
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita partendo dal fatto che questa è una violazione dei diritti umani ed una conseguenza della discriminazione contro le donne, sia dal punto di vista legale che pratico, nonchè delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna.
La violenza contro le donne influisce negativamente e rappresenta un grave ostacolo nell’ottenimento di obiettivi quali l’eliminazione della povertà, la lotta a gravi malattie e il rafforzamento della pace e della sicurezza.
Purtroppo la carenza di risorse da destinarsi ad iniziative per l’eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze in tutto il mondo, fa sì che il fenomeno persista.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze offrono grandi possibilità, ma necessitano di finanziamenti adeguati per apportare cambiamenti reali e significativi nella vita delle donne e delle ragazze.
Questa Giornata segna l’inizio dei Sedici giorni di attivismo contro la violenza basata sul genere e che hanno lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere ad agire per il cambiamento. I sedici giorni di attivismo si estendono fino alla Giornata dei diritti umani del 10 dicembre.
I femminicidi in Italia da inizio anno sono stati 91: una donna uccisa ogni tre giorni. Il lockdown ha visto triplicare il fenomeno, ha sottolineato il presidente del consiglio Conte. Ma purtroppo il fenomeno è mondiale: il segretario dell’Onu Antonio Guterres lo ha definito “una pandemia ombra”. Secondo Sergio Mattarella è “un’emergenza pubblica”.
Queste le parole di Mattarella: “La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica. Le notizie di violenze contro le donne occupano ancora troppo spesso le nostre cronache, offrendo l’immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell’agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Le istituzioni hanno raccolto il grido di allarme lanciato dalle stesse donne e dalle associazioni che da decenni sono impegnate per estirpare quella che è, ancora in troppe situazioni, una radicata concezione tesa a disconoscere la libertà delle donne e la loro capacità di affermazione. Per questo resta fondamentale, per le donne che si sentono minacciate, rivolgersi a chi può offrire un supporto e prevenire la degenerazione della convivenza in violenza”, ha aggiunto.
“La violenza contro le donne e le ragazze è un’emergenza globale che richiede un’azione urgente a tutti i livelli – ha anche scritto su Twitter -, in tutti gli spazi e da tutte le persone. Ribadisco il mio appello a porre fine a questa pandemia ombra una volta per tutte”. Le donne inoltre stanno subendo di più anche la crisi economica legata alla pandemia di coronavirus: nel secondo trimestre in Italia si sono perse quasi mezzo milione di occupate.
A cura di Rosalba Angiuli
