San Claudio, frazione di Corridonia, in provincia di Macerata. Nel 1984 consegue la maturità scientifica al liceo scientifico Galileo Galilei di Macerata. Dopo aver frequentato per due anni l’università, entra nel seminario arcivescovile di Fermo e frequenta i corsi di filosofia e teologia presso la sede locale dell’Istituto teologico marchigiano: qui ottiene, nel 1990 il baccalaureato in sacra teologia. Trasferitosi a Roma come alunno dell’Almo collegio Capranica, specializza i suoi studi in teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana, presso cui consegue la licenza in sacra teologia. Il 6 dicembre 1992 è ordinato diacono, nella cattedrale di Fermo, dall’arcivescovo Cleto Bellucci, che il 25 settembre 1993 lo ordina anche presbitero, a San Claudio di Corridonia. Dopo l’ordinazione è vicario parrocchiale della parrocchia della Santissima Annunziata di Porto Sant’Elpidio dal 1994 al 1998. Dal 1995 alla nomina episcopale svolge il servizio di insegnamento di vari corsi di teologia morale all’Istituto teologico marchigiano. Dal 1998 al 2012 è direttore della pastorale vocazionale diocesana, mentre dal 2001 al 2006 è delegato episcopale per il diaconato permanente e, al contempo, direttore della casa diocesana di spiritualità “Villa Nazareth”. Nel 2006 è nominato rettore del seminario arcivescovile di Fermo; ricopre l’incarico fino al 2014, quando diventa parroco dell’unità pastorale di Montegranaro, formata dalle parrocchie del Santissimo Salvatore, Santa Maria e San Liborio. Nel 2008 è, per un anno, amministratore parrocchiale della parrocchia di Sant’Alessandro di Fermo. È membro del collegio dei consultori dal 2004 al 2012, del consiglio presbiterale e del consiglio pastorale diocesano. Dal 2018 è anche animatore principale del Movimento diocesano di Fermo, espressione del servizio del Movimento dei focolari alle chiese locali. Il 12 marzo 2022 papa Francesco lo nomina arcivesco metropolita di Pesaro e succede a Piero Coccia, dimessosi per raggiunti limiti di età. Nel suo primo messaggio da arcivescovo ai fedeli dell’arcidiocesi di Pesaro invia un saluto ai suoi predecessori, il cardinale Angelo Bagnasco e l’arcivescovo Piero Coccia, ringraziando quest’ultimo “per l’accoglienza e per il testimone che mi passa con profonda riconoscenza per la saggezza e la dedizione con cui si è speso per la comunità ecclesiale e sociale”. Il 1º maggio riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Pesaro, dall’arcivescovo Piero Coccia, co-consacranti l’arcivescovo Rocco Pennacchio e il vescovo Armando Trasarti. Durante la stessa celebrazione prende possesso dell’arcidiocesi.

A cura di Rosalba Angiuli

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