
C’è un’aria di vento
Che confonde le cose
Che chiude le porte alle case…
Al mio paese
Un’aria di fumo primordiale
Che disegna braci accese
E che strappa dalle braccia dei rami sospese
Le foglie
Che Riempiono le strade
È il tempo che esce dall’estate…
E allora fa da matti…
Silenzio…
Qualche camino fuma
In cima un fuoco
Davanti a Bugiarin brucia tutti quei ricordi in un fiato…
Mi apre il cancello di un silenzio
Il cimitero sulla collina…
In ogni foto io ritrovo il passato
Davanti ad un mazzo di rose
Troppo giovane per essere qui…
Qualcosa che mi colpisce forte
Come la morte…
L’erba cresciuta davanti alle porte chiuse
La luce accesa di una casa
Un camino che fuma
Come un ragazzo giovane…
Oggi non si vede neanche il Nerone
Sparito dietro a un bianco che colma l’orizzonte…
Nemmeno un cane abbaiare
O il gallo cantare…
Parlo con me stessa a bassa voce per non farmi sentire
Come se mi dovessero cercare…
Non ho risposte da dare
Nemmeno a quella signora che mi chiede un’informazione…
È del comune
Sta facendo un censimento delle case
Come quando contavamo contro il muro della Nazzarena per cercare dove eravamo finiti
Ma questo non è più un gioco…
Quante famiglie di ciclamini mi fanno fermare
In loro ritrovo quel colore che ho perso
Credendo di vincere qualcosa
Parole e immagine di Laura Arual
