
Italia-Germania (4-3) di Mexico ’70 è stata definita la partita del secolo ed è rimasta nell’immaginario collettivo di molti italiani. Quella nazionale ricalcava in grandissima parte la squadra che nel 1968 allo Stadio Olimpico di Roma, battendo la Jugoslavia (2-0) nella finale bis, conquistò il Campionato d’Europa. Nemmeno le mitiche squadre mondiali di Bearzot (1982) e Lippi (2006) riuscirono a vincere in Europa. Sino a un mese fa l’Italia del calcio poteva vantare ben quattro titoli mondiali e un solo titolo europeo. Questa statistica la dice lunga sulla storica difficoltà della nostra nazionale di primeggiare con le altre del continente. Il tabù è stato esorcizzato domenica 11 luglio quando la nostra nazionale, allenata da Roberto Mancini, ha superato l’Inghilterra alla Stadio di Wembley diventando Campione d’Europa. Roberto Mancini, classe 1964, jesino e marchigiano doc, da selezionatore ha ottenuto quello che gli è stato negato come giocatore e, per Sandro Ciotti, “the voice” di tutto il calcio minuto per minuto, è stato negli anni ’90 il migliore giocatore italiano. L’Amministrazione Comunale di Jesi per ricordare la storica affermazione della nostra nazionale ha tappezzato i muri della città con l’immagine di Roberto Mancini, orgoglio jesino ma soprattutto marchigiano.
MASSIMO MAGI
