In attesa della Festa della Scrittura che si svolgerà a Grottammare il 2 e 3 maggio ore 18,00 con due conferenze, la prima dedicata all’opera di Pirandello: il cinema, la critica, e aspetti del teatro con il giornalista Paolo Montanari, la professoressa Elena Malta e l’attore urbinate Roberto Rossini e la seconda dedicata a Leopardi e Rossini: due geni marchigiani, con il prof. Alberto Folin, il prof. Antonio Tricomi e il giornalista Paolo Montanari, i dirigenti della Pelasgo associazione culturale che promuove anche quest’anno il concorso letterario e la premiazione avverrà il 5 maggio dalle ore 15,30 in poi a Grottammare, sono andati a trovare il presidente onorario dell’Associazione Pelasgo968, Franco Loi, il più grande poeta dialettale italiano vivente, nella sua abitazione di Milano. Già da anni l’inesauribile e generoso vice presidente del sodalizio marchigiano dottor Giuseppe Gabrielli insieme al presidente e alla sua famiglia, hanno creato un legame affettivo e non solo culturale con Franco Loi, l’ultima voce di quella tradizione poetica lombarda, che ebbe come antesignano Pasolini quando, con i versi di Casarsa, evidenziò l’importanza del dialetto, vera lingua nazionale. Loi ha avuto questo compito di essere il continuatore di questa tradizione, un mondo antico, popolare e fiabesco come lo definiva Tonino Guerra. le nebbie, le atmosfere dei navigli, rivivono in Franco Loi con versi delicati mai duri, impressionisti, legati da una musicalità come i passaggi musicali di Debussy. E sì Franco Loi, l’ultimo grande sacerdote del verso, della poesia. E un legame vero vi è in Loi con le Marche, con Leopardi con la Urbin ventosa del Pascoli, per questo la Pelasgo ha fatto bene a organizzare e difendere questo sodalizio culturale, che ha un significato che va al di là di ogni confine.
Paolo Montanari