Il primo di maggio, una poesia di Laura Arual

Il primo di maggio

Mi fu così caro

Perché mi restituiva mio babbo

Mia madre

Anche le nonne quel giorno

Un vestito di fiori

Un anello di giorni alla vita

E si sposava una via d’uscita

Il Monte Nerone drizzava le antenne

Il Catria spingeva il vento fra le corde

Dell’anima

Un’altalena

Il Petrano rispondeva ci sono

Passami a trovare

E di lontano brillava il mare

Se poi si andava in Carpegna

Alla cantoniera

O a quei passi che tanto piacevano

A chi c’era

A chi tante volte è passato

E ritorna

Fra queste mie parole come su

Quel prato

A fare capriole

Poi fu il mio amato

Che mi faceva battere il cuore

Un pallone fra i rovi dei primi fiori di more

I papaveri che facevano i pagliacci dai fossi

Come se il tempo fosse quel venditore…

Certo che il senso lo colsi

Quando per vivere incominciai a lavorare

Con la speranza di non finire

O forse sì

Di ricominciare

Laura Arual

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