
“Buonasera sig Giordano,
vorremmo sottoporle il dramma che stiamo vivendo a causa della volontà delle istituzioni di non farci lavorare più.
Siamo gli assistenti ospedalieri di Pesaro (la nostra è assistenza integrativa privata, non sanitaria, con partita iva individuale). A causa delle problematiche Covid, sono quasi 7 mesi che non ci è permesso accedere alle strutture ospedaliere dove normalmente si espleta il nostro lavoro.
Nonostante le famiglie dei degenti richiedano i nostri servizi, soprattutto per le ore notturne, per non lasciare soli i propri parenti, la direzione sanitaria dell’ ospedale si ostina nel negarci i permessi di entrata, riparandosi dietro a una normativa regionale ispirata alla norme dettate dall’ Iss.
Siamo però venuti a conoscenza che in alcune province non lontane dalla nostra ma di altre regioni, il nostro servizio a disposizione dei degenti è stato ristabilito, organizzando l’ingresso dei nostri colleghi in base ad un tampone ogni qualvolta cambiano assistito. Ci chiediamo perché nei nostri ospedali questo non sia possibile.
Abbiamo pubblicato 2 articoli sul giornale Il Resto del Carlino edizione di Pesaro, in data 16 e 18 settembre, abbiamo inoltre cercato inutilmente di sensibilizzare il sindaco ai nostri problemi senza alcun riscontro.
Sono molte le testimonianze anche dei parenti delle persone ricoverate che hanno ricevuto dei dinieghi all’esigenza di un servizio che avrebbe reso più tranquilli loro e i loro congiunti, dinieghi che gli hanno costretti a trascurare lavoro e impegni.
Ci rivolgiamo a lei nella speranza che accenda le luci su questo dramma che nega ai malati un loro diritto ad essere assistiti in maniera più assidua e continuativa e ha provocato a noi assistenti ospedalieri non sanitari una crisi economica che ci sta portando alla soglia della povertà.
Grazie per quello che farà”.
Rossella Bartolini
