Araldiche veliche a Gabicce Mare

Nel passato dal molo di ogni porto quando il mare gonfiava la vela, occhi trepidanti scrutavano l’orizzonte salmastro cercando non una qualunque vela, ma quella vela dal colore caratteristico e dal disegno unico che segnalava il ritorno del padre, del marito o del fratello marinaio. Marinai e pescatori conosciuti non tanto per il nome anagrafico, ma piuttosto per il relativo soprannome che sapeva cogliere una loro particolare caratteristica. Ogni paròn, cioè ogni proprietario di barca, aveva la propria vela che lo qualificava insieme alla sua famiglia. Le tonalità del giallo e del rosso risultavano particolarmente efficaci per l’avvistamento in mare, staccandosi in modo netto tanto sullo sfondo azzurro di una soleggiata giornata estiva, quanto sullo sfondo plumbeo del temporale in arrivo o su quello grigio di una piovosa giornata autunnale. Al Porto di Gabicce Mare (Molo di Levante) sono ubicati 46 tasselli di forme geometriche con i simboli araldici delle antiche famiglie di pescatori locali (estrapolate da un pannello conservato all’interno dell’Associazione Marinai d’Italia). L’opera, eseguita dallo street artist Michele “Enko” Costa, è stata realizzata con colori e pigmenti ecocompatibili e fissati con acqua di mare, così come i marinai usavano colorare le vele. Il murales della lunghezza di 52 metri è un omaggio alla tradizione marinara delle famiglie gabiccesi.

MASSIMO MAGI

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