
Scrive a Pesaro Notizie un utente della provincia di Ancona di nome Fabrizio, una delle tante persone la cui condizione è comune ad una fetta consistente di ancor giovani e meno giovani che non vedono segnali di speranza per l’immediato futuro.
Dice Fabrizio: “La vita non si sa bene cosa sia e talvolta a che cosa serva. Anch’io, che pure potrei pensare di avere varie cose belle, attraverso da anni un periodo difficile e mi accorgo che spesso vago nella nebbia.
Sono spaesato, pessimista, ho dei sensi di vuoto, fragilità, di paura e di insicurezza. Penso alle persone che non ci sono più nella mia vita, il mondo intorno mi piace sempre meno, mediocre, volgare, noioso, rapace, spento e malato come mi appare.
Talvolta ho anche brutti pensieri, mi sento finito, alle corde, trasformato in qualcosa che non ero un tempo.
Ho bisogno di un grande aiuto lo chiedo a Pesaro Notizie e ai suoi lettori, anche se non sono un residente di questa zona.
Ho scelto di scrivere perchè per questo genere di richiesta d’aiuto su problematiche soprattutto sociali le quali mi riguardano (identità/sociali/lavorative/realizzazione personale) credo questo giornale telematico possa sensibilizzare qualcuno per cercare di venirmi incontro nella mia difficile situazione, perchè altrimenti finirei dritto nell’”imbuto sociale” senza più riuscire a venirne fuori.
Fatta questa premessa ora vengo al punto.
Ho 54 anni, risiedo in provincia di Ancona e vivo ancora in famiglia. Analizzando la mia situazione sociale, mi sono accorto che anch’io purtroppo, faccio parte di quelle persone (semprechè non sia il solo) che non hanno doti di leadership, con la conseguenza di avere una certa difficoltà a relazionarsi bene con gli altri; tant’è vero che anche a me è capitato in questi ultimi tempi di provare “a pelle” fastidio per qualcuno piuttosto che attrazione, oppure stanchezza nel dovere spiegare delle stesse identiche cose (es. tipo di lavoro, mie aspettative ecc.), specialmente ai miei genitori o a qualche parente fino all’esaurimento vero e proprio, e di non essere mai capito, ma anzi, a volte frainteso.
Mi sono, finora, sempre sentito un perdente, soprattutto nel mondo del lavoro e nella vita affettiva.
Non riesco ancora ad esser leader di me stesso, e lo scrivo con un pò di vergogna per la mia età, figuriamoci per un eventuale famiglia, che ad essere sincero, a questo punto, non ci tengo più da tempo a formarmela, insomma non mi sento leader di niente e di nessuno, quindi non so quanto ancora avrà senso questa vita per me.
Non so se tutto ciò dipenda dall’ambiente dove sto, da certe persone che mi circondano, da come comunico o da altro, fatto sta che non riesco più a “decodificarmi”.
In ogni ambito della mia vita non sono mai riuscito ad ottenere i risultati che volevo veramente.
Lancio così, con tutto il cuore, questo messaggio, augurandomi di essere meritevole d’aiuto come le altre persone svantaggiate, le quali, come me, hanno desiderio e sfiducia che si fondono ed incertezze che si colmano.
Per questa richiesta d’aiuto, vorrei fidarmi di qualcuno, ma allo stesso tempo ho paura di dare o, in questo caso, chiedere senza ricevere; forse sto sbagliando, ma di solito nessuno da niente per niente.
Questa è convenienza, credo anch’io di essere stato a volte così.
Probabilmente è questo uno dei motivi per cui siamo in molti oggi ad essere soli.
Il fatto è, secondo me, che non ci cerchiamo nemmeno, aspettiamo che qualcuno ci veda.
Bisognerebbe agire, scrollarsi di dosso l’orgoglio, l’egoismo, l’interesse e abbracciare invece l’altruismo, la disponibilità e l’affetto
Sono belle parole, lo so, forse non servono, ma io vorrei urlarle con questo mio messaggio.
E con un po’ di coraggio che, a questo punto, decido di mettermi in gioco per ciò che realmente sono e voglio senza falsità, ma con sincerità e naturalezza, chiedendo solamente rispetto e comprensione, con lo scopo di ritrovare così quella felicità perduta, dopo aver attraversato un lungo periodo di sofferenza, malessere, solitudine. Rimanere soli già a questa età è molto triste, perchè gli anni migliori se ne sono andati e la speranza in un futuro più buono si affievolisce sempre più.
