“Catcalling” sono solo complimenti?

Chiedetelo a Vanessa, Ruth, Morena o anche a Silvia se quelle forme di “complimenti non richiesti” e ricevuti con insistente e inaudita volgarità, abbiamo scaturito in loro sensazione di compiacimento o di ansia e timore…

La libertà di indossare gli abiti che più ci aggradano o attraversare strade non trafficate senza essere oggetto di desiderio o addirittura possesso da parte degli uomini, per trasformarsi spesso in pedinamenti e assidue molestie, perfetti estranei convinti di avere il diritto di esprimere sul tuo corpo un parere assolutamente non richiesto. Non può più essere tollerato e lasciarci indifferenti chiudendo gli occhi davanti al forte disagio che questa molestia provoca in chi la riceve. Dai Giovani Democratici PD abbiamo ricevuto la richiesta di portare all’attenzione dell’amministrazione comunale fino al Governo e al Parlamento, lo studio e l’analisi di un fenomeno sempre più in aumento soprattutto nella fascia giovanile, ma non solo. La mozione che ho proposto con le mie colleghe Dem Blasi, Cecchini e Panicali, il supporto del Presidente della Commissione Pari Opportunità Nobili a cui hanno portato integrazioni e significative riflessioni Murgia, Vanzolini, Sperindei e Andrea Marchionni che con noi l’hanno sottoscritta per un lavoro bipartisan, ha lo scopo di mettere in atto analisi, riflessioni e azioni concrete per contrastare il fenomeno del Catcalling. Dopo l’audizione di Laura Morazzini, ricercatrice che ha condotto un’indagine approfondita sul tema e col prezioso supporto legale delle Avvocatesse Laura Martufi e Francesca Santorelli di Percorso Donna, si è deciso unanimemente, come altresì messo in atto in altre nazioni, di non richiedere una fattispecie di tipo penale per punire i molestatori, decisione che tra l’altro non ci compete, rimandando al Governo e al Parlamento questa analisi giuridica. Altrettanto unanimemente si è alzato il coro per un’azione preventiva a partire dall’educazione nei luoghi scolastici e formativi, la sensibilizzazione della popolazione sul fenomeno e una verifica costante come commissioni proponenti e competenti dei risultati ottenuti. Il Catcalling, questo termine anglosassone perché il fenomeno è stato studiato ed analizzato proprio in quei paesi, si può leggere “molestia verbale da strada che consiste nel fare apprezzamenti insistenti o volgari alle donne e si manifesta sotto forma di fischi, commenti volgari indesiderati, frasi provocatorie e complimenti irrispettosi, solitamente perpetrati da parte degli uomini verso le donne, che possono intimorire chi li subisce e che spesso vengono sminuiti e collocati al pari del commento goliardico. È necessario quindi mettere in atto un cambiamento culturale, ripartendo dalla famiglia in primis per poi essere approfondito e studiato all’interno dei programmi educativi scolastici anche con eventi pubblici di approfondimento e analisi. Lo dobbiamo alle tante Vanesse, Ruth, Morene e Silvie che hanno subito pedinamenti, stalkeraggio e violenze, iniziate dal

Catcalling, una vera e pericolosa molestia che è scaturita anche in episodi tragici di femminicidio.Il Consiglio comunale di Pesaro che quest’anno avrà come tema:

“La cultura del rispetto – la donna al centro del nostro confronto” a partire dal Presidente Marco Perugini, col supporto costante delle assessore Mengucci e Ceccarelli, ha da sempre espresso sensibilità per la lotta contro la violenza sulle donne; dopo i capitoli di spesa messi a bilancio per supportare le azioni del centro antiviolenza e le pari opportunità, il progetto “IO…RICOMINCIO DA ME” per le donne che escono da situazioni violente e riprendono in mano la loro vita e per contrastare anche la disdicevole molestia verbale verso le donne ci è sembrato opportuno sensibilizzare la città anche sul fenomeno “Catcalling”.

Anna Maria Mattioli

Presidente Commissione Donne Elette

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