BB ovvero BartolomeyBittmann

E’ un progetto che dimostra l’approccio innovativo e l’originalità di due artisti uniti dal rispetto per il suono del loro strumento ed una passione comune per la creazione di nuove sonorità. La loro musica include la spontaneità e l’improvvisazione jazz, un ritmo forte ed elementi rock, così come ballate intime e composizioni movimentate. Le loro prime due uscite, “Meridian” (2013) e “Neubau” (2015) dimostrano il loro approccio innovativo e la loro originalità. Numerosi concerti li hanno visti sui maggiori palchi europei ma anche in Russia, Iran, USA, Kenya e Giappone’.

Sto parlando di BartolomeyBittmann, il duo austriaco formato nel 2012 dal violoncellista Matthias Bartolomey e dal violinista e suonatore di mandola Klemens Bittmann.
Conosciamoli insieme: la carriera di Matthias Bartolomey è saldamente ancorata alla musica classica occidentale. Diplomato all’Università di Musica e Arti Sceniche di Vienna e presso l’illustre Mozarteum di Salisburgo (‘l’esperta per eccellenza per l’interpretazione moderna del classicismo viennese’) ha collaborato con l’Orchestra di Stato dell’Opera di Vienna (uno dei più importanti teatri lirici del mondo), l’Orchestra da Camera d’Europa (fondata nel 1981, riunisce 60 membri provenienti da tutto il continente) e quella da Camera di Mahler che è nata nel 1997 su iniziativa del grande direttore d’orchestra Claudio Abbado e di alcuni membri della Gustav Mahler Jugendorchester che avevano superato l’età massima per parteciparvi, ma che volevano continuare a suonare assieme). Dal 2010 è il violoncellista principale della Concentus Musicus Wien, fondato nel 1953 da Nikolaus Harnoncourt ed altri musicisti a lui affini con lo scopo di dar vita ad un nuovo modo di concepire la musica antica attraverso un’interpretazione intensa e rigorosa e suonando strumenti storici.

Klemens Bittmann, d’altro canto, ha sempre scelto un percorso vicino al crossover. Dopo gli studi classici presso l’Università di Musica e Spettacolo di Graz, ha studiato violino jazz a Parigi con Didier Lockwood, recentemente scomparso. La collaborazione con il fisarmonicista Klaus Paier (che ha fatto del jazz, dell’improvvisazione e soprattutto della fisarmonica un’entusiasmante opera di una vita) i chitarristi Alegre Correa e Wolfgang Muthspiel e con Georg Gratzer (sax e clarinetto basso) è stata determinante nella sua carriera.
“E’ davvero raro sentire dei musicisti d’archi con una tale devozione per il groove. BartolomeyBittmann stanno arrivando facilmente al cuore di virtù musicali che non si associano generalmente agli strumenti classici: gioia sfrenata e ritmo estremo.”- ha detto di loro Wolfgang Muthspiel Il chitarrista austriaco considerato uno dei più influenti della sua generazione.

Nei loro brani dinamica e intensità possono cambiare in un attimo, con sensibilità e precisione; l’energia del rock può alternarsi all’eleganza e all’intimità cameristiche, combinando la libera inventiva del jazz con la profondità lirica ed emotiva.
Vi sono richiami alla musica folk e, di tanto in tanto, emergono anche le radici classiche, mai disconosciute.
Il sottotitolo del duo è Progressive Strings Vienna e in questi tre termini è condensata la loro filosofia:
Progressive è il loro modo di comporre, per creare un repertorio originale ed esteticamente connesso con il mondo musicale di oggi, suonando strumenti che hanno invece una tradizione antica;
Strings, com’è noto, significa “strumenti a corda”;
Vienna è la loro base: una città che è stata culla per le avanguardie musicali nel XIX e nel XX secolo e che, probabilmente, lo sarà anche per il XXI.

BartolomeyBittmann si sono esibiti in prestigiose sale da concerto e festival internazionali : giovedì 11 novembre si esibiranno a Pesaro, presso il Teatro Sperimentale, in seno alla rassegna musicale dell’Ente Concerti di Pesaro (presieduto da Marta Mancini e diretto, sotto il profilo artistico, da Federico Mondelci) per presentare ‘Dynamo’, il nuovo album uscito nel marzo 2019 su etichetta ACT Music con cui stabiliscono la loro personale cifra stilistica, rendendosi distinguibili già dalle prime note del disco.
Non perdete questo concerto!

Paola Cecchini

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