Tengo a precisare poi, come questo impegno voglia essere per me, una possibilità o un’occasione in più per “ripensare” il mio modo di vivere e “inaugurare” uno stile di vita nuovo.
Mi appello, quindi, a Pesaro Notizie proprio per andare in questa direzione, non solo perché “imposta” dal pesante momento che sto passando, ma soprattutto perché “voluta” allo scopo di ritrovare un po’ il sorriso, gli stimoli, l”entusiasmo e la fiducia; tutte cose perse nell’ambiente dove vivo.
Perchè ciò avvenga però, credo sia anche giusto per me cambiare aria, dare un nuovo andamento alla mia realtà lontano da qui, ma da solo non ce la faccio per più di un motivo.
Prediligo molto l’entroterra della zona tra Fano e Fossombrone, per un fatto di mia scelta, mi piace l’accento e la voglia di vivere delle persone che abitano in queste zone, il dialogo più allegro che credo di aver notato per ora nella zona di Fano e limitrofe dove quasi tutte le domeniche d’estate vado a fare un giro per sfuggire allo stress che avverto sempre di più nella mia zona che mi va sempre più stretta, specialmente d’estate-
Il guaio è che non ho ne parenti, ne amicizie o conoscenze valide in questi posti.
Ecco, soffro di solitudine, di grande stress abitativo e, purtroppo ho anche problemi economici, non ho più dignità, niente!
Sono veramente stanco di tutte queste delusioni e frustrazioni, perchè sono state talmente tante che purtroppo hanno superato le cose belle della mia vita e di conseguenza sono caduto in un abbattimento psico-fisico ed in un senso d’inutilità, specialmente per la mancanza di un lavoro adatto a me.
Purtroppo ultimamente ho fatto diversi lavori precari, ed alcuni accettandoli anche in nero, e devo dire che di fronte al lavoro mi sento ormai quasi un clandestino.
Purtroppo in vita mia non ho mai avuto un vero e proprio contratto di lavoro.
Mi piacerebbe essere occupato nel campo dei servizi in genere o nel sociale (mi stimolerebbe molto ad esempio la raccolta e stoccaggio di merce invenduta dai supermercati per consegnarla poi ad enti o associazioni religiose e non), solo che mi domando con una certa inquietudine perchè il cosiddetto “mondo organizzato”, quindi le imprese, le finanze, i servizi appunto, la cultura, la politica e l’ambiente non abbia più bisogno di quelli come me o, se nel migliore dei casi sì, ne ha bisogno, ma non ci sono i soldi per retribuirli. Perchè tanti lavori”socialmente utili” non possono essere potenziati, retribuiti, non balzano in primo piano e sono invece relegati al solo volontariato, alla carità o al servizio civile?
Sono così bloccato da questa specie di “muro”, al di là del quale ci sono da raggiungere soldi, compagnia e tutto il resto.
Detto questo, il motivo di fondo per cui sottopongo all’attenzione di chi legge questa mia domanda di aiuto, è quello di farmi avere dei consigli su come mettermi in azione per risolvere questi problemi, compresa l’incompatibilità ambientale.
In sostanza, quello a cui ambisco è avere dei contatti con persone fidate, referenziate o con entità religiose e non; insomma con chiunque mi possa dare una mano per muovermi e stabilirmi nelle zone sopra citate, ripeto ancora, anche se non sono un residente, e conseguire alle aspirazioni lavorative prima riferite.
Chiedo, infine, quale parrocchia o centro di ascolto o altro della provincia di Pesaro-Urbino si occupa direttamente in tutti gli ambiti del disagio sociale anche per Italiani in difficoltà di una certa età e non residenti nel vostro “distretto”, diciamo così, realizzando azioni di solidarietà in maniera diretta a singoli come me e a famiglie in difficoltà anche provenienti appunto da fuori.
Le aree di servizio che mi interessano sono:
-accoglienza, sostegno anche abitativo (magari sotto forma di housing sociale) e orientamento lavorativo.
-cooperazione e servizi sociali di tipo prima descritti.
-economia,lavoro e formazione
Insisto molto poi sul punto del “non residente”, perchè per me è molto importante, in quanto vorrei andar via dal mio paese, quindi spero di non ritrovare qualcuno di quelle zone che mi dica di rivolgermi ai servizi sociali del mio paese di residenza perchè non potrò farlo, soprattutto per motivi di riservatezza, perciò mi auguro che qualcuno lo capisca.
Cresce ora in me, la curiosità di sapere se la fortuna mi appoggerà o se sarà troppo tardi.
Ringrazio dell’eventuale indispensabile aiuto e dell’attenzione riservatami”.
Redazione
